È la storia vera più incredibile di sempre. Quella dei coniugi Hill. Lo
Stato del New Hampshire negli Usa commemora, nella suggestiva cornice
delle White Mountains, all’ombra della prima targa ufficiale di stato a
Franconia Notch, il 52mo anniversario del primo rapimento alieno sulla
Terra dei coniugi Betty e Barney Hill avvenuto nella notte tra il 19 e
il 20 Settembre 1961 a Thornton (NH)
Un evento storico riconosciuto
dallo Stato del New Hampshire sulla base delle testimonianze e delle
prove rese e prodotte dagli Hill, la coppia americana interraziale
impegnata nella vita civile al tempo della presidenza di John F.
Kennedy. Del quale ricorre il 51mo anniversario del celebre discorso
ufficiale che spedì il primo uomo sulla Luna grazie al programma
spaziale della Nasa (www.nasa.gov/topics/history/features/jfk_rice_speech_50th.html).
Lo scorso anno al grande evento dell’Indian Head Resort di Lincoln (NH)
il 14, 15 e 16 Settembre 2012 con la conferenza degli eso-scienziati Kathleen Marden e Stanton T. Friedman, dal titolo “The Betty and Barney Hill UFO Abduction: Its Significance in 2012”,
il tema divenne di pubblico dominio mondiale. Perché dedicato alla
memoria di un evento straordinario per l’Umanità, sicuramente più
importante e famoso dell’incidente di Roswell/Saint Augustine in New
Mexico e delle complesse vicende top secret dell’Area 51/S4
ufficialmente e pubblicamente riconosciuta dal Servizio segreto
americano, la CIA, solo nell’Estate 2013. Se la scomparsa di Jesse
Marcel Jr. (www.telegraph.co.uk/news/obituaries/10277425/Jesse-Marcel-Jr.html)
riapre l’Album dei ricordi sul presunto Ufo Crash di Roswell nel 1947, i
fatti vissuti dagli Hill nel New Hampshire sembrano confermati dai
tracciati radar di quella notte. Grazie alla ricercatrice americana
Kathleen Marden, nipote di Betty, coautrice del libro “Captured!
L’esperienza Betty e Barney Hill con gli UFO”(Career Press), del
documentario “In Their Own Words” e del nuovo volume The Alien Abduction Files scritto a quattro mani con Denise Stoner
(New Page Books, 2013, pp. 253), e grazie al fisico nucleare Stanton T.
Friedman, scienziato americano e canadese impegnato per 14 anni nei
progetti più segreti del mondo come i propulsori nucleari Nerva, il
Lettore può finalmente capire la realtà di un fenomeno antropologico,
sociale, culturale e naturale senza veli, spiegato in maniera davvero
esauriente e originale. Il rapimento alieno di Betty e Barney Hill nel
1961 galvanizzò il mondo intero suscitando l’interesse del Giornalismo e
della Scienza perché quell’evento, unico nel suo genere, fu il primo ad
essere liberamente annunciato senza fronzoli, vista l’evidenza delle
tracce fisiche rinvenute. Ancora oggi sussistono pochi dubbi in
proposito, secondo gli eso-scienziati Friedman e Marden. Non solo. A 52
anni di distanza da quei fatti, l’impressione che gli Alieni sulla Terra
si diano tranquillamente molto da fare, arricchendo la loro Agenda
scientifica con la cattura di alcune persone per fare esperimenti e
collezionando campioni di fauna e flora terrestri, sembra ancora più
concreta. E il sospetto che i governi democratici liberamente eletti ne
siano a conoscenza, all’insaputa dei loro cittadini elettori, appare
sempre più fondato. Ma la vera storia di Betty e Barney Hill non è
ancora ben compresa in tutta la sua portata. Nei suoi 24 anni di
ricerche e investigazioni, l’eso-scienziata Kathleen Marden unendo le
informazioni in suo possesso raccolte dalla viva voce dei suoi zii e di
molti altri “addotti”, è giunta alla conclusione che alcuni punti
combaciano alla perfezione in tutte queste storie. I rapimenti alieni in
corso, dei quali la Marden raccoglie le testimonianze, sembrano
rivelare le vere intenzioni scientifiche, dichiaratamente non ostili, di
alcune razze Extraterrestri presenti ancora oggi sulla Terra. Si tratta
di specie ET in visita al nostro Mondo, accomunate dal medesimo modus
operandi sperimentato da Betty e Barney Hill nel 1961. Abbiamo
intervistato in esclusiva Kathleen Marden, direttore degli Studi sui
Rapimenti Alieni del Mutual Ufo Network (il Mufon ha nominato Mrs.
Marden “UFOlogist of the Year” al MUFON 2012 International Symposium di
Cincinnati in Ohio) e Stanton T. Friedman, alla vigilia delle
commemorazioni ufficiali in New Hampshire. Siamo soli nell’Universo? Qual è la verità sugli Alieni presenti sulla Terra? “Nei
miei 24 anni di ricerche e investigazioni – rivela Kathleen Marden – mi
sono convinta che non siamo soli nell’Universo. Esistono solide tracce
ed evidenze scientifiche (atterraggi, rilevamenti radar, video e foto)
che dimostrano la visita di almeno un’avanzata civiltà tecnologica
extraterrestre sulla Terra. Testimoni credibili, inclusi piloti civili e
militari, ufficiali di alto rango, astronauti e presidenti, hanno tutti
riferito di incontri con UFO alieni”. Secondo Stanton Friedman “la
Terra continua ad essere visitata da Extraterrestri: testimonianze,
studi scientifici e documenti provano oltre ogni ragionevole dubbio
questa evidenza fisica”. Quali sono le ragioni del silenzio della Casa Bianca e degli altri governi? “Questa
è una faccenda opinabile – dichiara la Marden – ma io penso che
l’impatto psicologico sulle popolazioni e sulle istituzioni della Terra
sarebbe estremamente serio. Il fattore paura è il tema focale,
specialmente perchè noi siamo tecnologicamente inferiori agli ET.
Tuttavia, se avessero voluto conquistarci l’avrebbero già fatto, dal
momento che siamo indifesi da molto tempo”. Friedman puntualizza che
“nessuna nazione o governo desidera che la sua gente liberamente decida
di allearsi con gli Alieni sostituendosi alle proprie istituzioni. Chi
sta al potere vuole conservare il potere”. I
famosi strani affreschi degli “Angeli in volo” nella scena della
Crocifissione dell’abbazia di Visoki-Decani in Kosovo (Unione Europea),
secondo il vostro parere, che cosa esprimono? Rappresentano forse il
Silenzio ufficiale della Scienza e della Chiesa? “Nel nostro
libro Science Was Wrong – rivelano Stanton T. Friedman e Kathleen Marden
– vengono affrontate questioni delicate come queste. Ogni capitolo
presenta un esempio chiaro di fallimento della Scienza nel cammino verso
il progresso, non a causa della Scienza in sé perchè difettosa bensì
del risultato ascientifico conseguito perché inficiato da un errore o da
una bugia umane. Per le motivazioni più diverse: la protezione dell’ego
dello scienziato in mala fede, l’avidità, la ricerca del potere, la
politica, le credenze religiose, che spesse volte hanno impedito nella
storia dell’Umanità ciò che per la buona Scienza era umanamente subito
possibile”. Questi fallimenti hanno causato a volte milioni di morti.
