MUOS è un progetto americano che serve a raccogliere dati e controllare i movimenti degli aerei di guerra. Sono dei sistemi radar di telecomunicazione satellitare che si trovano in Virginia, Australia e Haway. Ultima base logistica è il sito americano di Niscemi, in Sicilia. Scelta anticostituzionale - ricordando che: “L’Italia ripudia la guerra” secondo l’art.11 - e soprattutto dannosa per i cittadini dell’isola. E’ stato monitorato dall’ARPA Sicilia il campo elettromagnetico del sito dove sono presenti già 41 antenne che servono per controllare i sommergibili militari: i dati raccolti superano il limite della tollerabilità. I rischi per gli abitanti sono tumori, leucemie, sterilità e danni all’ambiente ma il governo Monti ha fatto spallucce e porta avanti il progetto MUOS. Tutto questo per favorire solamente l’America.
di Maria Cristina Giovannitti
USA docet e l’Italia obbedisce, anche se negli ultimi giorni proprio il Presidente Crocetta avrebbe messo una definitiva pietra sopra il progetto Muos.
Il senso è quello soprattutto per il nostro Paese che, secondo Costituzione, “Ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”- art. 11.
Eppure succede che le basi americane presenti nel nostro territorio vogliono procedere alla realizzazione del progetto MUOS, non curanti dei nostri principi e della salute dei cittadini ma, anzi, spalleggiati dal Governo made in Italy.
IL MUOS SERVE PER CONTROLLARE GLI AEREI DI GUERRA – MUOS è l’acronimo di Mobile User Objective Sistem, ovvero un gigantesco sistema radar che attraverso le onde elettromagnetiche registra i dati relativi agli aerei di guerra. Il progetto ha firma americana ed ha già tre sedi nelle zone desertiche di Australia, Virginia e Haway.
Ultimo punto strategico sarebbe Niscemi, vicino Caltanissetta, nella base degli USA ma, in questo caso, la situazione è abbastanza particolare. La marina militare americana vuol realizzare il progetto MUOS – costituito da 5 satelliti geostazionari e 4 stazioni di terra, di cui 3 già presenti mentre l’ultima da realizzare a Niscemi – in contrada Ulmo a pochi passi del centro abitato, esponendo quotidianamente i cittadini alle onde elettromagnetiche.
Nella base USA siciliana dal 1991 ci sono già 41 antenne che servono per avere contatti con sommergibili militari. Un chiaro progetto che serve solo agli USA dove l’Italia deve ‘prestare’ territorio e salute dei propri abitanti.
Italia stato sovrano? Con 113 basi USA presenti sul territorio ?! |
MUOS: RISCHIO TUMORI, LEUCEMIE E INFERTILITA’ – L’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche non crea nessun tipo di beneficio ma ha fatto riscontrare già casi di tumori, leucemie e infertilità.
Inoltre i problemi sono relativi anche all’ambiente – flora e fauna – senza considerare le interferenze che un sistema del genere crea con apparecchiature vitali come pacemaker, defibrillatori ed altre apparecchiature ospedaliere. La preoccupazione coinvolge ambientalisti, cittadini e istituzioni – prima il comune di Niscemi e poi anche la Regione Sicilia con il nuovo presidente Rosario Crocetta – al punto che si sono messi al vaglio tutti i dati raccolti dai monitoraggi ARPA Sicilia compiuti tra il 2008 e il 2009: i valori sono già al di sopra del limite di tolleranza.
Insomma un serio rischio per chi vive in Sicilia, testimoniato anche dall’intervista di un ex militare che si è ammalato di leucemia. A nulla però sembra servire la protesta delle mamma di Niscemi o del comitato No MUOS anche attraverso manifestazioni copiose – con 5 mila partecipanti – perché il progetto americano “s’addà fa”, ha tuonato Monti e il ministro Cancellieri.
L’ITER CONTRO IL MUOS – Tutto comincia nel 2006 durante il governo Prodi. L’allora ministro della difesa Arturo Parisi da l’ok al progetto americano MUOS, ripreso con consenso successivo dal governo Berlusconi. Iniziano i primi dubbi e le preoccupazioni: l’Assessorato
regionale alla Sanità rende noti alcuni dati che evidenziano l’aumento
di neoplasie relazionate all’impianto presente sul territorio dal 1991,
formato da 41 antenne.
Il progetto MUOS aggraverebbe la situazione e così la Regione Sicilia blocca la realizzazione. Comincia in questo senso un braccio di ferro tra il comune di Niscemi, sostenuto dai cittadini, dai comitati e dagli ambientalisti e il ministro La Russa. Inoltre i dati della Regione Sicilia vengono smentiti dai nuovi studi dell’Università di Palermo che, invece, è favorevole al MUOS. Un conflitto interno mette in dubbio la veridicità dei dati dell’università: l’Ateneo – nello specifico la facoltà di Ingegneria – ha redatto due contratti con il Laboratorio di Rcerca dell’US Army, motivo per cui si troverebbe ‘costretta’ ad assecondare la volontà degli americani. In seguito la relazione dell’Università è stata definita “incompleta e poco attendibile”.
Non importa perché con la venuta del governo Monti i toni si fanno duri: il ministro degli interni Annamaria Cancellieri scrive con toni accesi al presidente Crocetta sollecitando i cittadini a smettere con proteste e opposizioni perché: “Il MUOS è d’interesse strategico per la difesa militare della Nazione e dei nostri alleati (gli americani)”, così scrive. Inoltre la Cancellieri attacca anche tutti gli attivisti contro il MUOS definendo i loro comportamenti “inaccettabili perché impediscono l’attuazione delle esigenze di difesa nazionale tutelate dalla Costituzione”.
Eppure della Costituzione ricordiamo a chiare lettere il ripudio alla guerra e a qualsiasi appoggio militare – come in questo caso. Non solo attacchi, il professor Monti in pieno stile diktat invia agenti in tenuta antisommossa che possano tenere a freno le proteste dei siciliani.
Ancora oggi la battaglia è accesa: a discapito dei civili, il MUOS ‘s’adda fa’ per il Governo, anche se si cerca la mediazione sperando nella neutralità di una perizia compiuta da una commissione tecnica, esterna e indipendente.
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