l progetto Planet Hunter chiama a raccolta chi si intende di cielo e telescopi: fino ad ora sono stati trovati 42 pianeti sconosciuti simili alla Terra
Come cambiano i tempi! Io osservo il cielo dal 1976, e quando ho iniziato nel 1991 a collaborare con altri astrofili, se parlavo loro di alieni provvenienti da pianeti fuori dal sistema solare, alcuni, ( quasi tutti ) storcevano il naso. Non c'è l'evidenza che esistano altri pianeti oltre quelli conosciuti del sitema solare, mi dicevano con tono severo, non è scientifico fare queste affermazioni. Bè, se non era scientifico affermare quanto dicevo, chissà quanto non era scientifico dire il contrario, visto che comunque non era stata verificata neanche la tesi opposta. Ma si sa, il mondo è pieno di gente saccente e spesso ignorante. Che esclude a priori tutto ciò che non rientra nel suo limitato modo di vedere e purtroppo anche pronti anche a metterti le mani addosso o quasi pur di far prevalere la loro cieca ignoranza. A tal proposito ho visto astrofili diventare rossi di rabbia perchè si trovavano di fronte un individuo non omologabile come sempre io sono stato, che gli diceva che sicuramente intorno ad altre stelle esistevano pianeti più o meno simili alla Terra che ospitavano forme di vita più o meno uguali a quelle terrestri. E mi ricordo un altra famosa discussione fatta con "astrofilo" scientista, di quelli duri e puri( alla CICAP per intenderci) , al quale gli dissi che su Marte, c'era l'acqua ( 1993), e che la NASA l'aveva scoperta fin dal tempo delle sonde Viking ( avevo le mie fonti). Altro faccione rosso, incazzato come una iena - Ma che dici? C'è troppa poca pressione per esserci acqua liquida su Marte! Poi non solo è stata rilevata nelle calotte polari marziane allo stato ghiacciato, ma anche sulla superficie e sotto di essa. Come quando venni bannato da astrofili.org perchè inseritomi in una discussione sulla vita nell'universo, portai a sostegno delle mie tesi ( l'esistenza di civiltà aliene che visitano la Terra ) articoli con tanto di link, dove la scienza ufficiale sosteneva la possibilità reale dell'esistenza non solo di alieni ma anche delle presenza sulla Terra della loro tecnologia, come nel caso di Caronia, dove la commissione d'indagine scrisse che all'origine dei strani fenomeni che si stavano verificando avrebbe potuto esserci una base sottomarina aliena nelle profondità del mare antistante. Venni bannato e i miei link cancellati, perchè giudicati non "ortodossi" dall'amministratore del sito, che invece di confrontarsi in maniera civile con il sottoscritto preferì rimanere a vivere in fondo al suo pozzo. Ebbene ora che siamo nel 2013 gli astrofili aderiscono con entusiasmo al progetto Planet Hunters (Cacciatori di pianeti) sotto la supervisione di Zooniverse.
"Ci sono tanti pianeti che sfuggono all'esame degli esperti del settore e che vengono poi recuperati dal lavoro al computer di questi volontari" ( che a mio avviso andrebbero retribuiti e non utilizzati come manovalanza a basso costo), spiega Chris Lintott, docente dell'Università di Oxford, a capo di Zooniverse, che continua dicendo: "Va sottolineato che davvero chiunque può scoprirne uno". E non solo. Questi 42 nuovi mondi trovati dal Planet Hunters Project dimostrano anche quanto essi siano diffusi attorno a noi: spuntano ovunque si punti un telescopio.
Chissà cosa direbbe Giordano Bruno ai giorni nostri |
Come dicevo, questa nuova lista presenta dei soggetti degni di nota. Tra tutti quel pianeta gioviano denominato Ph2 b. L'hanno trovato grazie agli indizi raccolti da Kepler, il telescopio orbitante, ed è già stato confermato con una probabilità del 99, 9 per cento dall'Osservatorio astronomico delle Hawaii. Il gigante si trova nella fascia di abitabilità della sua stella- alla distanza giusta per mantenere l'acqua allo stato liquido- e presenta temperature superficiali stimate tra i 30° e i -88° C.
Ma secondo i ricercatori, è "troppo grande per ospitare la vita" ( le solite cazzate). Ciò non toglie, però, che attorno a Ph2 b possano invece orbitare dei satelliti abitabili. "Ogni luna di questo pianeta appena scoperto potrebbe esserlo" afferma Ji Yang, della Yale University, autore dell'articolo pubblicato dall' Astrophysical Journal e disponibile sul sito Arxiv.
L'ipotetica luna (la cui esistenza non è stata ancora accertata) dovrebbe avere ovviamente un nucleo roccioso, possedere una qualche forma d'atmosfera oltre ad acqua liquida in superficie. "Dobbiamo immaginarci qualcosa di simile a quanto descritto dal film Avatar, dove Pandora in realtà è il satellite abitabile in orbita attorno al pianeta gigante Polifemo" conclude Ji Yang.
Ma quello di Ph2 b non dovrebbe essere l'unico caso, anzi. Due astronomi, Rory Barnes e Rene Heller, sono convinti che la maggior parte dei pianeti oversize- anche quelli gassosi- possano avere lune adatte alla vita, a patto-ovviamente- che essi si trovino nella fascia di abitabilità della loro stella di riferimento. Non è l'unica condizione indispensabile, però. Infatti la fascia di abitabilità per le esolune è un po' diversa da quella per gli esopianeti.
Per valutare le reali condizioni che consentono lo sviluppo di forme viventi, conta molto anche dove quel satellite si colloca rispetto al suo pianeta. Gli studiosi hanno notato che quelli in rotazione sincrona con il loro pianeta e con due sorgenti di illuminazione possono andare incontro a drammatici cambiamenti. Se è troppo vicino, infatti, può essere sottoposto a violenti effetti gravitazionali: la sua atmosfera potrebbe così disperdersi e l'acqua superficiale evaporare.
"Un osservatore che si trovasse sulla superficie di una luna del genere sperimenterebbe un ciclo giorno/notte molto diverso da quello che vediamo sulla Terra", spiega Rene Heller. "Ad esempio, le eclissi stellari potrebbero portare all'improvviso le tenebre a mezzogiorno. Inoltre, un satellite sincronizzato al proprio pianeta, come la nostra Luna, avrebbe sempre un emisfero in ombra e ciò renderebbe abitabile solo metà della superficie, dal momento che non riceverebbe mai la luce riflessa."
Va detto che finora non sono state individuate lune abitabili, ma è evidente che la sola eventualità che esse esistano moltiplica quasi all'infinito le possibilità di trovare, da qualche parte nella galassia, una copia della Terra. Inoltre, anche i pianeti gassosi- rapidamente esclusi dall'elenco dei candidati- rientrerebbero in gioco.Come cambiano i tempi ! Presto oltre che discutere di esopianeti ed esolune si parlerà di alieni come di un fatto assodato e gli astronomi o gli astrofili che ancora cercheranno di sostenere che solo la Terra è abitata saranno presi a sputi in faccia. C'è solo il tempo che ci separa da quel momento, I TEMPI SONO MATURI.
Oliviero Mannucci
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