Ufo in panne?
Ashland, Nebraska, 3 dicembre 1967, ore 2.30 di notte, l'agente di
polizia Herbert Schirmer stava guidando sulla Highway 6, intento nel suo
giro di pattuglia, quando vide in lontananza sulla Highway 63 alcune
luci rossastre.
Ipotizzando potesse trattarsi di un camion fermo per qualche guasto tecnico, decise di avvicinarsi. Giunto a una cinquantina di metri e illuminato l'oggetto con i fari abbaglianti, Herbert si rese immediatamente conto che non si trattava affatto di un camion, bensì di un velivolo discoidale dalla superficie metallica, in volo stazionario a circa 2 metri di altezza sopra la strada. Il disco ondeggiava lievemente da sinistra a destra ed emetteva luci rossastre da quelli che Schirmer descrisse come veri e propri oblò.
Ipotizzando potesse trattarsi di un camion fermo per qualche guasto tecnico, decise di avvicinarsi. Giunto a una cinquantina di metri e illuminato l'oggetto con i fari abbaglianti, Herbert si rese immediatamente conto che non si trattava affatto di un camion, bensì di un velivolo discoidale dalla superficie metallica, in volo stazionario a circa 2 metri di altezza sopra la strada. Il disco ondeggiava lievemente da sinistra a destra ed emetteva luci rossastre da quelli che Schirmer descrisse come veri e propri oblò.
Stupito e al tempo stesso preoccupato, l'agente non se la sentì di
uscire dal proprio veicolo, limitandosi a osservare il disco il quale,
dopo pochi istanti, iniziò a prendere lentamente quota, mentre da alcuni
ugelli posti sotto lo scafo venivano espulse copiose fiamme. Non solo,
il velivolo cominciò ad emettere un fastidioso suono come di sirena e,
dopo essere passato sopra la vettura di Schirmer, scomparve alla vista
raggiungendo in un attimo una velocità sorprendente.
Ancora incredulo, Schirmer presa una torcia, scese dall'abitacolo e si
recò nel punto sopra il quale aveva visto l'UFO. L'asfalto non sembrava
presentare alcun tipo di alterazione, né vi erano segni di altro genere
che potessero fornire ulteriori conferme in relazione alla presenza del
disco.
Decise quindi di tornare in centrale e, sul registro, scrisse testuali
parole: "Che ci crediate o no, ho visto un disco volante
all'intersezione tra la Highway 6 e la Highway 63". A questo punto
Schirmer si accorse che erano già le 3: ciò fu fonte di non poca
sorpresa, dal momento che l'avvistamento gli era parso durare meno di 10
minuti e il tempo per tornare in centrale non poteva assolutamente
ammontare a 20 minuti.
Tuttavia, data la stanchezza, Schirmer non vi pensò più e andò a casa a
dormire. Al mattino si svegliò con un lieve mal di testa che, al passare
delle ore, aumentò vieppiù. Oltre a questa fastidiosa cefalea, Schirmer
dichiarò di udire uno strano ronzio e, ancor più, si rese conto di
avere un inspiegabile segno rosso di circa 5 cm di lunghezza sul collo,
poco sotto un orecchio.
Il giorno stesso il direttore della polizia di contea, Bill Wlaskin, si
recò nel luogo indicato da Schirmer e, probabilmente favorito dalla
luminosità diurna, trovò un piccolo pezzo di metallo che successive
analisi rivelarono essere composto di ferro e silicio. Nessuno fu però
in grado di stabilire che oggetto fosse: vennero interpellati meccanici
(dato che si sarebbe ben potuto trattare di un pezzo di un veicolo a due
o a quattro ruote) e studiosi, ma l'utilizzo dell'oggetto resta a
tutt'oggi non chiaro.
Il Condon Committee indaga
Proprio in quegli anni il Condon Committee (creato nel 1966 dall'Air
Force Scientific Advisory Board e diretto dal celebre fisico Edward
Condon) stava indagando il fenomeno UFO presso l'Università di Boulder,
Colorado. Alcuni dei suoi membri ebbero notizia dell'avvistamento di
Schirmer e dei susseguenti problemi fisici, per cui lo contattarono e
gli suggerirono di sottoporsi a ipnosi regressiva per cercare di far
emergere aspetti dell'esperienza avuta che erano stati rimossi o dei
quali egli non era comunque cosciente.
Schirmer accettò, e 70 giorni dopo l'avvistamento, il 13 febbraio 1968,
venne eseguita una sessione di ipnosi regressiva presso lo studio del
dottor Loring G. Williams, sotto la supervisione del celebre psicologo e
ricercatore dottor Leo Sprinkle, dell'Università del Wyoming.
