La NASA estende la cooperazione dello Stato e delle compagnie private nella sfera spaziale. Il 16 gennaio l’agenzia ha pubblicato una nuova proposta per la comunità imprenditoriale, quella riguardante lo studio dei sistemi di trasporto dei carichi e di atterraggio dolce sulla Luna.
Nell’ambito del relativo programma
si prevede di realizzare sistemi di trasporto e di discesa destinati a
far arrivare sulla Luna carichi di classe piccola e media (fino a 500
chilogrammi). I particolari del programma saranno comunicati durante la
teleconferenza del 27 gennaio, alla quale possono partecipare tutti i
rappresentanti interessati dell’industria spaziale.
Il programma di trasporto dei carichi e di atterraggio dolce sulla Luna (Lunar Cargo Transportation and Landing by Soft Touchdown, in breve: Lunar CATALYST,“Catalizzatore
lunare”) sviluppa ulteriormente la ideologia dei due programmi già
esistenti della NASA relativi al coinvolgimento delle compagnie private
nella valorizzazione dello spazio. Alle medesime è stato assegnato il
compito di trasportare carichi ed astronauti sulla Stazione spaziale
internazionale. Adesso nel comunicato ufficiale è detto che “l’industria
degli USA creerà per la NASA le possibilità di sviluppare nuove
tecnologie sulla Luna”.
Lunar CATALYST
propone a tutte le compagnie interessate di inviare alla NASA la
domanda con la descrizione del loro futuro sistema di trasporto carichi
sulla Luna, ossia dell’apparato di volo e di quello di discesa. Il nuovo
sistema da studiare deve essere compatibile con i missili vettori
disponibili sul mercato. Il peso dei carichilanciati è di 30-100 e
250-500 chilogrammi (classe piccola e media). A titolo diconfronto: il
Lunokhod 2 russo pesava 836 chilogrammi e il rover lunare cinese Yutu
(“Lepre di nefrite”) 140 chilogrammi.
Oltre alla
descrizione tecnica del futuro sistema la domanda deve contenere
l’informazione sulle possibilità di commercializzazione della relativa
tecnologia, cioè una specie di business-plan per lo sviluppo del
servizio di trasporto lunare in cui vanno incluse le future missioni e
clienti, nonché un piano di sviluippo.
Il termine
ultimo di presentazione delle domande è il 17 marzo. I risultati saranno
annunciati in aprile. In base a questi risultati la NASA programma di
stipulare alcuni contratti (Space Act Agreement).
Il loro numero preciso sarà noto dopo la conclusione del concorso, ma
non è da escludere che non sarà scelta nessuna delle stesse.
Il
contratto non prevede devoluzioni finanziarie. In questo modo, la NASA è
pronta solo ad “insegnare” senza sostenere spese materiali o, meglio, a
concedere gratuitamente servizi abbastanza costosi. Nel testo
dell’annuncio sono specificate le possibili forme di partecipazione
dell’agenzia, ossia le consultazioni da parte degli specialisti della
NASA basate sull’esperienza delle missioni lunari, la possibilità di
usare gli stand di prova, la concessione in affitto di attrezzature e,
infine, la messa a disposizione di quanto è stato elaborato nell’ambito
del programma per la progettazione e le prove dell’apparato di discesa.
Per
chi segue le notizie relative allo spazio è interessante non solo
l’esito del concorso, ma anche le considerazioni dei suoi partecipanti
riguardo la forma in cui si potrebbe ottenere il profitto dalla
valorizzazione della Luna. Nel comunicato stampa la NASA ha posto
l’accento sui compiti di ricerca scientifica e di ricognizione. Per
l’esplorazione della Luna e per l’inventario graduale delle sue risorse
ci vorranno spedizioni sistematiche al fine di trasportare sulla Terra i
campioni del suolo lunare,la creazione di una rete di stazioni di
osservazione, la messa a punto delle tecnologie promettenti. Insomma,
potranno diventare clienti principali degli eventuali vincitori gli enti
statali e di ricerca scientifica impegnati nei progetti spaziali. Ma
visto che nella maggioranza dei casi i compiti relativi all’esplorazione
della Luna provengono dal livello statale (una rara eccezione è il
concorso Google XPrize), si tratta in effetti di una commessa pubblica.
Il
numero dei potenziali committenti però è destinato a salire, se è vero
che la “corsa lunare” salirà di giri e vi saranno coinvolti attivamente
altri paesi. Affinchè ciò accada esistono tutte le premesse, del resto
il programma è apparso in modo sorprendentemente rapido proprio dopo la
discesa riuscita sulla Luna e dopo le prime settimane di funzionamento
della “Lepre di nefrite” cinese. La Cina ha dimostrato di mirare
seriamente alla Luna e di essere intenzionata a rispettare i termini
previsti nel suo programma. Allora il ritardo nella “corsa lunare”
potrebbe costare non solo il primato nella gara ma anche l’intero corpo
celeste.
Sono potenzialmente interessati al programma Lunar CATALYST anche i partecipanti al concorso Google Lunar XPrize
per il trasporto sulla Luna di una rover privata. Sipuò supporre con
cautela che il nome di “catalizzatore” si giustificherà, in quanto
molti, sia entusiasti spaziali che interi Stati, sono in questa o quella
misura interessatialla valorizzazione della Luna. I business-plan, che
vanno presentati come parte integrante della domanda, diventano quindi
una previsione per il prossimo futuro. Per il futuro spaziale
dell’umanità.
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