ALIEN
INVASION – HOW TO DEFEND EARTH”. Questo il titolo di un libro scritto
da Travis Taylor, un fisico con esperienza nel campo militare e nei
servizi segreti americani, che ha sviluppato un dettagliato piano
strategico per sopravvivere ad una invasione aliena.
Non
è noto, ma si sa che il Pentagono ed i servizi segreti inglesi, fin
dagli anni 70, elaborano dei progetti di massima nel caso in cui
l’umanità si trovasse di fronte ad una invasione aliena. Gli Stati Uniti
hanno elaborato piani che prendono come riferimento ogni possibile
scenario di guerra. Le probabilità di vittoria delle forze terrestri
contro quelle aliene, in tutti gli scenari fin ad oggi immaginati,
equivalgono a ZERO.
Ma
qual è la probabilità di un attacco alieno? Ci sono circa quattrocento
miliardi di stelle nella sola via Lattea – scrive Taylor – e sappiamo
che almeno un sistema di stelle (il nostro), all'interno della via
Lattea, ha sviluppato vita intelligente. Statisticamente, quindi, ci
potrebbe essere una
civiltà per galassia. Quante galassie ci sono? Miliardi, forse più.
Quindi,
ci potrebbero essere miliardi di sistemi stellari con civiltà
intelligenti, anche se non vi è una sola civiltà intelligente per ogni
galassia.
Ci
sono 400 miliardi di stelle nella sola Via Lattea. Questo ci porta ad
una probabilità di vita intelligente dello 0,25 % su 10-11 galassie.
Tale probabilità - conclude Taylor - ci porterebbe alla conclusione che o
siamo un incidente o uno speciale, unico scherzo della natura o che non
siamo soli.
Ma
come avverrebbe l’attacco alieno? Ecco uno dei possibili wargame basato
sull’attuale scienza militare degli Stati Uniti e dei paesi membri
della Nato.
Gli apparati militari terrestri di ascolto, captano segnali in avvicinamento.
L’allarme
viene dal NORAD, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America che
organizza l'allerta, la reazione di intercettazione, identificazione ed
eventuale abbattimento di ogni aereo o missile sconosciuto e/o
potenzialmente ostile, inclusi gli UFO. La minaccia viene confermata dal
GEOD SS, un sistema di sorveglianza spaziale optoelettronico-terrestre,
dal Neat e dall’osservatorio in Tagikistan dell’Okno. Dopo un primo
momento di incredulità, si scopre che dei corpi celesti sono sono
sbucati dalle profondità dello spazio. Il fatto che siano astronavi
aliene intelligenti, è dato dal fatto che gli oggetti stanno rallentano
la propria velocità di avvicinamento e stanno per entrare nell’atmosfera
terrestre, attirando a se l’intera rete satellitare, rendendo ciechi
gli apparati militari. Le astronavi, così come immaginato nel wargame,
si posizionano sulle più grandi città del mondo. Invani tutti i
tentativi di comunicazione
Le
astronavi aliene si sono posizionate su tutte le piu grandi città del
mondo ed hanno sferrato all’unisono, un attacco che ha distrutto le
principali capitali mondiali. Così come prevede la dottrina militare,
l’obiettivo è quello di paralizzare la rete elettrica, oscurare la
comunicazione, interrompere ogni tipo di approviggionamento, fare più
vittime possibili, creare il caos, demoralizzare il nemico con una
schiacciante prova di forza. Durante questo primo attacco, secondo una
stima, perderebbero la vita circa due miliardi di persone. Ma le forze
terrestri tenterebbero il tutto per tutto, con la migliore tecnologia a
disposizione. Il primo attacco, verrebbe portato dal cielo, perché così
come prevede la dottrina militare moderna, la supremazia aerea in una
guerra convenzionale è di fondamentale importanza per la vittoria.
Dalle
basi segrete americane disclocate in tutto il territorio e da quelle
russe, dislocate in siberia e negli Urali come Mezhgorye, si alzerebbe
la forza aerea d’attacco più potente mai formata. Gli Stati Uniti,
formerebbero una forza arerea composta da F22 Raptor, F 35, F15, F16, 5
B2 ed F 18 Hornet. In questa fase non si prevedono attacchi alieni
contro le portaerei, quindi si presume che la forza aeronavale americana
sia pienamente operativa con almeno otto gruppi da battaglia pronti a
colpire.
Da
parte Russa, invece, si alzerebbero i nuovissimi Sukhoi Pak Fa 50, Mig
29 tra Sniper, Fulcrum Plus e Sokol, Sukhoi 27 tra Sm ed MK 1, 30 Sukhoi
37 Terminator e l’intero gruppo da battaglia di quarta generazione
avanzata, superiore alla quarta e mezza, formarta da 60 Sukhoi 35. I
paesi europei, formerebbero varie flotte, formate da Efa 2000, Rafale,
Gripen, Tornado ed F 35. La Cina, infine, metterebbe in campo una forza
aerea tra i 400 ed i 600 velivoli tra caccia Chengdu J-10 di quarta
generazione e mezza e Chengdu J20, caccia di quinta generazione molti
simili ai Raptor americani. I migliori caccia della terra stanno per
attaccare il nemico alieno ed i velivoli posti a loro difesa.
