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Tuesday, March 26, 2013

Il Giappone diventerà il secondo mercato del solare nel 2013

Ihs prevede cinque GW di nuova capacità installata nell'anno in corso 

 
 Le rinnovabili corrono in Giappone, spinte dai generosi incentivi introdotti successivamente alla catastrofe di Fukushima, che ha indotto il sostanziale stop a tutte le centrali atomiche del Sol Levante. In particolare, secondo quanto riporta il sito solarserver.com, il fotovoltaico può godere di un sistema di incentivazione di tipo feed-in molto favorevole, probabilmente il più generoso attualmente in vigore a livello mondiale, che premia la produzione di elettricità dai pannelli con tariffe che arrivano sino a 0,44 dollari per kWh. Per gli impianti che saranno installati dal primo di aprile in poi è prevista una riduzione del 10% degli incentivi, ma questo taglio non sembra frenare l'entusiasmo del Giappone verso il fotovoltaico: secondo una stima di Ihs più di un GW di pannelli sono stati allacciati alla rete nel primo trimestre del 2013, mentre la crescita complessiva nell'intero anno dovrebbe essere addirittura superiore a cinque GW. Questo dato permetterebbe il Giappone di diventare il secondo mercato fotovoltaico al mondo, subito dietro alla Cina e davanti Germania, Italia e Stati Uniti.

Un mercato, tra l'altro, che attualmente è saldamente in mano ai produttori nipponici di moduli e inverter, mentre i player cinesi e americani devono accontentarsi delle briciole o siglare partnership con le aziende locali. Considerato poi che i prezzi dei sistemi residenziali installati in Giappone sono circa il doppio rispetto a quelli della Germania, gli operatori possono contare su ottimi margini. Attualmente buona parte della domanda è assorbita dai mega impianti superiori ai 2 MW, commissionati subito dopo l'incidente nucleare, ma il fenomeno è destinato rapidamente a esaurirsi (anche per l'assenza di granzi spazi) e a lasciare campo a installazioni di taglia inferiore.

La situazione nel Paese sembra essere favorevole anche allo sviluppo dell'eolico che, secondo quanto comunica il Gwec (Global Wind Energy Council), ha persino evitato il taglio degli incentivi che ha invece subito il solare. Anche nella vicina Corea del Sud il Governo punta sullo sviluppo di questa fonte, grazie all'attivazione di un sistema di partenariato pubblico-privato che dovrebbe permettere l'operatività di 100 MW offshore già entro il 2013. L'obiettivo finale è raggiungere 23 GW di eolico entro il 2030, che fornirebbe circa il 10% del fabbisogno elettrico sudcoreano.

Fonte

Commento di Oliviero Mannucci: Se in Italia, dopo il primo referendum sull'energia nucleare, i governi che si sono succeduti avessero pensato a sviluppare un serio progetto per le energie rinnovabili, adesso l'Italia sarebbe un passo avanti a tante  nazioni   del mondo. Ma siccome i nostri politici sono sempre stati più interessati a riempirsi le tasche con le tangenti promesse da chi doveva fornire le centrali nucleari al nostro paese si è preferito ignorare il problema e continuare ad acquistare energia da altri paesi. In Giappone, dopo la scoppola di Fukushima, sembra abbiano capito quale è la direzione da seguire. In Italia ancora no!C'è ancora qualcuno che spera in un futuro di riproporre le pericolosissime centrali nucleari, costosissime, e produttrici di grandi quantità di scorie che non si sa  ancora come smaltirle.

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