Come molti dei nostri lettori ben sapranno, l'analizzatore di polveri sottili Art. Arw-9880 ci è regolarmente stato recapitato nel pomeriggio del giorno 8 gennaio 2013 (Qui la scheda tecnica del prodotto).
Da quel momento abbiamo iniziato a raccogliere dati inerenti alla
presenza di inquinanti atmosferici in nanoparticolato da PM 10 in giù,
sino a comprendere e valutare il quantitativo di PM2 ed inferiori,
direttamente imputabili alla combustione di carburanti ed additivi ad
elevate temperature.
Lo studio è orientato ad un'indagine statistica basata sulla
correlazione tra attività di aerosol clandestine, nebbie di ricaduta e
variazione dei valori di inquinamento da nanoparticelle. Sarà quindi
possibile dimostrare che i dati forniti dalle A.R.P.A. sono per lo meno
lacunosi e parziali. Saranno dunque questi enti a dover spiegare i reali
motivi in ordine all'incompletezza delle informazioni diramate e
saranno i meteorologi a dover giustificare la reale genesi delle nebbie
di ricaduta, spacciate per nebbie da umidità.
L’esposizione ad elevate concentrazioni di PM,
le cosiddette polveri sottili, è un fattore di rischio per l’insorgenza
o riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiovascolari. Gli
effetti prodotti ed i meccanismi di azione dipendono dalla dimensione
nonché dalla composizione chimica e microbiologica del particolato che
si respira. Infatti il particolato estivo, ricco di batteri che
contengono endotossine, provoca la riacutizzazione di patologie
respiratorie di tipo infiammatorio, mentre quello invernale, ricco di
particelle ultrafini (sotto il PM10 n.d.r.), che sfuggono ai processi di
difesa, produce modificazioni nel controllo dei meccanismi cellulari,
più evidenti sul lungo periodo per esposizione cronica. [ Scheda Ricerca "Tosca" con tutti i dati ].
Le polveri sottili sono particelle solide o liquide di
dimensioni abbastanza piccole così da rimanere sospese nell'aria e
venire quindi inalate con il respiro. Si classificano in base al
diametro: se è maggiore di 30 micron le particelle sono meno dannose,
perché cadono a terra (sono pesanti), mentre quelle più piccole possono
rimanere sospese nell'aria per giorni e anche per settimane. Le polveri
sottili sono nell'aria che respiriamo, arrivano al nostro organismo
principalmente attraverso le vie respiratorie causando anche riniti
ricorrenti, sinusiti, bronchiti, asma...
I metalli pesanti sono metalli con una densità
elevata, si dividono in due tipi: quelli tossici all'organismo anche in
quantità piccolissime come il piombo ed il mercurio e metalli pesanti
che, per essere dannosi, devono avere concentrazioni più elevate, come
alluminio, rame, cromo, bario, manganese etc. Comunque tutti i metalli
sono estremamente tossici.
Quali danni sul nostro organismo? Ad essere colpiti in primis sono l'apparato respiratorio (si depositano sui bronchi),
l'apparato digerente (appesantiscono il lavoro del fegato, stomaco ed
intestino), l'apparato cardiocircolatorio (entrano nel sangue e nella
circolazione con un sovraccarico del cuore che deve pompare in più un
carico di metallo), inoltre danneggiano il sistema nervoso (la tipica
intossicazione da metallo pesante provoca irritabilità, depressione,
insonnia, amnesia, cefalea etc. e, a lungo termine, Alzheimer,
Parkinson, SLA ed altre malattie neurologiche, ma anche linfomi e
mielomi nonché tumore al polmone). Purtroppo i bambini sono quelli più
esposti a questi danni.
La famigerata sigla PM 10 sta per "Particulate Matter",
ossia "materia particolata" (in piccole particelle). La cifra 10 indica
che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10
millesimi di mm). Si tratta di particelle microscopiche non visibili
singolarmente ad occhio nudo, ma che si conclamano nelle classiche
nebbie o foschie di ricaduta. Sono minuscoli frammenti di sostanze
organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) ed
inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati,
polveri di carbone e di catrame, solfuri etc).
Le particelle sono diffuse nell'aria e per questo si parla di
particolato atmosferico o aerodisperso. Il PM2,5 è la frazione più fine
del PM10, costituita dalle particelle con diametro uguale o inferiore a
2,5 micron. Il PM 2,5 è il più pericoloso per la salute e l'ambiente:
infatti questo particolato è quello che si deposita sugli alveoli ed
inoltre può rimanere sospeso nell'atmosfera per giorni. Studi relativi
al traffico aereo mostrano come la combustione ad elvatissime
temperature del carburante
nei jetfan induca la rilevante produzione di nanoparticelle di metalli,
comprese tra 2 e 2.5 micron, che rappresentano, oltre ai residui
incombusti (biossido di zolfo, monossido di carbonio etc.), anche le
scorie dovute all'usura progressiva degli apparati di propulsione.
