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Wednesday, January 30, 2013

Il Pentagono si prepara alla guerra cibernetica

L’eventuale guerra nello spazio virtuale è diventata una minaccia reale alla sicurezza nazionale degli USA. Il Pentagono aumentarà di cinque volte l’organico della propria divisione responsabile della sicurezza cibernetica. I compiti assegnati a questa struttura includono non solo la difesa dei sistemi computerizzati americani ma anche la distruzione delle comunicazioni elettroniche dei potenziali avversari

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A giudicare da tutto, l’amministrazione americana si sente troppo stretta nell’ambito della propria strategia definita “La zona della nostra responsabilità è tutto il mondo”. Adesso Washington ha deciso di occuparsi dello spazio virtuale. Su questo sfondo Internet diventa un potenziale teatro delle ostilità. Come ha rilevato Aleksej Mukhin, direttore generale del Centro di informazione politica, tale sviluppo degli avvenimenti è del tutto logico per la politica estera americana. A fare il gioco di Washington è anche il determinato vuoto giuridico creatosi nella rete, fa notare l’esperto:
Farlo nello spazio dell’Internet è molto più semplice, in quanto non vi sono praticamente leggi, né restrizioni. Proprio a questo fatto è dovuto il rafforzamento negli ultimi tempi delle cosiddette truppe cibernetiche destinate non solo alla difesa ma anche all’attacco. Penso che gli USA si stiano preparando ad una contrapposizione globale per controllare il massimo numero delle zone in cui sono concentrate le riserve mondiali delle materie prime.
Urvan Parfentiev, analista del centro sociale regionale delle tecnologie internet, ritiene invece che l’allargamento della divisione di sicurezza cibernetica del Pentagono rappresenti soltanto una risposta alle nuove minacce. Nello stesso tempo l’esperto dubita della destinazaione esclusivamente difensiva delle truppe cibernetiche:
Soltanto negli ultimi anni è avvenuto il processo di comprensione della profondità della penetrazione delle tecnologie infocomunicative dell’internet in numerosi processi, nell’infrastruttura della difesa e in quella critica. Sullo sfondo di molti incidenti civili che hanno avuto luogo lo Stato comincia a reagire alle sfide. Non si tratta solo degli USA, esiste anche anche il progetto della convenzione dell’ONU per la difesa nella rete delle strutture statali. Si tratta anche dei tentativi di organizzare i relativi cibercentri nell’ambito della NATO. A mio parere, il problema è valutato in modo abbastanza adeguato. La questione è se sarà una funzione puramente difensiva o anche offensiva.
Non porterà l’accrescimento del cibergruppo in America ad uno squilibrio delle forze nel mondo, sia pure nello spazio virtuale? Se sul piano strettamente militare gli USA sono trattenuti dal conflitto armato con i maggiori giocatori mondiali dagli arsenali nucleari che questi ultimi hanno in possesso e che, in caso di impiego, distruggerebbero il pianeta, cosa fare con la guerra cibernetica? Secondo l’opinione di Aleksandr Vlasvov, direttore dei programmi del Forum internazionale “Tecnologia dela sicurezza”, oggi non è il caso di temerlo.
Mi sembra che adesso in tutto il mondo si è arrivati alla comprensione del fatto che il pericolo principale consiste non nelle armi nucleari ma nelle imminenti guerre cibernetiche. La Russia deve aspettarsi minace da parte dei gruppi terroristici che possono attaccarci. Dobbiamo prepararci per poter respingere proprio questi attacchi.
In generale la decisione del Pentagono sembra abbastanza logica. Resta solo sperare che nella nuova sfera della difesa i militari americani partiranno da minacce reali anziché da quelle presunte, come è avvenuto nel corso degli ultimi decenni.
 
Fonte:  http://italian.ruvr.ru

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