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Saturday, April 6, 2013

Finto incidente nucleare, l'esercitazione dei vigili del fuoco

Anche cinque pompieri pavesi hanno partecipato all'esercitazione che si è svolta a Trieste. Intervento simulato anche in un acceleratore di particelle 




Si sono addestrati simulando un incidente nucleare. Anche cinque vigili del fuco del Comando provinciale di Pavia hanno partecipato all’esercitazione che si è svolta a Trieste.
Si chiama Macor (Mantenimento capacità operative radiometriche) ed è l’addestramento svolto il 4 e il 5 aprile dal personale nucleare-radiologico dei vigili del fuoco dei Comandi di Trieste, Pavia e Milano.
Questo tipo di addestramento valuta le capacità operative di intervento, simulando uno scenario incidentale con presenza di radiazioni ionizzanti.
L’esercitazione si è svolta a Trieste, su tre scenari diversi: la darsena di Muggia, la sede del Comando provinciale di Trieste e anche l’acceleratore di particelle di Basovizza. Le squadre dei pompieri di Trieste, Milano e Pavia hanno ruotato sui tre luoghi in modo da esercitarsi su tutti e tre gli scenari.

Fonte
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dal primo "corto in stop motion", l'ASI rilancia la sfida. Questa volta il "testimonial" Leo Gali,  l'avatar di plastilina con le fattezze e il nome anagrammato di Galileo Galilei che abbiamo già visto citare Meliés puntando il proprio cannocchiale verso la Luna, è alle prese con la Stazione Spaziale Internazionale. Per raccontare in una manciata di secondi (115) il ruolo italiano nella realizzazione del più ambizioso progetto mai messo in orbita dall'uomo.

Nel nuovo Stop Motion la nostra “mascotte” diventa una sorta di ‘posteggiatore spaziale’ che, galleggiando in orbita attorno alla ISS, ne assembla pezzo per pezzo i moduli. Ricordandoci così, a modo suo, che si deve infatti al nostro Paese la realizzazione di oltre il 50% dello spazio abitabile della Stazione: dal laboratorio europeo Columbus, al Nodo 2, dalla Cupola fino al PMM, uno dei tre moduli pressurizzati MPLM forniti dall’Italia e utilizzati per l’approvvigionamento della Stazione, trasformato in permanente. 

Finito il montaggio, il nostro testimonial ricompare questa volta all’interno della Cupola, con una polaroid in mano (citazione liberamente rielaborata delle straordinarie foto realizzate dal nostro Nespoli proprio da lì) con cui comincia a scattare istantanee della Terra che volteggiano una per una all’interno della ISS. Uno 'spot' di grande impatto che, in compagnia del primo "corto" di Leo Gali accompagnerà l'Agenzia Spaziale Italiana in giro per convention, fiere ed eventi in tutto il mondo. Oltre che, naturalmente, sul web.
Per realizzare questo cortometraggio l'ASI si è rivolta ad uno dei più affermati artisti italiani nel campo dell'animazione in stop motion con la plastilina. Occorre un lavoro lungo e faticoso, anche attraverso l'utilizzo di una una particolare tecnica fotografica, perché ogni più piccolo movimento comporta l'utilizzo di tantissimi fotogrammi da montare in sequenza. Ma il risultato premia le attese. Almeno a nostro parere. Buona visione.
- See more at: http://www.diregiovani.it/rubriche/scientificamente/21384-asi-nuovo-capitolo-storia-spaziale-italiana.dg#sthash.PmgrGIMM.dpuf
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dal primo "corto in stop motion", l'ASI rilancia la sfida. Questa volta il "testimonial" Leo Gali,  l'avatar di plastilina con le fattezze e il nome anagrammato di Galileo Galilei che abbiamo già visto citare Meliés puntando il proprio cannocchiale verso la Luna, è alle prese con la Stazione Spaziale Internazionale. Per raccontare in una manciata di secondi (115) il ruolo italiano nella realizzazione del più ambizioso progetto mai messo in orbita dall'uomo.