“Il fenomeno Ufo – spiegano Friedman e Marden – entro i canoni del
pensiero scientifico occidentale non si presta molto a una comprensione
totalmente veritiera. Fino a quando non espanderemo la nostra attuale
visione dell’Universo per scoprire e capire realmente le leggi fisiche
in atto, non capiremo mai pienamente la tecnologia aliena degli Ufo”. Qual
è l’impatto delle invasioni aliene speculate da serie televisive come
Falling Skies e Visitors, e da kolossal cinematografici in 3D come
Prometheus di Ridley Scott e Star Trek di J.J. Abrams, sulle società e
sulle culture del mondo? Qual è l’approccio culturale più autentico, reale e sincero al tema delle attività aliene sulla Terra? “Hollywood
– rivela la Marden – ha un debole per gli alieni dipinti come spietati
predatori a caccia di terrestri. Spaventa, non solo nel Cinema, la sola
idea della possibilità di una reale presenza aliena sulla Terra o nella
nostra più immediata periferia interstellare”. E questa paura popolare
(la domanda) viene intercettata e tradotta dai cineasti (l’offerta) in
pellicole fantascientifiche più o meno horror. “Io preferisco la realtà.
Non c’è ragione di pensare – sottolinea la Marden – che una o più razze
di ET in visita sulla Terra siano malintenzionate e ostili. Se così
fosse, ripeto, saremmo già stati invasi e conquistati. Non esiste una
sola prova evidente che dimostri l’intenzionale ostilità dei nostri
Visitatori verso qualcuno”. Per Friedman “al massimo ciò che più
interessa agli ET è la nostra tecnologia nucleare, l’uso che ne facciamo
e ne faremo, dal momento che potremmo anche usarla per i futuri viaggi
interstellari e per scopi non sempre pacifici ed amichevoli”. In tal
caso saremo nei guai: gli ET sarebbero sulla Terra per scoprire le
nostre reali intenzioni “nucleari” ma la Storia passata dei terrestri
non depone a nostro favore. Gli scettici e gli ufologi possono realmente collaborare per far conoscere la verità sugli ET? I
ricercatori e gli eso-scienziati possono, utilizzando il metodo
galileiano, trovare le prove di queste presunte attività aliene sulla
Terra? Può una joint-venture scientifica investigativa, pubblica e
privata, aiutare a scoprire la verità sui Visitatori alieni? “La
verità è nell’occhio di chi la possiede – dichiara la Marden – Stanton
Friedman e io siamo da sempre scettici nelle nostre investigazioni. I
“credenti” e i “debunkers” non lo sono. Il loro “credo emotivo” li porta
a pensare che tutti i “report” sugli Ufo e sui rapimenti alieni siano
reali, mentre i “debunkers” credono che nessun “report” alieno sia
reale. Negli Stati Uniti la ricerca e l’investigazione sugli Ufo non
sono assolutamente “politically correct”. Quindi sia il governo sia le
corporazioni scientifiche non sono generalmente disponibili a un’analisi
obiettiva dell’evidenza Ufo sulla Terra e delle prove sulle
“abduction”. La ricerca sugli Ufo negli Usa è sostenuta primariamente da
donazioni private. Ma esiste un’evidenza verificabile che può essere
(ed è stata) provata nei laboratori scientifici. Ted Phillips al “Center
for Physical Trace Research” ha collezionato più di 4mila campioni di
tracce fisiche, la maggior parte delle quali con proprietà anomale”. Gli
eventi vissuti da Barney e Betty Hill e i fatti di Roswell/Saint
Augustine possono offrire la prova regina che oggi gli Alieni sono qui
sulla Terra? Come possono le istituzioni scolastiche Usa ed italiane
aiutare a conoscere e studiare meglio questi fenomeni mediante il metodo
scientifico? “Il rapimento di Betty e Barney Hill – spiega la
Marden – è un caso esemplare e solido. Il Lettore troverà nel mio libro
“Captured! The Betty and Barney Hill UFO Experience” le reali
motivazioni di questa mia fondamentale asserzione. Il Lettore capirà
perché la testimonianza di persone credibili come gli Hill fosse così
solida; leggerà il “report” ufficiale del Progetto Blue Book e la mia
analisi comparativa in sette capitoli sulle dichiarazioni rese da Betty e
Barney al Dr. Benjamin Simon, nel 1961 uno dei più importanti
psichiatri americani. Quelle analisi dimostrano chiaramente che gli Hill
vissero la stessa esperienza del rapimento alieno. Il Lettore si
immergerà nella meticolosa analisi scientifica della mappa stellare di
Betty disegnata da Marjorie Fish. Stanton Friedman – conferma la Marden –
fu coinvolto direttamente nell’investigazione scientifica sugli Hill e
sulla mappa frutto delle ricerche di Marjorie, confermandone la
validità. Senza contare l’analisi chimica sugli abiti di Betty e su
altre evidenze fisiche che non possono essere spiegati in termini
prosaici. Quindi siamo in presenza di un caso altamente credibile che ha
ampiamente resistito alla prova del tempo”. L’Accademia
e la Scienza galileiana ufficiale vogliono conoscere la verità,
altrimenti non si spiegano gli investimenti colossali nelle ricerche
astronomiche sugli esopianeti extraterrestri e sui mondi alieni: con
l’aiuto degli scienziati e dei media più volenterosi sarà possibile
fornire la prova regina sugli Alieni e sugli Ufo extraterrestri?
“Certamente – rivela la Marden – in primis essi possono iniziare a
leggere i nostri libri e i nostri articoli scientifici. Personalmente
sono impegnata in una costante campagna di promozione della corretta
informazione scientifica sull’esperienza aliena vissuta da Barney e
Betty Hill. C’è stata meno comprensione sui media per questo caso di
quanta se ne possa trovare per un buon piatto gastronomico”. Da parte
sua Friedman invita chi di dovere a darsi subito da fare, prima che sia
troppo tardi, mettendo i fatti sul tavolo e utilizzando lo stesso metodo
galileiano per il caso Roswell e quello che lui definisce il Cosmic
Watergate. Come possono le organizzazioni
governative mantenere un Segreto così importante nell’era di Internet,
di Facebook, di You Tube, delle videocamere digitali Full HD e del
“publish or perish” accademico? “I social media come Facebook e
You Tube sono pieni di scherzi – spiega la Marden – oggi i filmati
possono essere facilmente rielaborati e camuffati. Il governo non ha
nulla da temere. I buontemponi, i fotografi di finte foto aliene, i
film-makers di Ufo ed ET artigianali improvvisati, sono diventati oggi,
volenti o nolenti, la prima linea di difesa del cover-up governativo.
