La retorica della lampadina fluorescente continua. Da più di un decennio continuiamo ad attribuirle un ruolo salvifico nella lotta ai cambiamenti climatici, senza renderci conto delle innumerevoli problematiche sotto il profilo della salute e dello stesso ambiente.
Entro settembre 2012 sono state messe al bando in tutta l’Unione
Europea le lampadine a incandescenza per fare spazio a quelle a minor
consumo energetico. Ma a quale costo?
Le lampadine fluorescenti compatte -CFL-(note come lampadine a basso
consumo energetico) possono infatti provocare invece ulteriori gravi
danni a fasce di popolazione affette da patologie quali il Lupus, forme
di dermatite o eczema, elettrosensitivita’, autismo, epilessia,
emicrania, alcuni tipi di porfiria, e molte altre ancora che possono
soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo.
Queste beneamate lampadine, distribuite a destra e manca da
associazioni ambientaliste e da fornitori di energia elettrica (già
questo dovrebbe far pensare), presentano purtroppo tre principali
problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni
UV.
Radiazioni Elettromagnetiche
Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti
campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro
di distanza (1). Il centro indipendente di ricerche francese
CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements
e’lectromagne’tiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a
basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per
illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie (2). La messa
al bando delle lampadine ad incandescenza portera’ quindi ad un aumento
delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni
elettromagnetiche.
Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico
generato dalle LFC puo’ viaggiare all’interno dei cavi elettrici
esponendo le persone alla cosi’ detta “elettricita’ sporca” in tutta
l’abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008
dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa
elettricita’ sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro
(3). L’effetto dannoso dell’elettricita’ sporca e’ stato evidenziato
anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas
(4).
Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse
essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal
trasformatore. Cio’ succede in particolare con le radiazioni
emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le
condutture generando elettricita’ sporca.
Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.
Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.
Mercurio
Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza
estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il
fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio,
questo quantitativo e’ piu’ che sufficiente a causare seri danni alla
salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di
gravidanza ed i bambini piccoli, poiche’ il mercurio influisce sullo
sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato.
Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso
consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni
superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane
dalla rottura (5). Le lampadine che non vengano smaltite
correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura,
diffondendo i vapori di mercurio sulla citta’, o finire nelle discariche
dove il mercurio puo’ contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza,
la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente
aumento dell’utilizzo delle LFC portera’ centinaia di chilogrammi di
mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.
Radiazioni-UV
Le lampadine a risparmio energetico emettono una quantità
superiore alla media di raggi ultravioletti e quindi potrebbero
aumentare il rischio di cancro alla pelle soprattutto per chi lavora ore
e ore vicino alle fonti di luce. L’allarme arriva dal
quotidiano britannico Guardian. La Health Protection Agency (HPA) ha
condotto uno studio sui vari modelli di lampadine a risparmio energetico
disponibili sul mercato, e ha verificato che il modello non incapsulato
emette livelli troppo elevati di radiazioni UV-C in 9 casi su 53. A
2 centimetri di distanza dalla lampadina ci si trova esposti a un
livello di emissione ultravioletta paragonabile a quello della luce
solare diretta in un giorno d’estate.
Le LFC senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E’
ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e.
tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi,
infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di
contrarre tumori della pelle (6).
La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico (7). Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole (8).
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC puo’ circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoche’ saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.
La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico (7). Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole (8).
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC puo’ circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoche’ saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.
“Una esposizione ai raggi UV-C, anche limitata, causa danni al DNA”,
spiega Anthony Carr della Sussex University. “Il rischio più immediato –
soprattutto per le categorie professionali che lavorano sotto la luce
ravvicinata e continua di queste lampade, come gli orafi – è un
arrossamento della pelle simile a una scottatura, ma è presente anche un
limitato rischio di cancro della pelle”.
Ulteriori problemi
Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il
tremolio della luce — che puo’ provocare mal di testa, affaticamento
della vista e problemi di concentrazione (9) — e l’alta percentuale
della componente blu della luce che, come e’ risaputo, diminuisce la
produzione di melatonina, che a sua volta puo’ causare disturbi del
sonno, tumori, attacchi di cuore.
Cosa fare?
Ricordiamo altresì che si stanno diffondendo altre tecnologie,
sicuramente più efficienti, come l’illuminazione a led, che risolvono in
parte tutti questi problemi. Dobbiamo anche ricordare che la luce
migliore rimane la luce naturale, che potremmo sfruttare al massimo anche all’interno delle nostre abitazioni. Per
il resto potremmo continuare ad usare le lampadine fluorescenti con
maggiore coscienza e parsimonia, ricordandoci di smaltirle in modo
corretto. Una vecchia lampada ad incandescenza se accesa con moderazione
potrà darci sicuramente una luce più calda e gradevole. Se poi
volete seriamente risparmiare energia cominciamo dall’isolare bene le
abitazioni, l’illuminazione per le nostre case assorbe appena il 15% dei
consumi energetici. Per ridurre le emissioni è sicuramente prioritario
risparmiare sull’energia necessaria al riscaldamento e raffrescamento
degli edifici.
Tutte le autorità internazionali però stanno spingendo per la diffusione
globale delle lampadine a risparmio energetico per motivi ecologici e
economici.
Fonti:
Commento di Oliviero Mannucci: Ah! Finalmente qualcuno si è accorto del problema. Avendo diverse apparecchiature di misura che utilizzo per gli esperimenti di contatto alieno e nella ricerca di fantasmi, mi sono preso la briga in passato di avvicinare un rilevatore di campi elettromagnetici vicino ad una di queste lampadine, e già a 20 centimetri l'apparecchio impazzisce. Ma ad onor del vero, fa altrettanto nelle vicinanze di un forno a micronde, e anche di un forno elettrico tradizionale e anche di alcuni altri apparecchi elettrici di uso comune. Uomo avvisato mezzo salvato. Utilizzate questi apparecchi, ma tenendovi a debita distanza quindi.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.