L'uragano Sandy si sta rafforzando e «potrà portare sul nord-est
degli Stati Uniti tempeste in grado di mettere in pericolo vite umane»,
dice il nuovo bollettino diffuso dal Centro nazionale uragani di Miami. A
New York ordine di evacuazione per 375mila persone, in vista
dell'uragano Sandy che dovrebbe arrivare nella giornata di lunedì alle
18 (ora italiana). A firmarlo è stato il sindaco Michael Bloomberg,
che ha annunciato ieri il provvedimento nel corso di una conferenza
stampa in cui il tono è stato più serio e preoccupato di quello del
giorno prima.
Il primo cittadino ha dipinto per la sua città un quadro molto più
cupo, a causa del peggioramento delle previsioni per l'arrivo della
tempesta, e dei notevoli rischi per l'innalzamento della marea. Il
risultato, oltre al previsto blocco della metropolitana e degli altri
servizi pubblici - già da ieri sera - e alla chiusura delle scuole -
oggi - è stato l'ordine di lasciare le proprie case per le persone che
vivono nella zona A, quella più a rischio. Un'evacuazione obbligatoria,
ha più volte sottolineato il sindaco, «altrimenti metterete in pericolo
non solo la vostra vita, ma quella delle forze dell'ordine».
Il sindaco ha invitato quindi le persone che vivono nelle zone in
pericolo, quelle costiere (interessati tutti e cinque i borough) «a
chiedere ospitalità agli amici che vivono nelle zone sicure». Un
annuncio pronunciato anche in spagnolo, in modo da arrivare anche ai
tanti latinoamericani della città. Bloomberg, dopo aver accusato di
follia i ragazzi che vogliono approfittare di Sandy per fare surfing
(«rischiano la loro vita e quella degli altri») ha poi chiuso la
conferenza stampa dicendo: «Meglio peccare in prudenza, mettetevi al
sicuro». Solo in altre due occasioni, nella storia della città, era
stata ordinata l'evacuazione.
L'uragano Sandy ha costretto tra l'altro le autorità di New York a
disporre la chiusura della sede del Nymex, la Borsa delle materie prime
(petrolio, gas, metalli preziosi e industriali), anche se il mercato
resterà aperto perché, come ogni giorno, sarà possibile operare online.
Il quartier generale del Nymex, che sorge in prossimità dell'Hudson,
ricade infatti nell'area di Manhattan per cui il sindaco Michael
Blooomberg ha ordinato l'evacuazione per il rischio di finire
sott'acqua.
Ma Sandy non spaventa soltanto New York: cinquanta milioni di
americani potrebbero rimanere in ostaggio dell'uragano. Dalla North
Carolina al Connecticut, i governatori hanno dichiarato lo stato
d'emergenza, mentre l'uragano prosegue in mare aperto, con venti che
soffiano a 120 chilometri all'ora, verso nord-est: secondo il National
Hurricane Center di Miami, si trova a circa 400 chilometri dalle coste
della North Carolina e dovrebbe toccare terra lunedì sera, nella regione
atlantica centrale.
Il Climate Central avverte della possibile "fusione" dell'uragano con
una perturbazione in arrivo da ovest e con i venti polari da nord,
dando vita a "Frankenstorm", che metterà paura a circa un sesto della
popolazione: forti venti, piogge torrenziali e pesanti nevicate
potrebbero abbattersi su circa 1.300 chilometri, dalla East Coast alla
regione dei Grandi Laghi, nei giorni dei festeggiamenti per Halloween
(31 ottobre). «Sarà una tempesta problematica da gestire», ha detto
Craig Fugate, numero uno della Federal Emergency Management Agency
(Fema), l'agenzia federale che si occupa delle emergenze.
Decine di migliaia di viaggiatori potrebbero restare in ostaggio di
Sandy, visto che diversi aeroporti internazionali saranno colpiti dal
maltempo. Lo saranno sicuramente anche i due candidati alla Casa Bianca,
il presidente Barack Obama
e il repubblicano Mitt Romney, già costretti a cancellare alcuni
comizi. Il passaggio dell'uragano avrà un impatto significativo sulla
fine della campagna elettorale, a pochi giorni dal voto del 6 novembre.
Tra gli Stati in attesa di Sandy ce ne sono alcuni considerati decisivi
per l'elezione del presidente: dalla North Carolina alla Virginia, dalla
Pennsylvania all'Ohio.
Indipendentemente dagli eventi saltati, il passaggio di un uragano
sulle coste americane metterà la campagna elettorale in secondo piano
nella copertura dei grandi network americani, visto che il maltempo fa
più ascolti della politica. Sandy, poi, potrebbe rendere difficile il
voto anticipato e i preparativi per il 6 novembre. Esagerato, forse,
parlare di influenza sull'esito del voto, ma Obama e Romney avrebbero
sicuramente preferito evitare quest'ultimo ostacolo di una lunga e
logorante campagna elettorale.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com
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