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Wednesday, December 19, 2012

Prove tecniche di Nuovo Ordine Mondiale - Microchip nelle uniformi scolastiche dei bambini - Primi esperimenti in Francia, Stati Uniti e Brasile

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Procede a passo sicuro il progetto del NWO (New World Order). Dopo cani e gatti, cassonetti della spazzatura, libri, bestiame, vestiti e passaporti, i chip Rfid (identificazione a radio frequenza) equipaggeranno anche i bambini di un asilo di Parigi.
«La sperimentazione punta a incrementare la sicurezza dei piccoli – dice Patrick Givanovitch, a capo dell’azienda Lyberta (un sistema di controllo che si chiama Lyberta è la massima presa per il culo!) -; installeremo in tutti i locali dei rilevatori e, grazie al chip inserito in una maglia, gli uomini del controllo video sapranno in ogni istante dove si trova un bambino, e soprattutto se è entrato o uscito dall’asilo. In caso di uscita imprevista, un sms partirà automaticamente per avvisare i genitori e la direzione dell’istituto».
La filosofia che guida la mente malata degli Illuminati è semplice: più controllo e meno libertà per i popoli, in nome del profitto e della ipersemplificazione della vita umana. Infatti l’idea di dotare di chip elettronici dei bambini di tre anni è mascherata dietro le false esigenze del momento: ridurre i costi del personale di sorveglianza e placare la fame di sicurezza di genitori e cittadini in generale.
La finta crisi economica e la selvaggia violenza che ci propinano le televisioni sono la migliore scusa per portare avanti il pregetto di un Nuovo Ordine Mondiale, grazie al quale, ogni cittadino sarà dotato di un microchip. Per fortuna non tutti sono d'accordo: "Chiudere i bambini in una gabbia virtuale alimenterà le paura e il senso di essere perennemente in pericolo, rischio peraltro inesistente", ha detto al Parisien Dominique Ratia-Armengol, presidente dell’associazione francese degli psicologi infantili.
"L’uso dei chip punta a ridurre la presenza degli educatori, che invece sono fondamentali per la crescita dei bambini". Se, nonostante le polemiche, il progetto parigino sarà confermato, sarà la prima volta che questa tecnologia viene utilizzata in Europa. Invece, negli Stati Uniti il sistema ha già fatto il suo debutto qualche mese fa in una scuola materna di Richmond, California.
Il chip è inserito in una casacca da allenamento di basket portata da ogni bambino, il costo annuale è di 50 mila dollari ma si stima un risparmio di 3000 ore di lavoro dei dipendenti della scuola, che per adesso sono soddisfatti: «Non devo più passare il mio tempo a riempire il registro con gli orari di ingresso e di uscita di ogni bambino – ha commentato a fine agosto l’insegnante Simone Beauford -. Io sono favorevole, meno burocrazia e più insegnamento» (fedelissima degli illuminati!).
I militanti che si battono per la tutela delle libertà civili sono invece molto preoccupati. "Non ci sono garanzie sulla reale sicurezza di questa tecnologia, i dati sui movimenti dei bambini possono essere letti dagli insegnanti ma anche da chiunque altro a distanza di centinaia di metri – ha dichiarato Nicole Ozer, docente alla Aclu della Northern California -. L’ossessione di risparmiare sui costi e di aumentare la sicurezza potrebbe invece ridurla".
Anche alcune scuole brasiliane hanno iniziato a mettere microchip nelle uniformi scolastiche dei loro alunni per sapere esattamente dove si trovano e ridurre le assenze e la dispersione scolastica. Sono già 21 mila le scuole elementari che adottano il sistema nel nord-est, e per il prossimo anno la misura verrà estesa a tutti i ragazzi tra i 4 e i 14 anni. I loro genitori riceveranno un sms sul cellulare quando i loro figli arriveranno a scola o se faranno ritardo.
Le uniformi “intelligenti” sono il frutto di un investimento di 670 mila dollari grazie ai quali il microchip è stato disegnato, testato e fabbricato. “Abbiamo notato che molti genitori accompagnano i loro figli a scuola ma, spesso per la fretta di arrivare sul posto di lavoro, non stanno a controllare se realmente entrano negli istituti ” ha detto alla stampa brasiliana Coriolano Moraes, uno dei segretari scolastici che hanno avuto l’idea.
Se il bambino non è presente in classe 20 minuti dopo l’inizio delle lezioni, ai gentori arriva un messaggino che dice: “suo figlio non arriva a scuola”. Quando un bambino arriva a tre assenze, i genitori dovranno spiegarne i motivi alla scuola. Benvenuti nel Nuovo Ordine Mondiale.

Fonte:  http://ilnavigatorecurioso.myblog.it

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