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Thursday, December 20, 2012

Ricongelare il Polo Nord per fermare il riscaldamento globale

Un professore di Harvard propone di diffondere particelle riflettenti nell'atmosfera per deviare i raggi solari e abbassare la temperatura del Polo Nord

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Per fermare il riscaldamento globale basterebbe ricongelare l'Artide. La singolare proposta arriva da David Keith, professore di Fisica all'Università di Harvard che ha suggerito di lanciare particelle riflettenti nell'atmosfera per deviare i raggi solari che raggiungono il Polo Nord. Una soluzione che permetterebbe alla regione polare di raffreddarsi e contrastare lo scioglimento che dagli anni '80 a oggi ha interessato più della metà del suo territorio.

Secondo il professore infatti basterebbe ridurre la penetrazione dei raggi solari dello 0,5 per cento per riportare il livello del ghiaccio addirittura all'epoca preindustriale, riconosciuta come l'avvento dell'inquinamento atmosferico. Costo dell'operazione, si legge nei due studi pubblicati su Nature Climate Change e Environmental Research Letters, sarebbe di soli otto miliardi di dollari, e il tutto sarebbe realizzato modificando dei jet Gulfstream per fargli immettere le particelle nell'atmosfera.

Il problema però è affrontare eventuali effetti collaterali. Allo stato attuale la Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite vieta la geoingegneria su larga scala, costringendo quindi gli studiosi a operare solo tramite modelli che potrebbero non riflettere la realtà. Come ammesso anche dal professor Keith, oltre ai divieti una ricerca sul campo può essere pericolosa: andare ad agire su parti sensibili dell'equilibrio naturale e modificare l'ecosistema potrebbe infatti avere conseguenze distruttive impossibili da prevedere.

L'idea comunque non è caduta nel vuoto e si pone come un primo passo per un'azione che potrà essere intrapresa in futuro. Ma non basta. Per lo studioso infatti applicare il suo metodo senza ridurre la emissioni di CO2 è inutile, anzi, sono le sue parole, è come “ fare altri passi nel vuoto oltre il bordo del burrone, proprio come Wile E. Coyote”.

Fonte:  http://life.wired.it

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