Scienziati come il Dr. Bruce Maccabee hanno analizzato foto credibili,
prive di alterazioni e scherzi, come quella scattata nel 1950 (Trent) a
McMinnville in Oregon”. Secondo Friedman “i debunkers e i super scettici
per partito preso, non hanno alcuna idea di come oggi lavori
l’intelligence e la sicurezza di stati e corporation: utilizzando le
diffuse tecnologie digitali è possibile fare miracoli nel campo delle
credenziali e della conoscenza, ma essi non hanno idea di quanto sia
semplice mantenere i segreti”. Quali sono i
documenti e gli studi ufficiali sulle probabilità di una prossima
invasione aliena della Terra? Qual è lo scenario più credibile?
“Non esiste evidenza credibile del fatto che la Terra sia stata o sarà
invasa da specie aliene predatorie – rivela Friedman – astrofisici come
il Dr. Stephen Hawking hanno speculato circa la possibilità che la Terra
venga un giorno più o meno improvvisamente invasa da predatori, come o
peggio di noi terrestri, a bordo di enormi navi spaziali dopo aver
esaurito tutte le risorse vitali del loro pianeta. Queste ipotesi hanno
alimentato la preoccupazione e paura nella gente”. E gli affari d’oro a
Hollywood. “Ma non esistono prove che dimostrino queste affermazioni e
soprattutto – sottolinea Friedman – non esistono evidenze che
preannuncino una futura invasione aliena. È semmai possibile che, con
pari probabilità, un’avanzata civiltà tecnologica aliena abbia superato
il suo istinto predatorio primordiale (il nostro attuale) rinunciando
per sempre alle violenze, alle guerre ed alle devastazioni. In tal caso,
gli Alieni verrebbero in pace sulla Terra”. Eppure
le persone desiderano sapere se siamo già dominati dagli Alieni:
Internet, Facebook e le microcamere digitali nei computer portatili,
potrebbero essere la prova della loro volontà di conoscere tutto di noi
per dominarci meglio. Che ne pensa?
“Gli Extraterrestri che visitano la Terra – fa notare Friedman –
apparentemente adottano una politica di non-interferenza. Gli scienziati
ET rapiscono pochi umani e collezionano campioni animali e vegetali, ma
sono tutti coinvolti in un’operazione di copertura. Hanno deciso di non
rendere pubblica la loro presenza sulla Terra”. Può
la semplice spiegazione scientifica sull’esistenza dei molti esomondi
alieni là fuori, ancora da osservare ed esplorare direttamente,
contribuire all’operazione di cover up sul fenomeno alieno in corso,
magari per nascondere la verità sulla reale presenza di molte civiltà
spaziali sulla Terra? “Il 12 Maggio 2011 il team scientifico del telescopio spaziale Kepler ha annunciato la scoperta di 2.326 pianeti alieni (http://planetquest.jpl.nasa.gov/).
Di questi, 206 sono di dimensioni prossime a quelle della Terra e 48
orbitano nella cosiddetta Zona Abitabile attorno al loro Sole.
Avrebbero, cioè, con l’acqua allo stato liquido o gassoso, le condizioni
adatte per sostenere la vita, così come noi oggi la conosciamo, sulla
loro superficie. La maggior parte degli scienziati crede che non siamo
soli nel Cosmo ma ha paura di ammettere apertamente l’evidenza delle
visite aliene sulla Terra da secoli. Come le antiche civiltà ET
illustrate dal Dr. Barry Downing”. Dunque,
la vera storia del nostro pianeta Terra deve essere ancora scritta: il
futuro della razza umana è certamente nello spazio esterno grazie alla
liberalizzazione delle imprese spaziali pubbliche e private per il volo
interstellare, oggi frenata dagli sciocchi commenti e simposi
sull’assurda interpretazione della Teoria della Relatività di Albert
Einstein. Non crede che, per spezzare questo muro di gomma e costringere
i politici, le corporazioni e i governi alla desecretazione dei
documenti ufficiali in loro possesso sugli ET, sia necessaria una grande
alleanza tra i liberi media e gli scienziati onesti per la condivisione
della verità sul fenomeno alieno in atto sulla Terra?
“Certamente, ma – fa notare Friedman – i media sono controllati in modo
subdolo dai governi che li finanziano. Non c’è ragione di credere che le
corporazioni private possano, vogliano e debbano trarre beneficio dalla
rivelazione pubblica della verità sugli ET. Al contrario, l’impatto
economico della desecretazione di quei documenti scottanti potrebbe
essere devastante. Sarebbe politicamente controproducente. Il
parlamentare Dennis Kucinich, fuori dalla campagna presidenziale, fu
deriso quando Shirley McClain rivelò che lui aveva osservato un Ufo. Non
siamo affatto sicuri, quindi, delle conseguenze positive di una
pubblica dichiarazione sugli ET”. Gli Alieni sulla Terra sono amici o nemici? L’aspetto fisico degli Extraterrestri può fare la differenza nella Storia della Terra tra la pace e la guerra interstellare? “Se sono amici ovvero ostili – rivela Friedman – è stato il tema dell’anno al MUFON International Symposium (www.mufon.com) come espresso nelle nostre conferenze a Covington in Kentucky. Kathleen ha presentato una relazione dal titolo Abduction Experiencer’s Perceptions of the Alien Agenda, basata sulle sue ricerche. Io ne ho presentata una dal titolo Aliens: Love Them or Hate Them?”. I rapimenti ET, secondo alcuni scienziati, sarebbero la prova dell’invasione aliena mitigata della Terra? È la nostra nuova Pearl Harbour? I
disastri naturali sulla Terra nascondono forse la traccia di un
intervento alieno inter-dimensionale magari con l’uso di anti-materia?
“Questi temi sono altamente speculativi – dichiara Friedman – noi
preferiamo la realtà. Non c’è ragione di credere che i disastri naturali
siano provocati da Visitatori extraterrestri. I rapimenti alieni non
sono la prova che siamo stati invasi da specie aliene predatorie. È
semmai una chiara indicazione che scienziati ET di altri mondi giungono
regolarmente sulla Terra da altri pianeti per studiare la nostra flora e
fauna”. Nelle celebrazioni 2012 di Barney e Betty Hill in New
Hampshire, dal 14 al 16 Settembre 2012, Friedman e la Marden fornirono
le prove scientifiche del fatto storico e reale vissuto dagli Hill (http://indianheadresort.com/).