La
prima fase dell’attacco verrebbe portata dai velivoli definiti da
dominio aereo. I caccia sarebbero preceduti da squadroni di droni senza
pilota, con piena capacità stealth. Gli F22 americani, i Sukhoi 50 russi
ed i Chengdu 20, formerebbero la punta della lancia. Sono caccia di
quinta generazione, con piena capacità stealth, manovrabilità senza
eguali, armati con missili aria aria a medio e corto raggio portato
internamente per ridurre la segnatura.
I
radar di tiro dei caccia terrestri, come l’AN APG 77 del Raptor,
potrebbero anche essere in grado di inquadrare un velivolo alieno.
Questo non significa, però, che sarebbero in grado di distruggerlo.
Il
nemico affrontato, infatti, non è terrestre. Perché la dinamica dei
salti o stiramenti del tessuto spazio temporale o l’utilizzo di un
sistema di propulsione ad anti gravità sono fantascienza per gli umani
mentre, invece, per altri visitatori potrebbero già essere realtà, tesi
confermata dal Seti. Il fatto è che nessuno sa come si muovano. Si
presume l'antimateria, appunto: fantascienza per gli umani anche se nel
2002 la Boeing ha effettuato studi al riguardo. Sembra probabile, però,
che essendo velivoli che hanno viaggiato nel cosmo, abbiano una profonda
conoscenza della fisica applicata, a noi del tutto sconosciuta e con
scudi di protezione che li isolino dallo nostra atmosfera e dal campo
magnetico terrestre, ignorando le leggi newtoniane.
Ogni
missile lanciato dai caccia terrestri, viene assorbito dagli scudi dei
velivoli alieni che compiendo improvvise virate ad impensabili numeri di
G, fanno una strage. Le perdite per i terrestri, si aggirerebbero
sull’80% delle forze messe in campo contro nessuna degli alieni. Ma c’è
un’ultima possibilità: un massiccio attacco nucleare portato dall’arma
più potente del pianeta.
L’arma
più potente mai creata dall’uomo è il sottomarino lanciamissili a
propulsione nucleare. Ad ogni modo, l’attacco avverrebbe di concerto con
le altre nazioni proprio per evitare un olocausto globale, anche perchè
sulla zona colpita, parliamo di centinaia di kmq, senza considerare i
venti, non ci sarebbe più vita per decenni. Gli Stati Uniti, quindi,
decidono di sferrare un attacco nucleare, lanciando l’arma più potente
mai costruita. Un missile capace di attaccare dallo spazio con testate
multiple indipendenti.
Secondo
il wargame, un sottomarino classe Ohio, lancerebbe contro una astronave
madre aliena, posizionata su una metropoli americana, un singolo
missile Trident II - Marv cioè dotato di testate multiple indipendenti
capaci di modificare il proprio percorso in volo con brusche manovre.
(Nonostante
le testate Marv siano ancora in una fase sperimentale, scegliamo di
dare la massima capacità distruttiva all’uomo per avere qualche
chances).
Il sistema MARV, infatti, azzera ogni possibilità del nemico, che è già inferiore al 3% per le testate MIRV.
Le
testate colpiscono il bersaglio con una violenza devastante. Ma in
tutti gli scenari ipotizzati dai servizi segreti americani ed inglesi,
le armi più potenti mai create, non fanno che sterminare soltanto altri
esseri umani. Il motivo è presto detto: per giungere nella nostra
atmosfera, gli alieni hanno attraversato il cosmo con scudi di
protezione in grado di annullare ogni effetto esterno. La deflagrazione
dei Trident, scalfirebbe soltanto la vernice delle astronavi degli
invasori alieni, che nella fase del first strike non hanno dimenticato i
sottomarini: li hanno ritenuti soltanto non pericolosi.
Il
wargame immaginato non lascia scampo all’umanità. Nei mesi a venire, la
popolazione è destinata a diminuire, considerando il successivo attacco
terrestre portato dalle forze aliene. Gli umani, ormai alla macchia e
dispersi, sono sull’orlo dell’estinzione, ma è qui che il wargame si fa
interessante perché il computer della difesa americana, se nelle fasi
iniziali dell’attacco alieno non dà nessuna possibilità al genere umano,
con il passare dei mesi inizia a dare delle chances all’uomo. Il motivo
è uno soltanto: gli umani sopravvissuti inizierebbero a colpire i
bersagli alieni adottando tecniche di guerriglia non convenzionale così
come facevano gli indiani contro gli europei. E’ il concetto della
guerra asimmetrica.
E la storia è piena di questi esempi: l’Afghanistan dei Mujaheddin, per esempio, cacciò l’Armata Rossa ed i suoi Spetsnaz.
Una
tattica, cosi come stabilito dal Wargame degli Stati Uniti, che alla
fine premierà gli umani, in quanto gli alieni inizierebbero ad
accumulare perdite non rimpiazzabili. Il wargame finale contro un
possibile attacco extra terrestre sancisce la vittoria degli alieni
nelle prime fasi della guerra. L’unica possibilità per l’uomo è quella
di darsi alla macchia, sopravvivere e riorganizzarsi. Per vincere la
guerra, l’uomo dovrà iniziare a combattere, scatenando una guerriglia
non convenzionale.
Fonte: http://www.teleradiosciacca.it
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