
Fukushima, 21 gen. (Adnkronos) - Si chiama Abita ed è una bambina giapponese che vive a Fukushima. La sua storia, che riguarda anche gli oltre 36.000 bambini vittime inconsapevoli del disastro nucleare, viene raccontata in un cortometraggio realizzato da Shoko Hara e Paul Brennern. A tre anni dall'incidente, i bambini non possono giocare all’esterno a causa della radioattività, e per questo Abita si rifugia nei disegni e nei colori ma la tentazione di varcare la porta è sempre forte.
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