Kathleen fece da Cicerone in un tour guidato alla scoperta
dell’incontro ravvicinato sperimentato dagli Hill attraverso le White
Mountains, nei luoghi del rapimento del 1961, dove sua zia e suo zio
furono “addotti” dagli Alieni. Nel 2011 lo Stato del New Hampshire ha
eretto una storica targa ufficiale per commemorare l’Interrupted Journey
degli Hill. Undici anni dopo il film
Signs con Mel Gibson (il suggestivo scenario ideale dei “crop circles” e
dell’improvvisa razzia aliena), ad un anno dal nuovo kolossal
Prometheus di Ridley Scott, le persone sono ancora in attesa di
conoscere la verità sull’impatto di un’invasione ET devastante: ci sono
prove, segni, evidenze, studi governativi ufficiali, di un modus
operandi alieno che dalla vicenda degli Hill conduca prima o poi a
questa tragica esperienza? “Ne dubitiamo fortemente – spiega la
Marden – ma Hollywood fa il suo eccellente lavoro per indurre la gente a
crederlo. Gli affari lo dimostrano. È quello che le persone chiedono
dai film di fantascienza: il terrore nello e dallo spazio profondo! Il
miglior modo per controllare la popolazione – sottolinea la Marden – è
quello di alimentare la paura nella società, sospendendo le nostre
capacità di giudizio con gli effetti speciali”. A volte la realtà sembra
confondersi con la fantascienza. D’altra parte la sola espressione
libera e consapevole di un pensiero critico razionale indipendente
(prima, durante e dopo la visione di questi film) sarebbe catastrofica
per il potere e il mercato. Nel libro “Captured!” Stanton Friedman e
Kathleen Marden propongono un’analisi meticolosa interdisciplinare
dell’esperienza vissuta dai coniugi Betty e Barney Hill nella notte tra
il 19 e il 20 Settembre 1961. La vera storia del primo rapimento alieno
documentato sulla Terra. Una vicenda che, secondo gli Autori, è
destinata a sconvolgere per sempre la nostra visione dell’Universo in
cui, da terrestri, giochiamo un ruolo davvero marginale. Il Principio
antropico forte, l’atto di umiltà intellettuale coniato dall’astrofisico
Stephen Hawking nel suo libro “Il grande disegno” dove esplora la
“Teoria M” dei 10 alla 500esima potenza di universi possibili e
immaginabili, sembra confermato con tutti i suoi limiti. “Captured!”
raccoglie per la prima volta in assoluto le testimonianze dirette dei
protagonisti, con dettagli mai rivelati prima, grazie al contributo
della dott.ssa Kathleen Marden, nipote di Betty Hill. Il dott. Friedman
spiega scientificamente le varie sequenze della vicenda ed azzera le
argomentazioni di chi vuole negare l’evidenza dei fatti. In questa
storia, a quanto pare, il senso del ridicolo ricade su quanti negano la
realtà oggettiva del rapimento alieno degli Hill: per quanto
sconvolgente e incredibile possa sembrare, la razzia aliena che la
coppia subì passivamente non è un caso isolato, unico e irripetibile.
Quindi il metodo scientifico galileiano può essere tranquillamente
applicato a tutti gli altri incidenti documentati nel mondo. Il
coraggio, l’onestà intellettuale, l’integrità morale e psicologica dei
coniugi Hill, ha permesso a scienziati come Friedman e Marden di
sviscerare il fenomeno fin nei minimi particolari per divulgarlo
liberamente al grande pubblico. “Questa non è fantascienza” – fa notare
Stanton Friedman. Decine di migliaia di casi simili sono stati
registrati, declassificati e rivelati, consentendo l’adozione di
specifici protocolli terapeutici per aiutare le vittime a superare
l’insolito trauma. Tuttavia, di eroi bisogna parlare: analizzando le
prove e i riscontri forniti dai coniugi Hill, non si capisce altrimenti
l’incredibile e scioccante livello di dettaglio fornito dalla coppia
agli psichiatri. Nessuna allucinazione, secondo Friedman e gli
specialisti che analizzarono gli Hill, può documentare l’evidenza dei
fatti subiti. Il doppio rapimento alieno degli Hill è diventato così il
caso psichiatrico del XX Secolo negli Usa. Friedman e Marden hanno
raccolto le prove prima di giungere alle loro conclusioni. Si deve e si
può essere scettici quanto si vuole. Così lavora la scienza. Ma pare
ragionevole pensare che tutte le prove raccolte sugli Hill in un
processo sarebbero più che sufficienti per travolgere tutte le tesi
avverse. Se Friedman e Marden hanno ragione, siamo di fronte a uno
scenario di invasione aliena mitigata. Eliminato l’irrilevante dalle
tesi più ardite finora prodotte da pseudo-ufologi ed agenti del
discredito per spiegare e/o negare il fenomeno ET sulla Terra (compresa
certa fantascienza hollywoodiana), ciò che rimane, per quanto possa
sembrare impossibile, è altamente probabile. È la parola di uno
scienziato, Stanton Friedman, che ha smascherato finti fisici nucleari
addetti alla retro-ingegneria aliena, finti ufologi, finti testimoni e
veri disinformatori in servizio permanente effettivo in uno spaziotempo
che sembra immerso in una Guerra Fredda Temporale. In forza di documenti
segreti, storici e processuali alla mano, il fisico nucleare Friedman
dimostra di conoscere molto bene i buontemponi dell’ufologia mondiale.
Non è stato facile svelare la verità sul rapimento alieno degli Hill.
Così ha lavorato per anni di cesello per rimuovere le molte
incrostazioni, mistificazioni e depistaggi messi in campo da chi gettava
discredito su ricercatori e scienziati umili e onesti. Le giuste
credenziali di equilibrio, affidabilità, preparazione e professionalità
di Stanton T. Friedman hanno sortito l’effetto sperato. Certamente è
davvero sorprendente che gli extraterrestri degli Hill non conoscano la
chiusura lampo dell’abito di Betty e la dentiera mobile di Barney. Forse
non possono in quanto bypassano il problema e la soluzione. Non tutte
le civiltà hanno le stesse esigenze pratiche naturali e culturali.
Quella praticata su Betty era davvero un’amniocentesi ante-litteram? Le
tracce sui vestiti e sull’auto degli Hill come si spiegano realmente?
Stanton Friedman rivoluziona la nostra comune percezione della scena del
delitto sul primo rapimento alieno ufficiale: un evento (the Event)
diverso da qualsiasi patologia psichiatrica e leggenda agreste che dir
si voglia. Per capire ciò che hanno subito gli Hill, senza chiedere o
dare l’appuntamento e il permesso agli ET, bisogna capire il contesto
storico vissuto dagli Americani negli Stati Uniti continentali durante
gli Anni ’50 e ’60 del XX Secolo. In piena guerra fredda i contattisti
come George Adamski, sostenevano di conoscere personalmente Esseri
intelligenti extraterrestri buoni; raccontavano le loro esperienze
vissute a bordo di fantastiche navicelle spaziali, di aver sperimentato
conversazioni amichevoli con Esseri incaricati di proteggere il nostro
pianeta Terra dal male (di altri esseri?) e dall’uso indiscriminato
(bellico) delle armi nucleari. Questi contattisti ambientalisti e
pacifisti, per denuclearizzare il nostro mondo, raccontavano storie
incredibili che attrassero come miele migliaia di persone e di lettori,
con un volume d’affari notevole. Friedman ne ha smascherati a decine in
tutto il mondo. Se i contattisti si divertivano con i loro biondi
fratelli cosmici, la storia traumatica di Betty e Barney Hill, ma anche
quella di altri sventurati che recentemente hanno ispirato registi e
produttori cinematografici in pellicole angoscianti in 3D, dimostra
l’esatto contrario. La scenografia terrestre nella quale s’innesta il
rapimento contestuale degli Hill, non sembra assolutamente tecnologica.
