Non bastavano le accuse di avvelenare il terreno ed i pesci tutto intorno alla centrale, nonché quella di provocare tumori a migliaia di persone. Ora arriva una nuova accusa nei confronti dell’energia nucleare in seguito al disastro di Fukushima: le radiazioni provocherebbero l’obesità.
La scoperta arriva dopo la raccolta di dati sulla situazione del peso
dei bambini giapponesi, da cui risulta che quelli che vivono nell’area
più vicina alla centrale distrutta dal terremoto/tsunami di quasi due
anni fa registrerebbero pesi più preoccupanti.
Il rapporto, stilato dal Ministero dell’Istruzione, ha rilevato che i
bambini tra i 5 e i 9 anni e quelli tra i 14 e i 17 che vivono nella
prefettura di Fukushima sono i più pesanti di tutto il Paese. Mediamente
infatti il peso in quell’area è del 20% superiore a quello che dovrebbe
essere per rientrare nei valori normali. Il sospetto è che sotto questo
incremento dell’obesità ci sia l’effetto delle radiazioni,
ma la certezza è che il fenomeno sia dovuto al fatto che i bambini non
escono più in strada o nei giardinetti a correre e giocare, ma rimangono
segregati in casa per paura di conseguenze peggiori.
Lo studio ha rilevato la situazione di 700 mila bambini tra i 5
ed i 17 anni, ed ha scoperto che è dalla scuola che è venuto questo
input alla segregazione. Subito dopo l’incidente infatti quasi
cinquecento scuole statali hanno stabilito fortissime restrizioni alle
attività all’aperto dei loro alunni. Di conseguenza anche i genitori si
sono adattati ed hanno quasi del tutto impedito ai propri figli di
passare troppo tempo all’aperto.
Fonte: http://www.ecologiae.com
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