Le fonti di energia più
pulite, sia in termini di sostenibilità ambientale che di tutela della
vita umana, sono sicuramente le rinnovabili. Additare come responsabili
di inquinamento e morti solo i combustibili fossili non è abbastanza,
perché anche il nucleare presenta criticità non ancora risolte. Risponde
così la Fondazione per lo sviluppo sostenibile all'ultima ricerca del
prestigioso Goddard Institute for Space Studies della Nasa.
Il
team di studiosi americani ha infatti pubblicato uno studio che
identifica nel carbone e nel petrolio i nemici numero uno dell'uomo,
colpevoli della morte di ben 1 milione e 840 mila persone nel secondo
dopoguerra. Secondo la Fondazione presieduta da Edo Ronchi, però,
l'indagine guidata dal climatologo James Hansen ometterebbe due elementi
essenziali: i dati che mostrano l'impatto dei combustibili fossili sul
cambiamento climatico e quelli sulle vittime della produzione di energia elettrica dal nucleare.
L'atomo
è ancora una volta al centro del dibattito sull'energia sostenibile, ma
il parere del prof. Ronchi è chiaro: “Non si può lasciare il
ragionamento a metà: bisogna misurare anche i morti prodotti dall'uso
dell'energia nucleare. Per farlo non basta conteggiare le conseguenze
dirette dei due incidenti più gravi, Chernobyl e Fukushima: vanno
aggiunti l'incognita scorie e l'effetto delle piccole dosi di
radioattività che comportano un aumento statistico delle probabilità di
ammalarsi di tumore. Probabilità che si prolungano nel tempo investendo
molte generazioni visto che i radionuclidi rimangono attivi per decine
di migliaia di anni”.
Come agire per il futuro per
evitare di aggravare un bilancio già pesantissimo? Secondo il direttore
scientifico del Kyoto Club Gianni Silvestrini, “si può fare molto da
oggi in poi. Il nucleare non è competitivo neanche sul piano dei costi, e
la tecnologia per il sequestro della CO2 dagli impianti fossili è
ancora in alto mare: la soluzione non può che venire da efficienza e
rinnovabili: solo così si potrà abbattere drasticamente in pochi decenni
l'uso di carbone e petrolio”.
FUTURO DELL'UMANITA': SE CONTINUA COSI, UNA POPOLO DI MUTANTI
L'energia nucleare, ancora si discute?! Lìenergia nucleare non è pulita così come la si dipinge. Incidenti a parte ( e non è poca roba ) c'è un aspetto del nucleare assai poco pulito del quale si parla molto poco. I fusti di materiale radiottivo esaurito, ma radiologicamente attivo, che vengono stoccati più o meno fraudolontamente, qua e la per il mondo. Questo materiale radiottivo, stoccato in questi fusti, rimane attivo per migliaia di anni, i fusti invece si degradano molto prima. Inoltre, se
è vero che molti di essi sono stoccati in depositi sotterranei
controllati, è anche vero che spesso sono stati buttati in mare. Questa è l'eredità che stiamo lasciando ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. Quando un giorno molti di questi fusti, cominceranno a rilasciare il materiale radiottivo nell'ambiente probabilmente questo causerà lente, ma inesorabile modifiche nel dna umano, fino al punto che, se l'umanità non si sarà autodistrutta prima grazie alla sua stupidità innata, si trasformerà in un popolo di mutanti, solo perchè i soliti burocrati e politici da strapazzo hanno ingannato la gente facendo credere loro che l'energia atomica è sicura. Ricordatevi che da quando è stata costruita la prima centrale nucleare, si sono verificati, e si parla di quelli conosciuti, circa 200 incidenti, e si parla solo di quelli più importanti, altrimenti si dovrebbe parlare di migliaia senza contare i circa 3000 ordigni nucleari fatti esplodere in atmosfera e sotto terra per i vari test del ciufolo. E' come se dei pesci in un grande acquario avvelenassero l'acqua in cui vivono giorno per giorno, dicendo agli altri che non c'è da preoccuparsi perchè quello che stanno facendo è sicuro. Capite da voi alla fine quale sarà il risultato, vero ?
Oliviero Mannucci
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