Gli Hill non chiesero di essere rapiti ma subirono il delitto spaziale.
Lo raccontarono ai loro familiari, agli amici, agli investigatori
dell’Us Air Force, senza romanzare e speculare sui fatti. Anzi, chiesero
espressamente che quegli eventi non fossero divulgati durante la loro
vita. Fu un articolo pubblicato da un reporter sul Boston Traveler (come
rivela la targa ufficiale dello Stato del New Hampshire) ad aprire il
caso mediatico. Contro la riluttanza degli Hill ad annunciare al mondo
le violenze subite dagli alieni, si scatenarono molti ufologi. La storia
andò di traverso agli stessi contattisti che vedevano tramontare per
sempre i loro sogni di gloria e di pace interstellare. Le ambasciate ET
sulla Terra andavano ridisegnate. I tempi erano davvero cambiati. E con
la pubblicazione del libro Missing Time
(1981) di Budd Hopkins, la metamorfosi nella percezione di certi
extraterrestri fu davvero epocale e radicale. Era nata una nuova forma
di contattismo o c’era del vero nell’esperienza di migliaia di persone
che confessano ogni anno di essere state rapite da esseri di altri
mondi? Se i contattisti se la spassavano con efebici alieni, i rapiti
umani furono e sono di ben altro avviso. Alcune persone confessano di
aver subito l’atto violento alieno, altre lo condannano, altre ancora
sembrano accettare l’evento ossia rifiutano di dimenticarlo o di
ricamarci sopra storie campate in aria; altre persone dichiarano di
essere state fortunate e considerano un onore l’essere state scelte
dagli ET. Chiaramente si rischia il ridicolo nell’accettare
irrazionalmente come vere storie del genere. E, da scettico che si
lascia aperte tutte le porte, Friedman non le accetta in mondo acritico.
Le spiegazioni scientifiche alternative sono sovrabbondanti. Il libro
“Captured!” di Stanton Friedman e Kathleen Marden, a differenza di molte
altre opere di rispettabilissimi autori, contiene il germe della verità
scientifica che non ha timore di indagare il fenomeno alieno molto più
in profondità in una complessa vicenda antropologica e sociologica che è
sicuramente avulsa da qualsiasi schema favolistico per bambini.
L’Agenzia Spaziale della Terra chiaramente non esiste ancora perché non
esiste una Federazione Unita di Nazioni. A chi dovrebbero rivolgersi gli
Alieni in visita sulla Terra? Al Segretario delle Nazioni Unite?
Friedman non ha mai creduto agli uomini con le orecchie a punta! E,
strano a dirsi, la fantascienza finora non ha aiutato la ricerca della
verità. Anzi. Ma c’è un limite anche allo scetticismo di chi non vuol
vedere per timore di essere smentito dai fatti. La barriera alzata da
Friedman contro tale irrazionalità, è poderosa. La dinamica dei fatti
accaduti ai coniugi Hill sembra incontrovertibile. Barney affermò di
aver visto (prima del rapimento) dentro la luce delle “persone”. Anche
applicando al contrario ciò che era accaduto, la scienza psichiatrica
funziona. Barney disse che gli alieni sembravano osservarlo con la
stessa curiosità. Barney usò un binocolo e tutti sanno che sfocando
l’immagine di una stella o di un pianeta come Venere e Giove, non
appaiono persone dentro. Le descrizioni più dettagliate degli eventi
subiti durante il duplice rapimento fisico degli Hill, furono ottenute
grazie all’ipnosi condotta dal dr. Benjamin Simon. Furono ipotizzate
altre spiegazioni logiche. Incubi notturni di Betty vocalizzati durante
il sogno, uditi da Barney e tradotti come eventi reali? Prima
dell’ipnosi l’evento del rapimento era già stato testimoniato dai
coniugi Hill decine di volte nei giorni, nelle settimane e nei mesi
successivi. Vi fu la contro-prova. Si tentò con l’ipnosi di indurre loro
a credere che si fosse trattato solo di un sogno. Ma gli Hill si
rifiutarono di accettare una tale spiegazione. La stessa tecnica fu
usata per creare favole di sana pianta, per ascoltare sotto ipnosi ciò
che si voleva udire. Niente da fare. Gli Hill, testimoni diretti di tali
eventi, come acclarato dal dr. Simon, erano perfettamente credibili e
molto difficilmente suggestionabili contrariamente a quanto finora
sostenuto dalla vulgata pseudo-scientifica. Certamente le contraddizioni
nelle due versioni della storia fornite dagli Hill, non mancano: ad
esempio, il leader spaziale alieno pare abbia detto a Betty che
probabilmente non avrebbe ricordato molto; a Barney che non avrebbe
ricordato nulla. Perché? Gli spaziali non erano forse a conoscenza delle
potenzialità del cervello umano? Un punto a nostro favore, se fosse
vero. Se non siamo prevedibili sarà più facile approntare le nostre
difese! Poi c’è la vicenda della mappa stellare che identificherebbe
chiaramente la base aliena (non necessariamente il loro mondo di
origine) nella costellazione australe del Reticolo (the Net, in
inglese). Precisamente nel sistema solare doppio ζ1-ζ2 (Zeta1-Zeta2)
Reticuli (http://en.wikipedia.org/wiki/Zeta_Reticuli)
distante circa 39,16 anni-luce dalla Terra, visibile dall’emisfero
australe. Dunque, anche dai potenti telescopi dell’Osservatorio europeo
Eso in Cile. Stella raggiungibile secondo il fisico Stanton T. Friedman e
la sua interpretazione scientifica e tecnologica delle equazioni della
Relatività di Einstein “in 20 mesi al 99.9 percento della velocità della
luce, in appena 6 mesi al 99.99 percento (con un solo “g” di
accelerazione costante) e non in 78 anni come continuano a scrivere e
divulgare sui giornali e nei simposi illustri scienziati che animano
congressi ridicoli sull’impossibilità del volo interstellare umano”. Poi
c’è l’analisi chimica, nel libro “Captured!” riportata in gran
dettaglio, dell’abito indossato da Betty durante il rapimento, che non
può essere facilmente spiegato come un fenomeno normale e ordinario
nell’esperienza umana. E c’è l’evidenza fisica delle macchie
scintillanti sul bagagliaio dell’automobile degli Hill e della bussola
impazzita. Effetti elettromagnetici ordinari, l’effetto di un
raggio-trattore o cos’altro? Il fisico Friedman ce lo spiega. Se anche
tutte le altre storie di ET, Ufo, navi, dischi, ruote fiammeggianti e
sigari spaziali volanti, fossero false, la vicenda sconvolgente degli
Hill dimostra – e Friedman ne è da sempre il più convinto assertore –
che di fronte ad eventi così straordinari e raccapriccianti, grazie alla
logica che illumina l’osservazione nella ricerca scientifica, servono
risorse altrettanto straordinarie (cervelli, danaro, tempo, istituzioni
scientifiche, governi) per svelare al mondo intero ciò che è un nostro
inalienabile e sacrosanto diritto: la verità dei fatti sugli Alieni.
