Procede a passo sicuro il progetto del NWO (New World Order). Dopo cani e gatti, cassonetti della spazzatura, libri, bestiame, vestiti e passaporti, i chip Rfid (identificazione a radio frequenza) equipaggeranno anche i bambini di un asilo di Parigi.
«La sperimentazione punta a incrementare la sicurezza dei piccoli – dice Patrick Givanovitch, a capo dell’azienda Lyberta (un
sistema di controllo che si chiama Lyberta è la massima presa per il
culo!) -; installeremo in tutti i locali dei rilevatori e, grazie al
chip inserito in una maglia, gli uomini del controllo video
sapranno in ogni istante dove si trova un bambino, e soprattutto se è
entrato o uscito dall’asilo. In caso di uscita imprevista, un sms
partirà automaticamente per avvisare i genitori e la direzione
dell’istituto».
La filosofia che guida la mente malata degli Illuminati
è semplice: più controllo e meno libertà per i popoli, in nome del
profitto e della ipersemplificazione della vita umana. Infatti l’idea di
dotare di chip elettronici dei bambini di tre anni è mascherata dietro
le false esigenze del momento: ridurre i costi del personale di sorveglianza e placare la fame di sicurezza di genitori e cittadini in generale.
La finta crisi economica e la selvaggia violenza che ci propinano le
televisioni sono la migliore scusa per portare avanti il pregetto di un Nuovo Ordine Mondiale,
grazie al quale, ogni cittadino sarà dotato di un microchip. Per
fortuna non tutti sono d'accordo: "Chiudere i bambini in una gabbia
virtuale alimenterà le paura e il senso di essere perennemente in
pericolo, rischio peraltro inesistente", ha detto al Parisien Dominique Ratia-Armengol, presidente dell’associazione francese degli psicologi infantili.
"L’uso dei chip punta a ridurre la presenza degli educatori, che
invece sono fondamentali per la crescita dei bambini". Se, nonostante le
polemiche, il progetto parigino sarà confermato, sarà la prima volta
che questa tecnologia viene utilizzata in Europa. Invece, negli Stati
Uniti il sistema ha già fatto il suo debutto qualche mese fa in una
scuola materna di Richmond, California.
Il chip è inserito in una casacca da allenamento di basket portata da
ogni bambino, il costo annuale è di 50 mila dollari ma si stima un
risparmio di 3000 ore di lavoro dei dipendenti della scuola, che per
adesso sono soddisfatti: «Non devo più passare il mio tempo a riempire
il registro con gli orari di ingresso e di uscita di ogni bambino – ha
commentato a fine agosto l’insegnante Simone Beauford -. Io sono
favorevole, meno burocrazia e più insegnamento» (fedelissima degli
illuminati!).
I militanti che si battono per la tutela delle libertà civili sono
invece molto preoccupati. "Non ci sono garanzie sulla reale sicurezza di
questa tecnologia, i dati sui movimenti dei bambini possono essere
letti dagli insegnanti ma anche da chiunque altro a distanza di
centinaia di metri – ha dichiarato Nicole Ozer, docente alla Aclu della
Northern California -. L’ossessione di risparmiare sui costi e di
aumentare la sicurezza potrebbe invece ridurla".
Anche alcune scuole brasiliane hanno iniziato a mettere microchip
nelle uniformi scolastiche dei loro alunni per sapere esattamente dove
si trovano e ridurre le assenze e la dispersione scolastica. Sono già 21 mila le scuole elementari
che adottano il sistema nel nord-est, e per il prossimo anno la misura
verrà estesa a tutti i ragazzi tra i 4 e i 14 anni. I loro genitori
riceveranno un sms sul cellulare quando i loro figli arriveranno a scola
o se faranno ritardo.
Le uniformi “intelligenti” sono il frutto di un investimento di 670
mila dollari grazie ai quali il microchip è stato disegnato, testato e
fabbricato. “Abbiamo notato che molti genitori accompagnano i loro figli
a scuola ma, spesso per la fretta di arrivare sul posto di lavoro, non
stanno a controllare se realmente entrano negli istituti ” ha detto alla
stampa brasiliana Coriolano Moraes, uno dei segretari scolastici che
hanno avuto l’idea.
Se il bambino non è presente in classe 20 minuti dopo l’inizio delle
lezioni, ai gentori arriva un messaggino che dice: “suo figlio non
arriva a scuola”. Quando un bambino arriva a tre assenze, i genitori
dovranno spiegarne i motivi alla scuola. Benvenuti nel Nuovo Ordine
Mondiale.
Fonte: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it
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