Lo ha fatto recentemente padre Athos Turchi, docente di filosofia alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, spiegando che «il Dio in cui noi cristiani crediamo non è certamente un Dio dal braccio corto, che crea solo il minimo indispensabile», basta guardare alla vastità dell’universo, indispensabile per la comparsa della vita (perché con «un
universo più piccolo e più giovane la nostra comparsa non sarebbe stata
possibile dal momento che non ci sarebbe stato il tempo per “cuocere” a
fuoco lento gli elementi necessari alla vita», ha spiegato il celebre astronomo di Harvard, Owen Gingerich, in “Cercando Dio nell’universo”, Lindau 2010), ma anche l’immensa bellezza anche nei minimi particolari della natura.
A mettere al centro dell’universo l’uomo
è la “regolazione fine” con cui sembra essere stata progettata la sua
comparsa, la sua immensa complessità (pensiamo al cervello, il computer
più potente di tutto l’universo), la sua capacità di domandarsi il senso
della sua vita, «a fronte del quale il creato materiale di stelle e pianeti e quant’altro, è roba da ridere». Tuttavia, ha spiegato padre Turchi, «non è contraddittorio
né eretico pensare che possano esservi in altri pianeti forme di vita
razionale, e perciò assimilabili all’essere umano, che vivano di propria
esistenza: c’è spazio per tutti e anche parecchio».
Per capirlo occorre comprendere il motivo per cui Cristo si è incarnato tra gli uomini: «Stiamo a quanto ci dicono le Sacre Scritture. Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, si è incarnato ed è entrato nella storia umana, perché l’uomo ha peccato
e perché Dio aveva deciso di salvarlo: Dio ha tanto amato il mondo che
ha inviato il suo Figlio perché gli uomini abbiano la vita (Gv. 3,16).
Se l’uomo non avesse peccato, l’incarnazione non ci sarebbe stata,
poiché l’uomo sarebbe sempre vissuto al fianco di Dio stesso». L’incarnazione, dunque, si è resa necessaria per gli uomini, Dio ha deciso di intervenire in un certo momento della storia per richiamare l’uomo, che rischiava di perdersi, al suo destino, cioè alla sua comunione con Dio. Rispetto agli “extraterrestri”, «se anche questi altri viventi hanno, anche loro, avuto i nostri stessi problemi, nulla potrebbe impedire a Dio di mettere in atto qualcosa di somigliante all’incarnazione». In conclusione, ha spiegato, «sia
che come esseri intelligenti fossimo soli ed unici, sia che
nell’universo vi siano altri esseri intelligenti più o meno simili a
noi, non cambia il concetto di Dio creatore, perché non è un Dio dalle vedute ristrette».
Se il cattolico Elio Sindoni, ordinario di Fisica Generale dell’Università Bicocca, ha spiegato nel suo bellissimo libro “Siamo soli nell’universo?”
(Editrice San Raffaele 2011) perché non esiste alcun essere
extraterrestre (oltre a parlare molto del rapporto di amicizia tra
scienza e fede), José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, la pensa in modo opposto: «A
mio giudizio questa possibilità esiste. Come si può escludere che la
vita si sia sviluppata anche altrove? Come esiste una molteplicità di
creature sulla terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche
intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede,
perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Per
dirla con san Francesco, se consideriamo le creature terrene come
“fratello” e “sorella”, perché non potremmo parlare anche di un
“fratello extraterrestre”? Farebbe parte comunque della creazione». Il gesuita ha poi confermato la visione del teologo Turchi rispetto all’incarnazione di Cristo: «Prendiamo
in prestito l’immagine evangelica della pecora smarrita. Il pastore
lascia le novantanove nell’ovile per andare a cercare quella che si è
persa. Pensiamo che in questo universo possano esserci cento pecore,
corrispondenti a diverse forme di creature. Noi che apparteniamo al
genere umano potremmo essere proprio la pecora smarrita,
i peccatori che hanno bisogno del pastore. Dio si è fatto uomo in Gesù
per salvarci. Così, se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è
detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere
rimasti nell’amicizia piena con il loro Creatore».
