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Monday, January 21, 2013

Nucleare, si pagano ancora i danni

Dopo l'incidente di Chernobyl del 1986 è emergenza

La situazione in Bielorussia è attualmente gravissima. Cinque milioni di persone continuano a vivere nelle aree della Russia, Bielorussia e Ucraina contaminate dall'incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986. Un numero spropositato, un po' come la popolazione delle citta' di Roma, Napoli e Milano messe insieme.

Nel Sud della Bielorussia, dov'è caduto il 70% della pioggia radiattiva, le famiglie e i bambini vivono in situazioni di povertà assoluta, bevendo e mangiando solo acqua e cibo fortemente radioattivo, che provoca loro un abbassamento delle difese immunitarie e vari tumori, soprattutto nei bambini.

Anche nella zona proibita, nel raggio di 30 km dalla centrale di Chernobyl, la delegazione di Legambiente della Maremma - nel corso di una sua visita - ha trovato villaggi abitati con la presenza di molti bambini. Una situazione gravissima con una quantità enorme di materiale radiattivo. Le gravi problematiche sociali, economiche e sanitarie, unite alla pericolosissima presenza di radioattività stanno mettendo a dura prova le popolazioni che vivono
in questo paese sempre più dimenticato, in crisi economica e con un grande calo del numero degli abitanti.

"Nonostante la gravissima situazione determinata dal disastro nucleare del 1986 – dice Angelo Gentili, responsabile nazionale di Legambiente solidarietà – sono in costruzione due nuove centrali nucleari nella zona settentrionale: una in Bielorussia e una in Lituania. Una scelta assurda che deve essere fermata. Ci appelliamo alla Commissione europea, agli Stati membri e alla Comunità internazionale perché s'intervenga in modo risolutivo ed efficace per fermare questa scelta inconcepibile per un territorio già pesantemente contaminato. Inoltre è essenziale intervenire per aiutare le popolazioni vittime del disastro e favorire da subito lo spostamento delle famiglie che vivono nelle aree più contaminate".

Legambiente continua a intervenire sul posto con aiuti sanitari e progetti di cooperazione, come quello che ha permesso di realizzare e ampliare il reparto pediatrico di terapia intensiva, all'ospedale di Gomel. "Anche per il 2013 – continua Gentili – abbiamo firmato un nuovo accordo per portare 100 bambini dalle zone fortemente radioattive al Centro Speranza di Vileijka: una struttura ecoefficente in un'area non contaminata, dove oltre a giochi e laboratori creativi
i bambini mangiano cibo non radioattivo. Inoltre i piccoli ospiti vengono monitorati dal punto di vista medico per evidenziare eventuali patologie per poterli poi seguire anche durante l'anno: un speranza concreta per le popolazioni vittime innocenti della catastrofe nucleare di 26 anni fa".

Per sostenere il Progetto Rugiada è possibile fare una donazione attraverso il conto corrente intestato a Legambiente solidarietà, presso Banca Etica; Iban: IT 43 E 050 1802 8000 00000513351 oppure tramite pagamento con carta di credito. Info: www.solidarietalegambiente.org.

La diretta Twitter del viaggio in Bielorussia è consultabile all'indirizzo:

http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/viaggio-tra-i-bambini-di-chernobyl
 
Fonte:  http://www.dubidoo.it

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