La cometa ISON ( qui accanto in una rappresentazione artistica) è uno di quei corpi celesti che
il mondo attende con grande trepidazione. Non soltanto perché rischia
di divenire l’astro chiomato più bello del secolo, ma anche perché
sembra essere colmo di sorprese. Nel prossimo mese di Novembre, C/2012 S1
si tufferà nel Sistema Solare interno, transitando ad una distanza
molto bassa dal Sole. Questo determinerà la sublimazione di parte del
materiale ghiacciato di cui è composta, rendendola probabilmente
visibile anche in pieno giorno. Come ogni previsione, tuttavia, c’è un
margine di incertezza; una distanza così ravvicinata potrebbe
determinarne la disgregazione del nucleo, che significherebbe una grande
delusione per scienziati ed appassionati che l’attendono con ansia.
Come ribadito più volte, le sue notevoli dimensioni e la sua orbita
molto simile alla grande cometa del 1680, infondono tuttavia estrema
fiducia che il suo passaggio possa divenire memorabile ai nostri occhi.
Quando la sonda spaziale Swift della NASA
l’ha osservata nel mese di Gennaio 2013, l’astro chiomato era ancora
nelle vicinanze di Giove, ma era già molto attiva. Gli astronomi
calcolarono che il calore del Sole, nonostante la grande distanza, stava
facendo sublimare ogni minuto oltre 112.000 libbre di polvere dal suo
nucleo. Polvere che secondo una nuova scoperta potrebbe essere diretta
verso la nostra atmosfera. L’esperto ricercatore Paul Wiegert della University of Western Ontario,
ha utilizzato un computer per modellare la traiettoria della polvere
espulsa dalla cometa ISON, e le sue scoperte suggeriscono che
un’insolita pioggia di “meteore” potrebbe piombare nella nostra
atmosfera nel mese di Gennaio 2014. La particolare pioggia potrebbe
avere alcune caratteristiche interessanti e non deve incutere timore
alla popolazione. Secondo i modelli del ricercatore, il flusso di
detriti è popolato da minuscoli granelli di polvere non più grandi di
pochi micron di larghezza, spinto verso la Terra dalla pressione della
radiazione solare. Essi colpiranno alla velocità di 56 Km/s, pari a
200.000 Km/h. Poiché le particelle avranno dimensioni così piccole,
l’atmosfera superiore della Terra le rallenterà fino a fermarle. Invece
di bruciare in un lampo di luce come avviene per i corpi più grandi,
esse si ammucchieranno nell’atmosfera inferiore. La pioggia sarà quindi
praticamente invisibile e molto lenta, tanto da richiedere mesi o anni
prima di stabilirsi negli strati più esterni della nostra atmosfera. In
questo lasso di tempo, le minuscole particelle potrebbero creare le
bellissime nubi nottilucenti, ossia un fenomeno
atmosferico ancora poco noto, visibile dopo il tramonto. Si tratta di
nubi dal bagliore blu elettrico collocate nella mesosfera, ad oltre 80
chilometri sopra i poli della Terra.
Wiegert osserva un’altra curiosità: “La pioggia delle particelle sta per colpire il nostro pianeta da due direzioni contemporaneamente.” Quando
la Terra attraverserà il torrente di detriti, questi arriveranno da due
direzioni contrapposte. Uno sciame di polveri seguirà la cometa nel suo
passaggio radente con il Sole, mentre l’altro si muoverà in direzione
opposta, spinto lontano dalla nostra stella dalla pressione della
radiazione solare. Saranno quindi ai lati opposti della Terra e
simultanei. “Un evento senza precedenti!”, esclama il ricercatore. I frammenti non rappresenteranno un pericolo nemmeno per i veicoli orbitanti intorno alla Terra. “Queste particelle – spiega Bill Cooke, scienziato del Meteoroid Environment Office della NASA – sono
troppo piccole per penetrare le pareti dei nostri satelliti e non hanno
alcuna possibilità di mettere in pericolo gli astronauti della Stazione
Spaziale Internazionale”. “Tuttavia – aggiunge – gli operatori saranno informati intorno al 12 Gennaio per evidenziare eventuali anomalie”.
Insomma, la cometa C/2012 S1 ISON non porterà soltanto con sè la sua
estrema bellezza, ma anche una buona dose di sorprese. Non ci resta che
attendere ancora qualche mese.
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