È un dato acclarato che i velivoli impegnati nelle diuturne attività
di geoingegneria clandestina operano a quote molto basse. Da qui il
ripetuto aumento di nanoparticolato nelle ore posteriori al tramonto,
successive alle irrorazioni della giornata, soprattutto evidenziabili
dalle nebbie di ricaduta serali e di tarda mattina. Nebbie che, in tutta
evidenza, non sono dovute a valori di umidità relativa elevati, come
ben dimostrato dai nostri accertamenti, bensì alla presenza di
nanopolveri in sospensione che, guarda caso, non aumentano in
coincidenza con le punte di traffico veicolare, ma sono temporalmente
conseguenti alle attività di aerosol illegali e clandestine di modifica
del clima.
Nella letteratura scientifica molti studi hanno evidenziato il forte
impatto ambientale che ha il traffico aereo. Contrariamente a quanto
riescono almeno parzialmente a fare le automobili con le marmitte
catalitiche, gli aerei a turbina scaricano il carburante
bruciato nell’atmosfera senza alcun tipo di filtro. Questo significa
che tutti gli scarti del materiale combusto, in forma di nanoparticolato
e di gas, vengono letteralmente nebulizzati ed irrorati lungo la
traiettoria dell’aereo. I venti ed i processi naturali di diffusione
provvedono poi a disperdere i gas ed i materiali in sospensione su
un'area più vasta. Inoltre bisogna evidenziare che le auto Euro 5 ed
Euro 6 inquinano per un valore pari al 2% degli autoveicoli Euro 3. Ne
consegue che gli allarmi smog ed il blocco del traffico, quando vengono
emessi dai centri per il controllo dell'ambiente e recepiti dai Sindaci,
sono del tutto strumentali: infatti i picchi di inquinamento da polveri
sottili sono sempre susseguenti, come già detto, alle pesanti
irrorazioni aeree e lo si può verificare anche dalla visione delle mappe
satellitari.
Ulteriori informazioni sono disponibili in questo documento pdf ed a questa pagina.
PRIME CONFERME
LE MISURAZIONI ESEGUITE IN QUESTE ORE EVIDENZIANO UN AUMENTO
DEL NANOPARTICOLATO ALLA COMPARSA DELLE NEBBIE DI RICADUTA, SPACCIATE
DAI METEOROLOGI DELL'AERONAUTICA MILITARE COME NEBBIE DA SOLLEVAMENTO.
IL PARTICOLATO IN AUMENTO, MANO A MANO CHE RICADE DALL'ALTO..
Scansione alle 15:39
Scansione alle 18:10
Scansione alle 19:41
PARTICOLATO IN DIMINUZIONE, MANO A MANO CHE RICADE AL SUOLO.
Scansione alle 20:06
Come già evidenziato, è chiaro che lo sforamento dei limiti di legge
relativo alle polveri sottili nelle ore serali è un vero controsenso,
giacché l'inquinamento viene considerato in gran parte derivante dal
traffico automobilistico. Invece noi avevamo intuito che gli inquinanti
da sorvolo a bassa quota dei velivoli militari sarebbero aumentati
all'imbrunire, a causa della rapida ricaduta al suolo delle
nanoparticelle incombuste ad altezze non elevate (quota cumulo) e ne
abbiamo avuto la conferma. D'altronde è acclarato che la gran parte
delle attività di guerra climatica nel mondo sono possibili per mezzo di particolari additivi nei carburanti aeronautici. [ LINK 1 ] [ LINK 2 ]
Progressione del particolato nell'arco della giornata.
Curiosamente (ma non per noi...) mentre l'UR scende, si forma la
nebbia. È la nebbia che misuriamo con il rilevatore di pm. Nebbia
neurotossica di ricaduta, contenente monossido di carbonio, SO2, PM10 e
PM2.5, arsenico, cromo, rame, nichel, selenio, zinco, alluminio, bario,
cadmio, stronzio, gallio, manganese, etilene dibromuro etc.
Dati ufficiali sulla qualità dell'aria a Sanremo
evidentemente in contrasto con quelli da noi rilevati. Ulteriore
conferma ottenuta da un raffronto dei livelli di pm misurati da noi con
quelli segnalati dal sito dedicato.
Altre incongruenze (tanto per usare un eufemismo)...
Aria salubre?
Le polveri sottili superano ancora la soglia di attenzione durante le ore di attività aerea di geoingegneria clandestina alias "scie chimiche".
ULTERIORI AGGIORNAMENTI SULLE POLVERI SOTTILI IN RELAZIONE ALLA GEOINGEGNERIA CLANDESTINA ED ILLGALE ALIAS SCIE CHIMICHE
13 gennaio 2013: dopo 36 ore ininterrotte di irrorazioni su
Sanremo e su Liguria e Piemonte per impedire (con successo) le
precipitazioni (si veda la mappa Aeronet), il rilevatore di polveri sottili evidenzia un cospicuo aumento di nanoparticolato neurotossico di ricaduta. I dati, come al solito, sono in netto contrasto con quelli forniti dalle fonti ufficiali.
Fattura d'acquisto del rilevatore di polveri Arw -9880
Articolo originale commentato dai lettori dove si può proporre un proprio commento.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di
aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni
indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare.
Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali
meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria
clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Tratto da: http://www.ecplanet.com/node/3716
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