Ossia, secondo Friedman, della realtà fisica degli Extraterrestri sulla
Terra. Per la nostra stessa sopravvivenza come razza umana, come mondo,
come cultura, come civiltà. L’invito è quanto mai esplicito. Secondo
Friedman non possiamo spiegare tutto quello che accade sulla Terra e
nell’Universo con la mistificazione, la delegittimazione nel ridicolo e
l’irresponsabilità. E con la minaccia di carriere scientifiche,
filosofiche e teologiche bruciate sul nascere solo perché si sta
cercando di fare luce su un fenomeno del tutto naturale benché
“meta-fisico”. Prepariamoci, dunque, a grandi sorprese. Perché gli Hill
quella notte di 52 anni fa volevano solo tornare a casa, a Portsmouth,
da una vacanza in Canada. Il giorno seguente chiamarono i militari della
Pease Air Force Base. Raccontarono la verità in un rapporto ufficiale.
Nel 1964, sotto ipnosi, ricordarono di essere stati rapiti ed esaminati
da esseri non umani. Realizzarono anche una scultura dell’umanoide in
questione. Betty rilasciò un’intervista all’Associated Press nel 1986,
raccontando la sua storia, dalla quale lo scrittore e produttore di
Hollywood, Bryce Zabel, sviluppò la serie televisiva “Dark Skies”,
pianificando anche un film dedicato all’esperienza degli Hill. Nel
Luglio 2011 lo Stato del New Hampshire ha eretto una targa ufficiale
intitolata “Betty and Barney Hill Incident”, proprio nel luogo più
vicino a Lincoln, presso l’Indian Head Resort sulla Route 3, facilmente
raggiungibile grazie a Google ed Apple Maps, uno degli ultimi posti che
la coppia ricordò di aver visto quella notte. Il Resort Indian Head
ospitò la conferenza internazionale del 14 e 15 Settembre 2012. “Quanti
altri Stati americani hanno il coraggio di una tale iniziativa?” – si
domanda Stanton Friedman. “Neanche il Nuovo Messico – afferma il fisico
nucleare – ha dedicato una targa all’incidente di Roswell”, il presunto
UFO crash del Luglio 1947 che i militari smentirono clamorosamente
dichiarandolo inizialmente un pallone meteo top-secret e solo dal 1994
una sonda del Progetto Morgul. “Ho analizzato con la massima obiettività
il caso degli Hill – spiega Stanton T. Friedman – fin dagli Anni
Sessanta. Quando li incontrai per la prima volta rimasi letteralmente
sconvolto”. L’Indian Head Resort dedica agli Hill una propria targa in
bronzo che è stata inaugurata nel 2011. Non manca la sezione dedicata ai
“ricordini” alieni, in particolare all’UFO Crossing. Stew Weldon,
manager del Resort, non nasconde il grande desiderio di potenziare
l’evento a livello internazionale nella speranza di diventare una delle
mete preferite degli appassionati. L’Irving Notch Express gas station
sulla Route 3 dedica agli Hill non solo un murale con un alieno e un
disco volante, ma anche un piccolo museo dove è possibile acquistare
gadgets extraterrestri per immortalare la “First Rest Room Museum
Dedicated to Alien Abduction”. L’impianto sorge proprio sul sito dove 52
anni fa fioriva un frutteto in cui Barney raccontò di aver visto l’Ufo
scendere di quota a meno di 200 metri da lui e da sua moglie. Ma
torniamo al libro in questione. La Marden, che all’epoca del rapimento
degli Hill aveva 13 anni, ha scritto una guida speciale ai luoghi
intorno a Lincoln dove sua zia e suo zio si fermarono quella notte. Come
scienziata sociale laureata all’Università del New Hampshire, non ha
dubbi in proposito: le prove raccolte sull’evento sono incontrovertibili
(non uno scherzo, “no fake”, “no fantasy”). L’oggetto volante non
identificato e la cattura degli Hill, appartengono alla storia ed alla
cultura degli Stati Uniti d’America. Chi avrebbe mai creduto a una
coppia interrazziale, una bianca e un nero, negli Anni Sessanta? Gli
Hill erano stimati nella loro comunità. Perchè mai avrebbero dovuto
mentire? Non cercavano pubblicità negativa. Barney era un impiegato
postale. Betty si era laureata in scienze sociali nel 1958 alla New
Hampshire University e lavorava nei servizi sociali. La coppia era
attiva nelle cause per i diritti civili. Come ci ricorda la Marden
“entrambi erano membri del NAACP”. John W. King, governatore del New
Hampshire, insignì Barney del prestigioso titolo di Consigliere nella
U.S. Civil Rights Commission. Gli Hill avrebbero perso tutto,
raccontando la loro storia: era questa la loro più grande paura come
confessarono. Ma non accadde. Per quale motivo? La loro reputazione non
fu mai messa in discussione perché raccontarono la verità. Per quanto
possa sembrare incredibile, lo Stato del New Hampshire crede ai coniugi
Hill. Betty morì nel 2004 all’età di 85 anni. Barney morì nel 1969
all’età di 46 anni. Nel 2009 l’Università del New Hampshire dedicò dei
seminari ai coniugi Hill, visto che l’abito di Betty ed altri oggetti
sono inseriti ufficialmente nella speciale collezione dell’Ateneo
americano, per espresso desiderio di Betty, conferma David Watters,
direttore del UNH’s Center for New England Culture. “Penso che Betty
desiderasse che tutto il materiale fosse catalogato con la massima cura e
reso disponibile per seri studi scientifici. Voleva che il vestito
fosse conservato affinché la scienza ufficiale potesse determinare la
natura esatta delle tracce chimiche lasciate sull’abito. Voleva che la
mappa stellare da lei illustrata sotto ipnosi, fosse un giorno
analizzata da astrofisici”. Nel 1991 Betty confessò all’Associated Press
il suo desiderio di lasciare le apparizioni pubbliche a causa della sua
età e manifestò tutto il suo disappunto per il modo in cui il tema
degli Ufo era trattato sui media. Betty disse che troppe persone (molte
con serie patologie psichiatriche) hanno contribuito a distruggere la
verità sugli Extraterrestri con “fantasie e immaginazioni”
preconfezionate non solo negli UFO reports. Ma anche al cinema. “Se tu
non conosci le risposte su qualcosa, puoi sempre sognarle, vere o false
che siano” – sosteneva Betty. E molte verità sugli Ufo sono state
nascoste sotto la spessa cortina fumogena di favole non attinenti ai
fatti. Quel Lunedì di 52 anni fa, gli Hill furono presi a bordo
(teletrasportati? Forse non lo scopriremo mai) da un vascello spaziale
alieno. Lo Stato del New Hampshire crede alla testimonianza degli Hill.
