Astronomia:
una scoperta particolarmente significativa e che, soprattutto se
approfondita, potrà svelare e far divulgare molti aspetti nascosti
dell'Astronomia, è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Nature". Stiamo parlando di un orologio biologico degli ammassi stellari
che appaiono piu' giovani, in grado di stimare in pratica l'età di una
stella. La scoperta e' di un gruppo di ricercatori europeo, guidato e
coordinato da italiani, e precisamente dall'Universita' di Bologna, che
naturalmente può essere fiera di questa scoperta. Lo studio della
distribuzione di particolari stelle, dette vagabonde blu, ha permesso di
identificare l'analogo delle rughe nell'uomo e riconoscere cosi' gli
ammassi di stelle piu' 'giovanili'.
Francesco Ferraro, insieme ai colleghi
dell'università di Bologna e ad altri ricercatori internazionali, ha
sfruttato lo sguardo del telescopio spaziale Hubble (leggi anche questo articolo), concentrandosi su 21 ammassi globulari della nostra galassia:
si tratta di enormi agglomerati sferici, che arrivano a contenere fino a
un milione di stelle; vecchissimi, veri e propri fossili cosmici,
risalenti alla formazione della galassia e preziosi per capirne la
storia. Reliquie degli albori dell'universo, con un'età che si aggira
intorno ai 12-13 miliardi di anni.
"Sapevamo già quanti anni
avessero, ma non eravamo in grado di stabilire a che punto della loro
evoluzione dinamica si trovassero", spiega Francesco Ferraro,
del Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell'Università di Bologna.
"Non sapevamo, cioè, quanto si fossero trasformati dal punto di vista
morfologico, fisico e spaziale dal momento della loro formazione ad
oggi" continua il ricercatore, alla guida di un team internazionale
nell'ambito del progetto Cosmic-Lab, finanziato dal Consiglio Europeo
della Ricerca.
Francesco Ladisa
Fonte: http://www.inmeteo.net
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.