Una
misura fatta con una freddissima antenna gravitazionale che si trova
nei laboratori di Legnaro dell’INFN, ha avvicinato ancora di piu’ la
fisica al grande dilemma degli ultimi 80 anni: c’e’ davvero un luogo
drammaticamente piccolo dove relativita’ generale di Einstein e
meccanica quantistica si incontrano e dove l’universo diventa una trama
granulosa? Il punto cioe’ in cui esiste uno Spazio-Tempo quantistico
prodotto di queste due teorie a relativita’ e quantistica – ambedue
provate ma che nel nostro mondo sembrano convivere anche se non
dovrebbero. Questa nuova misura viene resa nota da un articolo
pubblicato su Nature Physics e firmato da ricercatori dell’INFN di
Firenze, Pisa, Trento e Laboratori di Legnaro. ”Abbiamo utilizzato
l’oggetto piu’ immobile del mondo, AURIGA l’antenna per onde
gravitazionali situata nei laboratori INFN di Legnaro (Padova) a ha
spiegato Francesco Marin, dell’INFN di Firenze, il primo firmatario
dell’articolo su Nature a per cercare di capire qual e’ il punto piu’
piccolo in cui i riflessi di questa unificazione dovrebbero osservarsi.
Siamo scesi piu’ in basso del record del mondo precedente e non abbiamo
osservato nulla. Quindi abbiamo stabilito un nuovo limite: per cercare i
riflessi di questo mondo fatto di nuova fisica bisognera’ scendere
ancora”. Il luogo dello Spazio-Tempo quantistico e’ piccolissimo: zero
virgola seguito da 34 zeri e da un uno. Cioe’ quasi un miliardo di
miliardi di miliardi di miliardi di volte piu’ piccolo di un metro
ovvero, un miliardo di miliardi di miliardi di volte piu’ piccolo di un
atomo. Si chiama “Unita’ di Planck”. Il record precedente di misura a
cui si era arrivati, in questa corsa verso il basso, era di 0 virgola
seguito da diciassette zeri e un uno. Con la nuova misura si e’
aumentato di uno zero. Siamo ancora lontani, come si vede. “Ma e’ una
gara affascinante perche’ laggiu’ c’e’ la nuova fisica, quella dei buchi
neri o delle stringhe, un mondo ignoto e meraviglioso”, ha spiegato
Marin. L’INFN ha iniziato una nuova linea di ricerca (chiamata con la
sigla HUMOR) per continuare l’esplorazione verso limiti sempre piu’
spinti, sempre basandosi su esperimenti costruiti apposta “sulla terra”
che cercano di esplorare la fisica alla “scala di Planck” con misure
raffinate senza ricreare le condizioni estreme di un buco nero.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.