Le 'rughe' del Sole festeggiano i primi 400 anni
Nel 1613 Galileo pubblicava la scoperta delle macchie solari
'Imperfezioni' che l'hanno reso una comune, e non divina, stella: la
prima intuizione sulla natura delle macchie 'nere' presenti sulla
superficie del Sole, grazie a Galileo Galilei, compie 400 anni. A
celebrare la pubblicazione della scoperta, pubblicata nel 1613 con il
libro ''Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari'', è
l'Accademia dei Lincei.
L'accademia scientifica più antica del mondo ha dedicato un convegno ai
quattro secoli di scienza solare fino al progetto del prossimo grande
telescopio solare europeo. ''Il lavoro di Galilei – ha spiegato
Francesco Berrilli, coordinatore della giornata e ricercatore
all'università di Roma Tor Vergata – dimostrava che le macchie osservate
gia' prima di lui non erano nuvole bensì 'imperfezioni' sulla
superficie del Sole, fino a quel momento considerato come una sfera
perfetta. E' stata della prima vera pubblicazione di astrofisica e la
prima rilasciata dall'Accademia''.
Dalle prime importanti osservazioni realizzate 400 anni fa, il mondo
scientifico ha fatto enormi passi in avanti nella comprensione della
nostra stella, dalla sua struttura interna fino alle possibili influenze
sul riscaldamento globale del pianeta. Ciò è stato possibile anche
grazie alle più recenti missioni spaziali, come Soho oppure il prossimo
Solar Orbiter che sarà realizzato con un'importante partecipazione
italiana, e i telescopi di Terra, come il prossimo European Solar
Telescope che sorgera' alle Canarie. “Sono strumenti enormemente
complessi a livello tecnico'', ha proseguito Berrilli. ''Basti pensare -
ha concluso - che uno specchio di 4 metri raccoglie densità di calore
enormi e può raggiungere temperature superiori a quelle raggiunte
all'interno dei reattori nucleari”.
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