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Monday, April 15, 2013

La vita sulla Terra ha origini extraterrestri?

Cometa di Halley. Una cometa simile a questa avrebbe rappresentato un terreno fertile per le molecole complesse come i dipeptidi. Le comete in collisione con la Terra avrebbero trasportato queste molecole e favorito la crescita delle proteine e degli zuccheri più complessi necessari per la vita (Fonte ANSA) 

Qual è stata l’origine della vita sulla Terra? Da centinai d’anni gli uomini si pongono questa domanda, cercando risposte in ogni sfera del sapere, dalla speculazione filosofica alle dottrine religiose, dai modelli matematici alle ipotesi cosmogoniche più sofisticate che coinvolgono fisica, chimica, biologia e le scienze della natura in genere

Oggi, un nuovo esperimento che simula le condizioni estreme nello spazio profondo prova che i mattoni complessi della vita potrebbero aver avuto origine nella polvere ghiacciata interplanetaria e quindi, trasportati sulla Terra, avrebbero consentito alla vita di sbocciare.
I chimici dell’Università della California, Berkeley e dell’Università delle Hawaii, Manoa, hanno mostrato che le condizioni estreme dello spazio sono in grado di dar luogo a dipeptidi complessi – coppie correlate di amminoacidi – che costituiscono elementi essenziali comuni a tutti gli esseri viventi.
La scoperta  apre uno spiraglio sulla possibilità che queste molecole siano arrivate sulla Terra trasportate da una cometa, da un asteroide o da un meteorite, catalizzando la formazione di proteine (polipeptidi), enzimi o molecole ancora più complesse, come gli zuccheri, che sono necessari per la vita.
La vita non sarebbe quindi nata sul nostro pianeta, ma proverrebbe dallo spazio.
La teoria non è nuova, come ho già avuto modo di dire in un precedente articolo: è la teoria della “panspermia”, dei “semi” trasportati nel cosmo da corpi celesti e diffusi un po’ovunque nell’universo.
Se finora l’argomento è stato oggetto di una speculazione osteggiata dalla comunità scientifica ufficiale, alla luce di quanto trovato ora si ripropone per una più attenta considerazione.
“E’ affascinante pensare che i blocchi biochimici di base che hanno consentito la vita sulla Terra possano avere avuto origine extraterrestre”, ha affermato Richard Mathies, chimico della UC Berkeley, co-autore di un articolo pubblicato online su The Astrophysical Journal.
Già da tempo gli scienziati avevano scoperto molecole organiche di base come gli amminoacidi in numerose meteoriti cadute sulla Terra ed erano stati in grado di trovare nello spazio strutture molecolari complesse con i requisiti per uno sviluppo della biologia sul nostro pianeta.
Come risultato gli scienziati hanno sempre pensato che la chimica davvero complessa della vita dovesse aver avuto origine negli oceani della Terra.
In una camera ad altissimo vuoto, ad una temperatura bassissima, 10 gradi sopra lo zero assoluto (10°K), Seol Kim e Ralf Kaiser, del team di ricerca hawaiano hanno lavorato, simulando le condizioni dello spazio, su materia ghiacciata formata da biossido di carbonio, ammoniaca e vari idrocarburi, come metano, etano e propano.
Quando i ricercatori hanno colpito il materiale con elettroni ad alta energia per simulare l’effetto dei raggi cosmici nello spazio, le sostanze hanno reagito per formare complessi composti organici, in particolare dipeptidi, essenziali per la vita.
Presso la UC Berkeley i ricercatori Mathies e Amanda Stockton hanno poi analizzato i residui organici attraverso il  Mars Organic Analyzr, uno strumento che lo stesso Mathies ha progettato per la rilevazione ultrasensibile e l’identificazione di piccole molecole organiche nel Sistema Solare. L’analisi ha rivelato la presenza di molecole complesse – nove amminoacidi diversi e
due dipeptidi – in grado di catalizzare l’evoluzione biologica sulla Terra.

Leonardo Nebbia

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