Gli alieni sono stati qui. Misteriose presenze nel Bosco di Maometto, radura sacra piemontese tutta da interpretare
E' da sempre considerato un luogo carico di misteri per i manufatti di cui è disseminato e per i numerosi ambienti scavati nelle rocce che portano le tracce del passaggio dei nostri antenati. Ma gli enigmi legati al Bosco di Maometto, in Val di Susa, potrebbero aver trovato una nuova interpretazione che risponderebbe anche ad una delle domande che più di tutte accompagnano la nostra esistenza: siamo soli nell'universo? Il sito Luoghi Misteriosi ci spiega il perchè.
Tutta la storia del Bosco di Maometto è stata un susseguirsi di enigmi e di domande senza risposta. A cominciare dal suo nome, che deve all'errata interpretazione di un manufatto recante l'effigie scolpita sulla pietra di una figura antropomorfa con le braccia protese al cielo, attribuito inizialmente al periodo del passaggio dei Saraceni su quei territori e per questo erroneamente identificato con il profeta Maometto. Solo in seguito, quando ci si rese conto che quelle popolazioni non raffiguravano mai le proprie divinità e che, molto probabilmente, il bassorilievo era presente in quel luogo da ben prima del loro passaggio in Val di Susa, si ebbe la certezza che quella figura non poteva rappresentare Maometto.
Ma quella dell'identità dell'incisione nel bosco non è l'unico enigma che lo rende un luogo misterioso. Per molto tempo la presenza di cavità e di manufatti nella pietra ha lasciato credere che il Bosco di Maometto fosse sin dall'Età del Ferro un sito destinato a rituali legati al culto delle stagioni e l'interpretazione potrebbe non essere distante dalla realtà. Ma volendosi affidare a questa versione dei fatti, rimarrebbero ancora molti dubbi sul significato dei grandi manufatti a forma di "macine" che emergono dalla roccia formando un tutt'uno con la sua superficie. C'è chi li affianca persino alla leggenda celtica della mitica città di Rama.
Nuovi sopralluoghi hanno, inoltre, focalizzato l'attenzione sulla particolare disposizione su una parete rocciosa delle "coppelle" (le nicchie utilizzate durante i rituali per bruciare gli olii) che ricorda la forma della costellazione di cassiopea. Questa particolare analogia e i dubbi sul perchè siano state scolpite in senso verticale contrariamente a quanto di norma avveniva, potrebbero aprire nuove interpretazioni anche riguardo gli altri enigmi del bosco della Val di Susa: e se le strane "macine" discoidali e il bassorilievo della misteriosa figura, che peraltro presenta delle proporzioni alquanto irregolari, fossero semplicemente la riproduzione di qualcosa di "anomalo" che i nostri antenati avevano visto accadere migliaia di anni fa?
Fonte: http://viaggi.libero.it
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.