Durante l'ipnosi Schirmer raccontò, confermando quanto esposto in stato
cosciente, di aver visto in lontananza delle luci e di essersi
avvicinato pensando trattarsi di un camion guasto. Già subito, tuttavia,
l'ipnosi consentì l'emersione di ulteriori dettagli. Stando a quanto
narrato al dottor Sprinkle, infatti, Schirmer avrebbe cercato di
contattare lo sceriffo non appena si accorse della natura anomala
dell'oggetto presente in strada ma la radio smise di funzionare, come se
il velivolo stesso interferisse con il suo funzionamento.
Il serpente alato
È però quanto segue a risultare totalmente diverso rispetto a ciò di cui
Schirmer ebbe contezza in stato cosciente. Sempre sotto ipnosi,
infatti, Schirmer disse che dal velivolo discesero due esseri umanoidi
che si avvicinarono alla sua vettura. Uno dei due, nella penombra, prese
un apparecchio che produsse una fitta nebbia verdastra che avvolse
l'automobile in pochi secondi, mentre l'altra figura si avvicinò a
Schirmer e gli attaccò proprio sotto l'orecchio un piccolo oggetto
argenteo che gli procurò una sensazione di giramento, a seguito della
quale, come in un cambio di scena, egli si ritrovò all'interno del
velivolo.
Il "comandante" incontrato sul disco volante, disegnato da Schirmer credit: Wendelle Stevens |
Grazie alla maggiore luminosità del luogo, Schirmer poté scorgere meglio i suoi "rapitori": un metro e mezzo circa d'altezza, occhi simili a quelli dei gatti e senza palpebre, pelle grigio-verdastra chiara, volti sottili e allungati, indossavano tute argentee, con guanti ed elmetto, sulle quali, a mo' di gagliardetto, vi era l'emblema di un serpente alato. Colui che sembrava la persona in comando sul disco gli fornì una serie di informazioni interessanti: i membri di questa razza extraterrestre sarebbero giunti a fare visita sulla terra da lungo tempo e quel disco in particolare stava estraendo energia da alcuni pali dell'elettricità presenti in zona. Il funzionamento della navicella sarebbe stato da ricollegarsi all'utilizzo del magnetismo reversibile.
Descrizione dell'unità di propulsione del velivolo e schizzo di un alieno, disegnato da Schirmer |
A Schirmer vennero inoltre mostrati degli schermi sui quali si vedevano immagini di altri sistemi stellari e di astronavi madre dalle quali venivano distaccati dischi identici a quello sul quale era stato trasportato. Il comandante gli presentò anche i membri dell'equipaggio, e uno di essi gli disse che l'avrebbero rivisto altre due volte in futuro, ma ciò non sarebbe invece poi accaduto.
Come capitato anche a molte altre persone, nel corso dell'ipnosi
Schirmer subì una sorta di sdoppiamento di personalità, iniziando a
parlare come se fosse l'entità aliena in persona.
Parlano gli esperti
A seguito di quanto raccontato in stato cosciente e di quanto emerso
durante la prima ipnosi, gli esperti avevano opinioni differenti
riguardo all'intera vicenda. L'unico elemento sul quale concordassero
sia i membri del Condon Committee sia il professor Sprinkle sia il
dottor Loring G. Williams era che l'agente Schirmer credesse realmente
alla sua esperienza, nel senso che non si trattava assolutamente di una
macchinazione ordita a tavolino per cercare di ottenere un po' di fama.
Fama che, occorre subito specificare per mettere da parte un dubbio
legittimo, non arrivò affatto; anzi, al contrario, Schirmer cominciò a
essere oggetto di scherno nella comunità di Ashland al punto da venire
pubblicamente irriso, perdendo così qualsiasi credibilità e
autorevolezza, elementi centrali per il quotidiano svolgimento della sua
mansione di membro delle forze dell'ordine.
Il Condon Committee concluse che "la mancanza di qualsivoglia prova e le
stesse interviste con l'agente hanno portato lo staff a credere che
l'esperienza avuta dall'agente non sia reale su un piano fisico".
Più indulgente il professor Sprinkle, il quale dichiarò che certamente
Schirmer credeva di aver davvero vissuto quanto raccontato.
Schirmer, non pienamente soddisfatto dei risultati avuti, si sottopose a
ulteriori sessioni di ipnosi regressiva negli anni successivi presso lo
studio del dottor Ron Katz dell'Università della California (UCLA),
durante le quali realizzò vari disegni di quanto visto quella notte del 3
dicembre 1967.
A cura di Noi e gli Extraterrestri
Testo U.Visani - Fotografie: Ufoevidence
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