(Rinnovabili.it) – L’eolico
diede prova di forza in Giappone, quando lo tsunami del marzo 2011
causò un lungo black out e danni ingenti anche alle infrastrutture
energetiche. Dopo il passaggio dell’onda a resistere e continuare a
produrre energia fu proprio un impianto eolico e forte di questo esempio
il Giappone ci riprova e avvia un nuovo parco offshore a 20 chilometri
di distanza dalla costa di Fukushima.
La fattoria del vento di Fukushima Dai-Ichi
punta ad ottenere un Gigawatt di potenza istallata sfruttando le 143
turbine, istallate dove il mare è profondo ben 120 metri, che ridaranno
energia ad una delle aree maggiormente danneggiate dall’onda
devastatrice.
Il progetto oltre che dare energia al
paese punta a contribuire all’abbandono progressivo del consumo di
combustibili fossili e ridurre di conseguenza il rischio di nuovi
incidenti nucleari e abbassare al contempo la quantità di emissioni
inquinanti prodotte e rilasciate.
Dopo il disastro tutti i 50 reattori
giapponesi sono sotto controllo e seguono la nuova normativa con la
prospettiva di riavviare presto almeno 14 dei reattori chiusi a seguito
dell’incidente. “Ci stiamo muovendo un passo alla volta. Questo parco eolico è un simbolo del nostro futuro”, ha detto Yuhei Sato, governatore della prefettura di Fukushima.
Il Giappone sta portando avanti
importanti investimenti che nel campo delle rinnovabili e sta dando
spazio alla ricerca nel campo dell’eolico galleggiante per sfruttare le
acque profonde che lo circondano visto che le turbine senza fondamenta
sono la migliore soluzione per le caratteristiche del mare giapponese.
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