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Sunday, April 7, 2013

Edgar Mitchell: o si cambia o si muore!

Astronauta Edgar Mitchell: ” il genere Umano non vuole guardare avanti, verso quel baratro che lo sta per inghiottire” 

Edgar Mitchell, pilota della missione spaziale Apollo 14  parla della sua visione del mondo, del progressivo degrado dei sistemi ecologici e degli imminenti cambiamenti che da tempo stanno trasformando il nostro pianeta e la nostra vita su di esso.
Poiché sono fra i pochi fortunati che hanno avuto l'opportunità  di osservare il nostro piccolo, magnifico pianeta dal buio dello spazio, sento profondamente l’esigenza di unirmi a tutti coloro che auspicano l'inizio di un nuovo corso e un rinnovato impegno per una gestione più attenta del nostro pianeta. Guardando " l'astronave Terra" al di sopra della fascia protettiva dell’atmosfera, si può osservare meglio il progressivo degrado dei sistemi ecologici dai quali tutte le forme di vita presenti sulla Terra dipendono.
Dallo spazio e con l’ausilio dei dati ricavati in più di quattro decenni di attività spaziale, apparemolto chiaro che la popolazione della Terra si sta avviando su una strada senza ritorno. Il genere umano, impegnato in una miriade di futili conflitti, si ostina a non voler guardare avanti, verso il baratro in cui tanto stupidamente stiamo correndo. Continuiamo a ragionare da un punto di vista molto limitato, basato su  valori culturali tradizionali, e ci rifiutiamo di considerare la nostra situazione da una prospettiva globale  molto più ampia, e  quindi di prendere le misure necessarie per creare una civiltà più serena e armoniosa, cosa che sicuramente andrebbe a  vantaggio di tutti noi, misure che prevedono alcuni cambiamenti difficili da accettare nel nostro stile di vita.


DOBBIAMO COMPRENDERE IL  RUOLO SULLA TERRA  NELL’UNIVERSO

Negli ultimi venti anni, il mondo scientifico ha enunciato un numero significativo di concetti che, se li riusciamo a collegare tra loro, applicati alla tematica dalla teoria dell’evoluzione generale e dei sistemi, ci presentano una visione  nuova della condizione umana e del posto che occupiamo nel universo.
A cosa mi riferisco? Ad esempio, alla fisica quantistica, che ha dimostrato la non-località (nel senso di collegamento ) a livello di particelle subatomiche; all’olografia quantistica, che espande questa concezione agli oggetti in macroscala; e  naturalmenteagli studi sulla teoria del caos, che suggeriscono la ripetizione di alcune strutture fondamentali in scala, dal microcosmo al macrocosmo. Inoltre, on posso non citare, la teoria del caos e la teoria dei sistemi complessi, i quali suggeriscono la presenza di semplici anelli di retroazione che in qualche modo organizzano le strutture di base e i processi della natura nelle  strordinarie forme  che osserviamo nella materia vivente. Mi riferisco naturalmente, al lavoro degli astronomi e dei cosmolologi, che continuano a scoprire le meraviglie di mondi lontani, e a quello di Ilya Prigogine, il quale ha dimostrato  che esistono in natura dei processi elementari sono non lineari, e  con questo non parlo dei  semplici processi lineari e reversibili che gli scienziati studiano dai tempi di Newton.
La conclusione di questo ragionamento ci dice che viviamo in un universo capace di organizzarsi, creativo, intelligente, in grado di apprendere, che si è formato in base all’esperienza,  che è in grado di evolversi fino a conoscere se stesso, e probabilmente per questo è stato capace di dare origine a forme di vita intelligente in tutto il corso della sua espansione.
Le lezioni che si possono ricavare da questa nuova visione della realtà che ci circonda  riguardano la nostra evoluzione di esseri creativi, interconnessi e responsabili, che hanno fra le mani il proprio destino, quello del  mondo e di tutte le specie di esseri viventi che su di esso dimoarano.
Tutti noi abbiamo la  capacità intellettuale e sufficiente immaginazione per comprendere quali sviluppi potrebbero avere i problemi  che affilggono la nostra società oggi, un domani, se non si cambierà rotta. Quindi o si sviluppa  la volontà politica collettiva di realizzare e accelerare le misure necessarie su base globale… oppure non resterà che subirne le conseguenze.

Edgar Mitchell

 

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