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Sunday, December 30, 2012

Fukushima: la terra trema ancora e la paura fa fuggire abitanti verso Okinawa

I tempi per la normalizzazione della regione colpita dal disastro del marzo 2011 sono ancora lunghi e molti sfollati, nel dubbio, optano per una fuga verso altre regioni nipponiche



Controlli su radioattività a Fukushima

Ancora ieri nella regione del triste disastro del 2011 la terra ha fatto spaventare gli abitanti con scosse importanti.
Un terremoto di magnitudo 5 ha colpito al largo della costa della prefettura di Fukushima nel pomeriggio di Sabato. Non c'era nessun allarme tsunami e non sono stati segnalati feriti.
Secondo l'Agenzia meteorologica del Giappone, il sisma ha colpito alle ore 04:19. Il suo epicentro è stato ad una profondità di 50 km al largo della costa di Fukushima. Il sisma ha registrato una magnituto 4 in prossimità della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ma l'operatore Tokyo Electric Power (TEPCO) ha detto che non c'era nessun pericolo nello stabilimento.
Proprio nella giornata si sabato il neo-premier Shinzo Abe ha visitato il sito della centrale ed ha incontrato il lavoratori dell'impianto. A nome del governo Abe ha promesso il massimo impegno per la bonifica e la salvaguardia della regione. Un po' a sorpresa il governo neo eletto ha manifestato l'intenzione di riprendere il progetto avviato dal governo Noda di togliere il nucleare dal Giappone entro 30 anni.  Shinzo Abe si è detto anche convinto che Il successo nello smantellamento e nel ripristino porterà alla ricostruzione di Fukushima e del Giappone (fonte AFP).
Le rassicurazioni del governo dei tecnici e della TEPCO non hanno evidentemente rassicurato gli sfollati vittime del disastro del marzo 2011. Qualcuno ha pensato che le rassicurazioni non fossero sufficienti ed hanno deciso di ricominciare a vivere lontano da Fukushima. L'isola di Okinawa con una generosa offerta ha accettato di ospitare circa un migliaio di persone mettendo a disposizione un aiuto economico di circa 60000 Yen al mese per contribuire al pagamento degli affitti per le famiglie più numerose e aiuti più contenuti per le famiglie più piccole. L'impegno del Giappone per la ricostruzione è sicuramente molto forte (ricostruzione a tempi record di autostrade e ferrovie), ma rimane forte la diffidenza dopo i tanti silenzi dello stato giapponese.
La solidarietà si è mossa e diversi governi locali hanno offerto aiuti economici agli sfollati. Nel frattempo, gli scampati al disastro stanno organizzando una class-action in fase di preparazione contro il governo e la Tokyo Electric per conto dei residenti di Fukushima e delle area interessate dai crolli. Si richiede un pagamento scuse di 50.000 yen al mese per ogni vittima fino a quando tutte le radiazioni a seguito dell'incidente saranno spazzate via, un processo che potrebbe richiedere decenni, almeno, per alcune aree.
Chissà come e quando tutto si sistemerà...

Fonte:  http://arigato.blogosfere.it

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