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Thursday, October 25, 2012

Astronomia: via alla missione ‘Cheops’, per misurare le dimensioni di tutti i pianeti

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Si chiama Cheops e avra’ l’obiettivo di misurare le dimensioni dei pianeti esterni al Sistema Solare che ruotano attorno alle stelle piu’ brillanti, per capire la loro struttura interna e la loro evoluzione: e’ la missione appena approvata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che vede un importante partecipazione italiana con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’universita’ di Padova. L’obiettivo principale di Cheops sara’ studiare la struttura di pianeti extrasolari con raggi che vanno tipicamente da 1 a 6 volte quelli della Terra e con masse fino a 20 volte quella del nostro pianeta, ossia le cosiddette super-terre. Si prevede che la missione venga lanciata nel 2017 e ”sara’ in grado di misurare, in quella frazione di sistemi extrasolari dove i pianeti transitano davanti alla loro stella madre, la dimensione dei pianeti con grande accuratezza” spiega Isabella Pagano, dell’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Catania, che fa parte del gruppo italiano proponente la missione. ”Questo parametro – aggiunge – e’ molto importante perche’ ci permettera’ di risalire alla densita’ di quei pianeti e quindi alla loro struttura interna. Un’informazione decisiva per capire come i pianeti si siano formati e piu’ in generale come sono fatti i sistemi planetari al di fuori del nostro”. ”La missione e’ stata selezionata, tra le 26 proposte della comunita’ scientifica europea, per il suo interesse scientifico e per la sua fattibilita’ in soli cinque anni” rileva Barbara Negri, responsabile dell’Unita’ Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e consigliere scientifico del programma dell’Esa che ha selezionato la missione. La partecipazione italiana a Cheops, e’ molto significativa, sia dal punto di vista scientifico sia tecnologico. Nel progetto sono coinvolti per l’Inaf gli Osservatori Astrofisici di Catania e Torino, gli Osservatori Astronomici di Padova e Palermo e la Fondazione Galileo Galilei. Partecipa inoltre l’universita’ di Padova. Sotto l’aspetto tecnologico, l’Inaf supportera’ l’Asi nella realizzazione degli specchi principale e secondario del telescopio di bordo, dello schermo che protegge il satellite e la sua strumentazione dalla radiazione solare e alla calibrazione del sistema di puntamento. La missione potra’ inoltre contare sull’utilizzo del Centro Asi di Malindi come stazione di terra e del Centro dell’Asi Science Data Center come contributo alla riduzione e all’archiviazione dei dati.

Fonte:  http://www.meteoweb.eu

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