Canada, test di geoingegneria viola moratoria Onu
Un esperimento della società Planktos a largo delle
coste canadesi avrebbe violato la Convenzione delle Nazioni Unite sulla
diversità biologica. Preoccupanti gli effetti a lungo termine
di Nicoletta De Cillis
19 ottobre 2012
- Al largo della costa occidentale del Canada è stato realizzato il più
grande esperimento di geoingegneria, termine che indica quelle
tecnologie mirate ad alterare i sistemi naturali su larga scala, in
particolare allo scopo di modificare il clima e ridurre le emissioni
di CO2.
Secondo il quotidiano britannico The Guardian, lo scorso luglio, circa
100 tonnellate di solfato di ferro sarebbero state scaricate nell'Oceano
Pacifico da una barca da pesca a 200 miglia nautiche ad ovest delle
isole di Haida Gwaii, sito UNESCO per la particolare flora marina e le
sue foreste. Dall’indagine del quotidiano è emerso che Russ George, un
ricco californiano ex amministratore delegato di Planktos Inc., avrebbe
convinto la popolazione locale a votare a favore di un presunto progetto
di valorizzazione del salmone, la Haida Salmon Restaurazione
Corporation, in modo da convogliare oltre 1 milione di dollari nel
proprio esperimento di geoingegneria.
Russ George ha superato le resistenze dei cittadini illustrando i
benefici ambientali che lo scarico di "fertilizzante" in mare avrebbe
prodotto per l'oceano, risorsa principale dei villaggi; dopo
l’esperimento ha dichiarato che il solfato di ferro versato nell'Oceano
Pacifico dalla sua équipe di scienziati, il cui nome non è stato ancora
reso noto, ha generato una fioritura artificiale di plancton estesa per
quasi 10.000 chilometri quadrati, evento, questo, confermato dalla
elaborazione delle immagini satellitari della Nasa che per il mese di
agosto 2012 mostrano per l’area in questione concentrazioni
relativamente elevate di clorofilla. I sostenitori della geoingegneria
ritengono che versando enormi quantitativi di ferro su larga scala negli
oceani si favorisca la crescita del plancton, organismi in grado di
assorbire l’anidride carbonica, e quindi ridurre il riscaldamento
climatico. L’aspetto speculativo della rischiosa tecnica è quello di
poter trarre notevoli profitti dalla vendita dei crediti di carbonio
alle aziende che devono compensare le emissioni globali prodotte con le
loro attività. Gli esperti internazionali ritengono che la
sperimentazione sia stata condotta in aperta violazione con la
Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (CBD) e con la
Convenzione di Londra sullo scarico di rifiuti in mare.
I precedenti tentativi della società Planktos di scaricare un centinaio
di tonnellate di polvere di ferro nei mari delle Galapagos e delle
Canarie erano già stati bloccati dai governi dell'Ecuador e della
Spagna, mentre l’Agenzia Usa per la protezione ambientale (EPA) aveva
intimato a Russ George che utilizzare navi battenti bandiera Usa avrebbe
violato le leggi federali e la moratoria internazionale delle Nazioni
Unite. Nel rapporto UNESCO si afferma, inoltre, che la fertilizzazione
su larga scala potrebbe avere effetti non intenzionali difficili da
prevedere, quali ad esempio la fioritura di alghe tossiche, anche a
grandi distanze di spazio e di tempo, e che le valutazioni di impatto
devono includere la possibilità di tali effetti sulla produttività
biologica, sui livelli di ossigeno in profondità, sulla produzione di
biogas e sulla acidificazione degli oceani.
Per saperne di più:
World's biggest geoengineering experiment 'violates' UN rule
Fonte: http://www.fondazionedirittigenetici.org
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