Mentre
a Cipro si studiano modi per controllare i capitali in fuga, grazie a
un blitz costituzionale in Spagna d'ora in avanti consentita tassa sui
depositi bancari: apre la porta a tassazione dei risparmi. Con la scusa
di uniformare pressione fiscale a livello regionale.
Ministro spagnolo della Pubblica Amministrazione, Cristobál Montoro
NEW YORK (WSI) - Il contagio e' gia' in atto. Mentre il ministro spagnolo dell'Economia Luis De Guindos ha
proclamato in Senato che "i depositi in banca sotto i 100 mila euro
sono sacri e che i risparmiatori non si devo allarmare", la Spagna ha
cambiato una norma costituzionale che consente una tassa sui depositi delle banche. Una norma prima proibita per legge, che potrebbe in caso di bisogno aprire la strada a un prelievo forzoso una
tantum dai conti bancari, nella forma di una tassazione dei risparmi.
Il concetto e': se le banche vengono tassate dallo Stato, a chi faranno
pagare il conto se non ai correntisti?
Per
il momento lo stato sostiene che tale tassa, che gli istituti dovranno
pagare allo Stato in proporzione all'entita' dei propri depositi, "non
sara' molto piu' alta dello 0%" e che e' rivolta a quelle regioni che
"non hanno compiuto alcuno sforzo per raccogliere entrate fiscali".
Nel frattempo l'esecutivo in Nuova Zelanda sta
valutando l'ipotesi di imporre in futuro una confisca in stile cipriota
dei risparmi, per evitare un eventuale crack delle banche.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, il ministro della Pubblica Amministrazione,Cristobal Montoro ha difeso la misura, sottolineando che la sua presenza nella costituzione e' giustificata dalla volonta' di uniformare la pressione fiscale tra le varie regioni della nazione indebitata.
Il
governo sta preparando una proposta di legge sull'ammontare che le
banche dovranno versare alle casse pubbliche. Anche se una misura simile
potrebbe rappresentare una violazione dei movimenti liberi di capitale
in Europa, e quindi essere bloccata dalla Commissione Ue, cosi' com'e'
strutturata lascia la porta aperta a una tassazione dei risparmidei cittadini, che potrebbe tradursi in un imposta patrimoniale in stile cipriota.
A proposito di capitali, per scongiurare la fuga dei ricchi patrimoni russi, Cipro sta studiando il varo di un piano di emergenza che prevede il controllo dei capitali, tra cui l'imposizione dilimiti sui prelievi giornalieri dai
conti bancari e di un tetto alle somme di denaro che possono essere
prelevate per via elettronica dal paese. Nonche' l'introduzione di
controlli di frontiera piu' severi, nel tentativo di mettere un freno
alla fuoriuscita di capitali dal paese mediterraneo.
Il tutto mentre jet carichi di denaro appartenente agli oligarchi russi stanno volando via dalla piccola isola, che con la sua crisi finanziaria ha aperto il vaso di Pandora in Europa.
Fonte: wallstreetitalia.com
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