Nuovo
allarme radiazioni da Fukushima, costretta a vietare la pesca per il
rilascio in mare di acqua radioattiva e radiazioni in grado di uccidere
una persona esposta in 4 ore
(Rinnovabili.it) – Dopo la fuoriuscita di 300 tonnellate di acqua radioattiva, sversata nell’oceano, e la dichiarazione di un avvenuto incidente con livello di “allarme 3″ a causa dell’elevato pericolo la centrale nucleare di Fukushima -
danneggiata dal terremoto del 2011 – torna di nuovo a far parlare di
sé, preoccupando il pianeta. I livelli di radiazione rilevati nei pressi
di uno dei serbatoi per l’acqua della centrale Daiichi sono risultati
18 volte superiori a quelli calcolati in precedenza, valori che dopo 4
ore di esposizione possono risultare mortali per l’uomo. A dichiararlo
la Tepco, la società che gestisce la centrale,
specificando di non conoscere ancora le cause dell’incidente e della
crescita dei livelli delle radiazioni.
Oltre agli ingenti danni a flora e fauna causati dal rilascio in mare di acqua radioattiva,
il pericolo rimane molto alto per i lavoratori che si muovono
abitualmente negli spazi della centrale e che in fase di rilascio
dell’acqua hanno lavorato per contenere la perdita e limitare i danni.
Attualmente i lavoratori della centrale sono esposti a 50 millisievert di radiazioni cumulativa
annue e durante l’emergenza i tecnici sono sottoposti anche a 230
millisievert all’ora. Per ridurre il rischio per la salute, la Tepco ha
quindi aumentato il numero di controllori dei serbatoi, che da 8 sono
arrivati a 50, in modo da ridurre il più possibile l’esposizione alle
radiazioni.
Tempestivamente avvisato dell’accaduto
il governo ha predisposto aiuti che serviranno a ridurre al minimo la
contaminazione delle acque. “Non possiamo fermare completamente le
perdite d’acqua contaminata. Questa è la realtà l’acqua è ancora
rilasciata in mare, e noi dovremmo valutare meglio l’impatto
ambientale…” ha dichiarato il presidente della Nuclear Regulation Authority, Shunichi Tanaka.
Il disastro si sta ripercuotendo anche
sul settore della pesca, vietata in maniera assoluta, con conseguenze
disastrose per le aziende e per i pescatori.
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