Delle 66 centrali statunitensi, questa è quella che si trova nella zona
più densamente popolata. È tra gli impianti più a rischio in caso di
terremoto.
"La centrale nucleare di Indian Point si situa nel limite di richiedere
una attenzione immediata per garantire la protezione della popolazione".
Questo ha detto solo alcuni mesi fa la Commissione per l'energia
nucleare negli Stati Uniti poco dopo un grave incidente, quando un
trasformatore è esploso nell'interno della struttura provocando la
paralisi dei suoi reattori (Indian Point 2 e Indian Point 3 - Indian
Point 1 fu chiuso nel 1974).
Secondo i calcoli di questo organismo i due reattori della struttura,
che somministra un terzo della energia che ogni giorno serve la città di
New York, sono i più vulnerabili del paese di fronte ad un ipotetico
terremoto.
Le centrali situate sulla costa dell'oceano Pacifico, nonostante la
maggiore attività sismica che si registra in quelle zone, sono
maggiormente preparate per affrontare un evento simile rispetto alle
centrali della costa occidentale. A Indian Point, a 40 km da New York,
un terremoto sarebbe molto improbabile ma se accadesse avrebbe
conseguenze più devastanti.
Rispetto alle altre 66 centrali nucleari statunitensi, Indian Point è
quella che si trova nella zona più densamente popolata. Attualmente è
gestita dalla società Entergy. Alla centrale si sono avuti in passato
diversi piccoli incidenti, tanto da farla entrare nella lista dei
peggiori impianti nucleari degli Stati Uniti.
Fonte
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