Ricordiamo, infine, che la Chiesa cattolica aprì alla possibilità della vita extraterrestre nel lontano 1277,
quando il vescovo di Parigi dichiarò eretico limitare alla sola Terra
la potenza creatrice di Dio. Tutt’oggi in Vaticano sono molti gli
incontri organizzati con astronomi e astrofisici sull’esistenza
extraterrestre e anche i quotidiani cattolici, come “Avvenire” non mancano di affrontare la questione. Per approfondire il rapporto tra extraterrestri e incarnazione di Dio, consigliamo questo articolo di Giuseppe Tanzella-Nitti.
Siamo tutti extraterrestri
di Oliviero Mannucci
Ci mancherebbe solo che pensare ad una creazione materiale popolata da alieni fosse un eresia. I motivi sono semplici: se parliamo della creazione materiale, è chiaro che molti, se non tutti i pianeti e le stelle sono abitati. Come spiegano i Veda 5000 anni fa, anche le stelle sono popolate da esseri di luce, e i vari pianeti sono popolati da più esseri dislocati nelle più svariate dimensioni, da quella più sottile a quella più grossolana. Solo la "scienza" umana ancora non è del tutto pronta ad arrendersi a questa evidenza, perchè il rozzo "metodo scientifico", basa tutto il suo sapere sull'osservazione attraverso sensi imperfetti e intelligenza limitata.In poche parole crede solo a ciò che vede, a ciò che è misurabile. E il bello è che ne va pure fiera di questa scemenza. E' chiaro che se fosse per questo metodo, non dovrebbero esistere ne i raggi infrarossi, ne gli ultravioletti, ne i vari tipi di radiazioni alfa, beta o gamma, ne le onde radio, ne gli ultrasuoni, se non esistessero apparecchi in grado di comprovarne la loro esistenza. E se abitassimo su un pianeta costantemente ricoperto da una spessa coltre nuvolosa, per la "scienza non esisterebbe neanche il Sole, la Luna, e neanche le stelle e i pianeti del sistema solare, figuriamoci gli alieni. Ma le radiazioni sopra citate, e le vibrazioni ultrasoniche esistevano anche prima che l'uomo costruisse gli apparecchi per rivelarli. E chissà quante cose esistono che sfuggono ai nostri sensi, e che se qualcuno ha il dono di percepire, non può essere comprovato perchè non esiste un apparecchio in grado di misuralo o rivelarlo. La famosa energia oscura ad esempio, non possiamo osservarla direttamente, ma se ne avverte la sua influenza. Gli alieni allo stesso modo sono tra noi, viaggiano andando e venendo sul nostro pianeta da tempo immemorabile, le testimonianze sono innumerevoli e anche le prove ( se uno le vuole vedere), ma c'è ancora chi ha l'ardire e la stupidità scientifica di sostenere il contrario, nonostante anche la statistica gli sia contro. Molti scienziati dicono: non è scientifico affermare che esistono gli alieni. Io dico: quanto è scientifico sostenere il contrario in maniera becera, come spesso viene fatto. Inoltre c'è da considerare anche l'aspetto spirituale della questione: se tutti noi siamo anime incarnate in corpi materiali, anche noi siamo extraterrestri, in quanto la nostra anima arriva da un altra dimensione, quella spirituale per l'appunto, e quindi cade anche la "centralità dell'essere umano", una centralità creata dall'uomo e non da Dio. Gesù stesso disse più volte - Sono principe di un altro regno - E quindi anche lui un extraterrestre e anche noi apparteniamo a quel regno. Cari "scienziati", mettetevi pure l'anima in pace. Per arrivare a questa comprensione non esistono apparecchi di sorta, ci vuole una sana pratica spirituale , e allora vedrete che le realizzazioni che comprovano la nostra relazione con il Supremo fluiranno nel nostro cuore in maniera sempre più copiosa. Ma ci vuole amore, e non l' umana "razionalità", un concetto che sarebbe interessante definire attentamente. Non c'è infatti niente di più irrazionale di una esasperata razionalità. Amen!
P.S. Chissà che direbbe Giordano Bruno di questa discussione ?
P.S. Chissà che direbbe Giordano Bruno di questa discussione ?
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