Negli anelli di Saturno il museo del Sistema Solare
I materiali che li compongono hanno più di 4 miliardi di anni
C'e' un vero e proprio museo del Sistema Solare racchiuso negli anelli e
nelle lune di Saturno: i materiali che li compongono risalgono infatti
ad oltre 4 miliardi di anni fa, ossia all'epoca in cui il Sistema Solare
era giovanissimo.
La scoperta, pubblicata sull'Astrophysical Journal e coordinata da
Gianrico Filacchione, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), si
basa sui dati inviati dalla sonda Cassini, nata dalla collaborazione tra
Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
''Studiare il sistema di Saturno ci aiuta a capire l'evoluzione chimica e
fisica del nostro Sistema Solare'', dice Filacchione. ''Ora sappiamo
che per comprendere questa evoluzione è necessario non solo analizzare
singolarmente una luna o un anello, ma piuttosto riuscire a collegare in
modo coerente le varie relazioni che legano questi corpi celesti''.
Per questo i ricercatori hanno confrontato lo spettro degli anelli
principali di Saturno e quello delle sette lune maggiori (Mimas,
Encelado, Teti, Dione, Rea, Iperione, Giapeto) e delle minori minori
(Prometeo, Pandora, Giano, Epimeteo, Calipso, Telesto, Helene e Febe).
E' stato possibile farlo grazie ai dati raccolti dallo spettrometro Vims
(Visual and Infrared Mapping Spectrometer), che ha permesso di
ricostruire la distribuzione del ghiaccio d'acqua e di altri composti
chimici attraverso i loro colori caratteristici. In questo modo ha
mostrato come i colori di anelli e lune si devono a depositi
superficiali di pulviscolo e materiali organici, mentre le analisi
nell'infrarosso hanno confermato che il ghiaccio d'acqua risale alla
composizione originale del disco di materia dal quale sono nati i
pianeti del Sistema Solare.
La patina colorata presente sulle particelle degli anelli e sulle lune
di Saturno è legata in prima approssimazione alla loro posizione nel
sistema di Saturno: le lune interne sono 'sbiancate' dagli spruzzi di
acqua ghiacciata dei geyser di Encelado, mentre il grande Titano sembra
bloccare questi getti verso le lune più esterne. Oltre l'orbita di
Titano e' una delle line esterne, Febe, a spargere polvere rossastra che
va a depositarsi sulla superficie delle lune vicine, come Iperione e
Giapeto.
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