Non un segmento della società ma uno Stato democratico della più grande
federazione democratica del Mondo, gli Stati Uniti d’America. La
tranquilla Portsmouth da allora non è più solo la città più importante
del Nuovo Mondo. Le creature extraterrestri responsabili della cattura
degli Hill, 52 anni fa, mentre atterravano videro ciò che vediamo oggi
grazie alle mappe digitali sui nostri i-Pad Apple. La celebre serie
televisiva X-Files degli Anni Novanta, con gli agenti speciali dell’FBI,
Fox Mulder e Dana Scully, ci ha fatto sognare una verità mai
ufficialmente rivelata. Il paranormale ha poi rovinato tutto. I racconti
degli astronauti sovietici e americani nello spazio orbitale e sulla
Luna, distorti dagli effetti del “mal di spazio”, hanno contribuito a
condire la melassa della disinformazione. “Queste storie si sono svolte
sul suolo americano – fa notare David Watters – e il New Hampshire offre
il suo contributo. Tutto questo è una parte importante della nostra
cultura”. La storica targa di Stato parla chiaramente del “first
widely-reported UFO abduction report in the United States”. Dal 2009
l’Università del New Hampshire conserva documenti, articoli,
registrazioni, filmati e il busto di un extraterrestre chiamato Junior
che Betty Hill amava mostrare al pubblico (la foto è nel libro
“Captured!”) unitamente al suo vestito apparentemente contaminato da una
misteriosa sostanza durante il rapimento alieno. Anche se le posizioni
ufficiali dell’Università esprimono estrema cautela sull’intera vicenda
(encomiabile atteggiamento scientifico) il solo fatto di commemorare
comunitariamente l’evento degli Hill frantuma in un sol colpo i
cristalli della disinformazione globale. Per il 51mo anniversario, parte
della collezione degli Hill è stata trasferita al Planetarium
dell’Università. Grazie a Kathleen Marden e Stanton Friedman che nel
2011 inaugurarono non solo la nuova targa commemorativa all’Indian Head
Resort di Lincoln ma anche la visita guidata nei luoghi frequentati
dagli Hill quella notte mentre tornavano a casa dal Quebec passando per
le strade e le foreste delle White Mountain, buie e isolate come oggi.
Con l’eccezione del sito dove gli Hill furono rapiti dagli alieni
perché, a quanto pare, in pieno sviluppo edilizio. Conferenze, lezioni e
dibattiti farciscono le celebrazioni di una storia subito raccontata ai
militari dell’Air Force. All’epoca gli ufficiali pensarono che la
coppia avesse visto il pianeta Giove! Gli Hill descrissero l’astronave e
gli esseri alieni fin nei minimi dettagli. La pubblicazione della loro
avventura, apparentemente senza previa autorizzazione degli interessati,
da parte del giornale Boston Traveler, consegnò la coppia alla storia.
Junior è forse ancora lì? La verità è ancora lontana perché il solo
sospetto della falsità della maggior parte delle storie di rapimenti
alieni, chiaramente ispirati alla nota vicenda degli Hill, è ancora
troppo forte. Il cinema peggiora la situazione di anno in anno con
pellicole incredibili. E i racconti di “abductions” dal letto di casa
con gli alieni che passano tra le mura domestiche, apparentemente
indisturbati e/o autorizzati (Betty non credeva a queste storie!),
dimostra chiaramente che il 95 percento di questi “incidenti” speciali,
come conferma la Marden, possono essere spiegati scientificamente senza
con questo annullare la realtà fisica di esseri superiori provenienti
dallo spazio esterno attirati dal nostro pianeta azzurro come le api dal
miele. “Non sappiamo da dove vengono – rivela la Marden – né perché
sono qui ma immagino quale l’impatto sociale, politico, economico e
religioso vivrebbe la Terra se questa verità storica fosse resa
pubblica”. Chissà che fine farebbe la crisi finanziaria mondiale del
debito pubblico e privato! Tutto questo mentre l’Italia celebra l’evento
didattico-scientifico “La notte dei ricercatori”, pubblici e privati,
che scendono in campo nelle nostre università e nei nostri laboratori
per una corretta e comprensibile promozione (speriamo non
autoreferenziale per ingrassare il politico di turno!) della cultura e
dell’impresa scientifica e tecnologica in Italia (le nostre sole “armi”
per far crescere alle stelle il Pil del Belpaese e salvarci dal baratro)
in uno sforzo davvero titanico per la nostra Nazione, patria
dell’energia e della ricerca sub-nucleari, costretta a (far) vivere
l’ennesima caccia alle streghe. “Stiamo imparando a distinguere tra
attualmente impossibile e assolutamente impossibile. Questo – scrive Tommaso Maccarano
sulla rivista “Le Stelle”(n°105, Aprile 2012) – ci dovrebbe permettere
di evitare affermazioni drastiche che potrebbero poi diventare fonte di
imbarazzo”. Come quelle fatte in passato da alcuni famosi scienziati e
filosofi del rango di Auguste Comte che nel 1835 si sbilanciò con
un’affermazione abbastanza categorica. “Disse che non avremmo mai potuto
in alcun modo studiare la composizione chimica delle stelle. Da bravo
filosofo positivista era convinto che avremmo potuto capire la natura
della materia che componeva le stelle solamente se l’avessimo potuta
analizzare in laboratorio. E pensare che le basi per smentire Comte
erano già state gettate vent’anni prima dagli studi di Fraunhofer, che
aveva ripreso il metodo di Newton di scomporre la luce solare con un
prisma e aveva notato le righe di assorbimento nello spettro del Sole,
classificandone più di 500!”. Quindici anni dopo l’affermazione incauta
di Comte divenne chiaro a tutti che le righe di assorbimento erano
dovute alla presenza di alcuni elementi chimici nell’atmosfera del Sole:
Idrogeno, Elio, Ossigeno, Sodio e Ferro. Ed altri più pesanti ancora,
dei quali siamo fatti sulla Terra, prodotti dalle supernovae. “Oggi la
spettroscopia stellare ci permette di conoscere non solo la composizione
chimica delle stelle ma anche la loro età e temperatura, di studiarne
la rotazione e, in determinate circostanze, di capire se esse siano
caratterizzate dalla presenza di un sistema planetario”. Un altro fisico
che si lasciò andare ad affermazioni perentorie sull’impossibilità di
taluni accadimenti fu William Thomson, meglio noto come Lord Kelvin.
