Robert, per gli amici “Bob”, alla mia domanda, su come funzionavano le astronavi ET, mi disse che vi erano ipotesi confermate da scienziati e piloti della Marina USA, che quelli che noi chiamiamo UFO, erano in realtà Bio-Astronavi, ovvero scafi alieni che funzionavano similmente a “organismi viventi”.
La certezza di questa “ipotesi” arrivava da David Adair, consulente tecnologico che ha lavorato presso il sito S3 di Groom Lake nell’Area 51 ed è uno dei pochi testimoni che durante una intervista video, ha confermato i suoi incontri con una astronave aliena e di averne visionato la struttura del motore. Oltre a David, Bob mi disse di aver parlato con due piloti della Marina Militare degli Stati Uniti d’America (la Marina gestisce l’impianto di Groom Lake -S4) e di aver trovato conferme, riguardo il fatto che all’interno della struttura, gli esperti, scienziati e tecnici, non sapevano come far volare le astronavi ET.
Uno dei piloti disse a Bob che per guidare le astronavi o Bio-Astronavi, vi era la necessità di entrare in uno stato di “meditazione” e provare amore per quell’apparato bio-organico. Appena entrati in connessione o in una sorta di “stato empatico” con lo scafo alieno, questo si illuminava e si sollevava di qualche metro da terra.
LE BIO MACCHINE
Questo lo ha portato ad essere un pezzo importante del puzzle all’interno del team di scienziati che opera presso il sito S3 dell’Area 51 nel Nevada, dove vide lui stesso un motore che era anni luce al di là di qualsiasi cosa sulla Terra. Il tutto rientrava nel programma AST-Advanced Symbiotic Technology, dove i nostro scopo era comprendere la struttura dell’astronave, di come era fatta e come potevamo interfacciarci con essa, insomma dovevamo far volare questi scafi alieni.
David dichiara che le astronavi extraterrestri sono sofisticate, si comportano come BIO Macchine reagendo ai pensieri, alle emozioni dei suoi piloti. Queste astronavi oltre a reagire alle emozioni e ai pensieri, sembrano veri e propri apparati viventi, come persone, riuscendo a captare ogni minima emozione oppure la nostra energia dell’amore.
“Sono un ex rapito dagli alieni e sono stato preso a bordo di una nave ET. Loro stessi mi hanno detto, che la nave era un organismo vivente e possiede un vero e proprio ciclo di vita. Queste navi spaziali hanno lo scopo unico di effettuare viaggi interstellari. Ci sono moltissimi modelli e tipologie, oltre al fatto che essenso Bio macchine possono anche trasformarsi nella loro forma e diventando anche invisibili.
I nativi americani hanno una conoscenza approfondita di queste navi e hanno dato un nome per queste: le manisolas.
Adair ha deciso di rivelare la sorprendente verità che tenne nascosta a se stesso da oltre 25 anni in un video documentario, inoltre ha rivelato di aver avuto degli incontri con il fisico premio Nobel Stephen Hawkings.
Manisolas, le Bio macchine
che creano interfaccia
con altre dimensioni
che creano interfaccia
con altre dimensioni
Questo ha anche a che fare con le forme pensiero proiettate. Se si studia il terzo e il quarto aspetto dimensionale della geometria sacra, si può vedere che questi sono come mandala, appunto denominati Manisolas cabalistici della creazione. Sarebbero la rappresentazione dei VORTEX o Vortici di Energia Eterica, energia Onnicreante e onnipresente, insomma la famosa energia VRIL che i nazisti cercavano come fonte inesauribile di energia al posto del petrolio.
Le Manisolas, sono “bio-macchine”, sono in primo luogo astronavi che si possono interfacciare tra le dimensioni, creando Tunnel Spaziali (Stargate). Una volta creato il tunnel ecco che la bio-macchina si interfaccia con le quattro o tre dimensioni e con con la forza della vita stessa, la forza dell’Amore. Le Manisolas hanno anche a che fare con quelle forze che cercano di imprimere le loro forme di pensiero nella coscienza della Terra e dei suoi esseri collettivi. La gestione di questa procedura “imprinting” diventa molto più potente di qualsiasi altra cosa sulla Terra per quegli esseri che la possono controllare …
Edoardo Capuano
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: Leggi anche tu il Blue Planet Project e fatti la tua opinione sulla questione.
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