Nel nuovo Stop Motion la nostra “mascotte” diventa una sorta di ‘posteggiatore spaziale’ che, galleggiando in orbita attorno alla ISS, ne assembla pezzo per pezzo i moduli. Ricordandoci così, a modo suo, che si deve infatti al nostro Paese la realizzazione di oltre il 50% dello spazio abitabile della Stazione: dal laboratorio europeo Columbus, al Nodo 2, dalla Cupola fino al PMM, uno dei tre moduli pressurizzati MPLM forniti dall’Italia e utilizzati per l’approvvigionamento della Stazione, trasformato in permanente. 

Finito il montaggio, il nostro testimonial ricompare questa volta all’interno della Cupola, con una polaroid in mano (citazione liberamente rielaborata delle straordinarie foto realizzate dal nostro Nespoli proprio da lì) con cui comincia a scattare istantanee della Terra che volteggiano una per una all’interno della ISS. Uno 'spot' di grande impatto che, in compagnia del primo "corto" di Leo Gali accompagnerà l'Agenzia Spaziale Italiana in giro per convention, fiere ed eventi in tutto il mondo. Oltre che, naturalmente, sul web.
Per realizzare questo cortometraggio l'ASI si è rivolta ad uno dei più affermati artisti italiani nel campo dell'animazione in stop motion con la plastilina. Occorre un lavoro lungo e faticoso, anche attraverso l'utilizzo di una una particolare tecnica fotografica, perché ogni più piccolo movimento comporta l'utilizzo di tantissimi fotogrammi da montare in sequenza. Ma il risultato premia le attese. Almeno a nostro parere. Buona visione.
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Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dal primo "corto in stop motion", l'ASI rilancia la sfida. Questa volta il "testimonial" Leo Gali,  l'avatar di plastilina con le fattezze e il nome anagrammato di Galileo Galilei che abbiamo già visto citare Meliés puntando il proprio cannocchiale verso la Luna, è alle prese con la Stazione Spaziale Internazionale. Per raccontare in una manciata di secondi (115) il ruolo italiano nella realizzazione del più ambizioso progetto mai messo in orbita dall'uomo.

Nel nuovo Stop Motion la nostra “mascotte” diventa una sorta di ‘posteggiatore spaziale’ che, galleggiando in orbita attorno alla ISS, ne assembla pezzo per pezzo i moduli. Ricordandoci così, a modo suo, che si deve infatti al nostro Paese la realizzazione di oltre il 50% dello spazio abitabile della Stazione: dal laboratorio europeo Columbus, al Nodo 2, dalla Cupola fino al PMM, uno dei tre moduli pressurizzati MPLM forniti dall’Italia e utilizzati per l’approvvigionamento della Stazione, trasformato in permanente. 

Finito il montaggio, il nostro testimonial ricompare questa volta all’interno della Cupola, con una polaroid in mano (citazione liberamente rielaborata delle straordinarie foto realizzate dal nostro Nespoli proprio da lì) con cui comincia a scattare istantanee della Terra che volteggiano una per una all’interno della ISS. Uno 'spot' di grande impatto che, in compagnia del primo "corto" di Leo Gali accompagnerà l'Agenzia Spaziale Italiana in giro per convention, fiere ed eventi in tutto il mondo. Oltre che, naturalmente, sul web.
Per realizzare questo cortometraggio l'ASI si è rivolta ad uno dei più affermati artisti italiani nel campo dell'animazione in stop motion con la plastilina. Occorre un lavoro lungo e faticoso, anche attraverso l'utilizzo di una una particolare tecnica fotografica, perché ogni più piccolo movimento comporta l'utilizzo di tantissimi fotogrammi da montare in sequenza. Ma il risultato premia le attese. Almeno a nostro parere. Buona visione.
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Nel nuovo Stop Motion la nostra “mascotte” diventa una sorta di ‘posteggiatore spaziale’ che, galleggiando in orbita attorno alla ISS, ne assembla pezzo per pezzo i moduli. Ricordandoci così, a modo suo, che si deve infatti al nostro Paese la realizzazione di oltre il 50% dello spazio abitabile della Stazione: dal laboratorio europeo Columbus, al Nodo 2, dalla Cupola fino al PMM, uno dei tre moduli pressurizzati MPLM forniti dall’Italia e utilizzati per l’approvvigionamento della Stazione, trasformato in permanente. 

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