“Nel 1895 Thomson sostenne che macchine volanti più pesanti dell’aria
erano impossibili. Otto anni dopo, nel 1903, i fratelli Wright portavano
a compimento, con successo, il primo volo controllato e con pilota a
bordo di un aeroplano a motore, il Wright Flyer. Successivamente, una
volta che gli aeroplani presero piede, altri negarono la possibilità di
“volare” al di fuori dell’atmosfera e di intraprendere viaggi nello
spazio. Poco più di un secolo prima, il chimico Lavoisier, coinvolto
nell’analisi di alcuni campioni di una pioggia di pietre registrata nel
1768 in un paesino francese, aveva escluso con assoluta certezza che le
pietre potessero provenire dal cielo, adducendo come incontrovertibile
motivo che non vi erano pietre in cielo. L’effetto di questa dichiarata
impossibilità fu che per molti anni le piogge meteoritiche vennero
semplicemente ignorate, ritardando il loro studio e la comprensione
della loro origine extraterrestre. Cosa che avvenne a cavallo
dell’Ottocento – non senza difficoltà – grazie alla tenacia e ai lavori
di Ernst Chladni e Jean-Baptiste Biot”. Vi sono anche esempi
contemporanei.“Ancor oggi, infatti, può succedere di etichettare come
impossibili cose possibili! L’ha fatto, per anni, l’establishment dei
chimici nei confronti dei risultati di Dan Shechtman e della sua
scoperta, nel 1982, di materiali che mostravano configurazioni ordinate e
aperiodiche con simmetrie esotiche: i quasicristalli. Salvo poi
rimediare assegnandogli, proprio per questa sua scoperta a lungo
contestata, il premio Nobel per la chimica del 2011”. Saggezza dunque
vuole che ci si limiti a definire come impossibile solo ciò che viola le
cosiddette leggi fondamentali della Natura e ad ammettere come
possibile tutto il resto, pur consapevoli che dovremo attendere
ulteriori sviluppi tecnologici per vederlo realizzato. E il possibile quantistico dove ci condurrà?
“Con lo sviluppo della meccanica quantistica abbiamo avuto modo di
rivedere alcune di queste leggi, comprendendo che a livello microscopico
sono permessi e osservati fenomeni sconosciuti a livello macroscopico. È
come se esistessero due realtà: una quotidiana e “normale”, in cui
molte cose rimangono impossibili, e una un po’ strana ed estrema dove i
fisici osservano fenomeni bizzarri e anti-intuitivi. Per esempio, una
persona che si trovi in una stanza dotata di una parete con due porte
può uscirne scegliendo di passare dall’una piuttosto che dall’altra.
Certamente non passando contemporaneamente da entrambe! Una particella,
invece, può passare da entrambe, come dimostrano gli esperimenti di
interferenza condotti inviando elettroni verso un rivelatore e
frapponendo uno schermo con una doppia fenditura”. La fisica quantistica
ha permesso la realizzazione e la commercializzazione diffusa di
computer portatili che solo alcuni fa appartenevano ancora al regno
della fantascienza di Star Trek! “Ciò che sta emergendo come
particolarmente interessante è che il fenomeno non è circoscritto alle
sole particelle elementari. Il comportamento ondulatorio della materia
(che ben spiega i fenomeni d’interferenza) è stato infatti verificato,
sempre con l’esperimento della doppia fenditura, anche con molecole
complesse come i fullereni (C60 e C70), i fluorofullereni, composti da
60 atomi di Carbonio e 48 di Fluoro, e anche con oggetti di scala
mesoscopica (correnti elettriche in nanocircuiti)”. Qual
è dunque il limite dell’applicabilità delle leggi quantistiche che
sembrano continuamente ridefinire il concetto di possibile e
impossibile? “Forse quello in cui diventa inevitabile la
decoerenza che deriva dall’interazione del sistema con il mondo
circostante e che distrugge quella sovrapposizione di stati
caratteristica dei sistemi quantistici. Non è chiaro tuttavia se esista
un limite oltre al quale la decoerenza diventi inevitabile. In altre
parole, non sappiamo se vi sia una legge fondamentale che impedisce
categoricamente a un sistema macroscopico di mantenere e mostrare
comportamenti quantistici. In questi ultimi anni diversi esperimenti di
teletrasporto quantistico sono stati condotti con successo (anche se
limitatamente al teletrasporto da un angolo a un altro di un
laboratorio) di un singolo fotone (ma anche dello spin nucleare o dello
stato quantistico di uno ione intrappolato). Con il tempo sono stati
teletrasportati anche atomi, e la distanza è aumentata considerevolmente
passando da qualche metro a quella che divide le sponde opposte del
Danubio nella regione di Vienna, e poi in due diverse isole delle
Canarie. Attualmente il record è detenuto da un esperimento eseguito in
Italia con il Matera Laser Ranging Observatory che ha operato con
successo tra la Terra e un satellite in orbita bassa. Il teletrasporto
quantistico, basato sull’entanglement tra le due entità in
considerazione (fotoni o ioni, per esempio) fa sì che, pur essendo
distanti tra di loro, esse risentano reciprocamente e istantaneamente di
una modifica dello stato quantistico di una delle due. Operando
sull’una si ottiene quindi un effetto immediato sull’altra”. Che cosa è impossibile? “Ecco
dunque che diventa prudente, per non rischiare di essere smentiti dalle
future generazioni, non considerare più come assolutamente impossibile
il teletrasporto, un fenomeno che sembrava limitato alla fantascienza.
Gli bastava dire «Beam me up Scotty», e il capitano Kirk si
dematerializzava in un luogo per ricomparire sul ponte di comando
dell’Enterprise”. Conosciamo leggi veramente fondamentali che non possono, né ora né mai, essere violate? “La
mia generazione è cresciuta credendo nel principio di conservazione
dell’energia, in quello di indeterminazione di Heisenberg e in quello di
esclusione di Pauli. E anche imparando che la velocità della luce
rappresenta un limite assoluto che una particella materiale non può mai
raggiungere (sarebbe necessaria una quantità infinita di energia) men
che meno superare. Il recente caso dei neutrini alla fine ha confermato
questo “impossibile”. Ma se fosse verificato che alcune particelle
elementari possono superare in velocità la luce, si aprirebbero nuove
possibilità, attualmente non considerate”. Esiste davvero qualcosa di certamente impossibile? Ai
curiosi consigliamo la lettura dei libri di Stanton T. Friedman e
Kathleen Marden, i quali desiderano partecipare a conferenze, simposi e
congressi pubblici per illustrare in Italia e in Europa le loro scoperte
(www.kathleen-marden.com e www.stantonfriedman.com)
sperando nella partecipazione di molti scienziati; e di Michio Kaku,
pubblicato qualche anno fa in Italia da Codice edizioni, la “Fisica
dell’impossibile”. Che cosa abbiamo imparato?
Gli scienziati veri sono sempre più consapevoli che molto di quanto è
scientificamente e tecnologicamente impossibile oggi, lo è solo a causa
della nostra ignoranza, non perché viola una legge assoluta di Natura.
Ma potrebbe un giorno diventare possibile e normale. Ciò che Stanton T.
Friedman e Kathleen Marden hanno scoperto, cambia la Storia.
Fonte
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