I tempi per la normalizzazione della regione colpita dal disastro del
marzo 2011 sono ancora lunghi e molti sfollati, nel dubbio, optano per
una fuga verso altre regioni nipponiche
Ancora ieri nella regione del triste disastro del 2011 la terra ha fatto spaventare gli abitanti con scosse importanti.
Un terremoto di magnitudo 5 ha colpito al largo della costa della prefettura di Fukushima nel pomeriggio di Sabato. Non c'era nessun allarme tsunami e non sono stati segnalati feriti.
Secondo l'Agenzia meteorologica del Giappone, il sisma ha colpito alle ore 04:19. Il suo epicentro è stato ad una profondità di 50 km al largo della costa di Fukushima. Il sisma ha registrato una magnituto 4 in prossimità della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ma l'operatore Tokyo Electric Power (TEPCO) ha detto che non c'era nessun pericolo nello stabilimento.
Proprio nella giornata si sabato il neo-premier Shinzo Abe ha visitato il sito della centrale ed ha incontrato il lavoratori dell'impianto. A nome del governo Abe ha promesso il massimo impegno per la bonifica e la salvaguardia della regione. Un po' a sorpresa il governo neo eletto ha manifestato l'intenzione di riprendere il progetto avviato dal governo Noda di togliere il nucleare dal Giappone entro 30 anni. Shinzo Abe si è detto anche convinto che Il successo nello smantellamento e nel ripristino porterà alla ricostruzione di Fukushima e del Giappone (fonte AFP).
Le rassicurazioni del governo dei tecnici e della TEPCO non hanno evidentemente rassicurato gli sfollati vittime del disastro del marzo 2011. Qualcuno ha pensato che le rassicurazioni non fossero sufficienti ed hanno deciso di ricominciare a vivere lontano da Fukushima. L'isola di Okinawa
con una generosa offerta ha accettato di ospitare circa un migliaio di
persone mettendo a disposizione un aiuto economico di circa 60000 Yen al mese
per contribuire al pagamento degli affitti per le famiglie più numerose
e aiuti più contenuti per le famiglie più piccole. L'impegno del
Giappone per la ricostruzione è sicuramente molto forte (ricostruzione a tempi record di autostrade e ferrovie), ma rimane forte la diffidenza dopo i tanti silenzi dello stato giapponese.
La solidarietà si è mossa e diversi governi locali hanno offerto aiuti economici agli sfollati. Nel frattempo, gli scampati al disastro stanno organizzando una class-action in fase di preparazione contro il governo e la Tokyo Electric per conto dei residenti di Fukushima e delle area interessate dai crolli. Si richiede un pagamento scuse di 50.000 yen al mese per ogni vittima fino a quando tutte le radiazioni a seguito dell'incidente saranno spazzate via, un processo che potrebbe richiedere decenni, almeno, per alcune aree.
Chissà come e quando tutto si sistemerà...
Fonte: http://arigato.blogosfere.it
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