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Saturday, February 14, 2015

Messaggi nello spazio. E se gli alieni poi ci attaccano?

Sono cinquant’anni che siamo in ascolto, in attesa di captare segni di vita extraterrestre. Così ora gli scienziati vogliono lanciarne di nostri. Ma è una scelta opportuna?

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Come potrebbero attaccarci gli alieni se ricevessero un nostro messaggio, visto che la maggior parte dei  "scienziati" hanno sempre sostenuto a spada tratta che se gli alieni esistessero non li potremmo mai incontrare visto le grandi distanze stellari che ci separano da essi? Se hanno questa paura è evidente che  sanno che il viaggio interstellare in tempi brevi è per loro possibile! (Oliviero Mannucci )    

Non aprite quei pianeti. Diversi scienziati si sono pronunciati contro la decisione della Seti – Search for Extraterrestrial Intelligence, ricerca di intelligenza extraterrestre – di non limitarsi ad ascoltare con i radiotelescopi eventuali messaggi di civiltà aliene, ma di inviarne negli esopianeti individuati dal telescopio Keplero. Al di là della galassia esiste infatti una zona dove vi sarebbero condizioni “simili alla Terra”. La motivazione è quella di non attrarre alieni malintenzionati facendo notare la nostra presenza tramite il nuovo Meti (Messages to Extraterrestrial Intelligence).
In 50 anni di ascolto, non ci sono stati risultati. La frustrazione degli scienziati è comprensibile, ma la missione del Seti, comunque, è quella di ascoltare e  non di “provocare” risposte. Ma la cosa più grave, quella che si contesta al gruppo di ricercatori, è di aver lanciato la proposta senza aprire un dibattito pubblico dal momento che, in fin dei conti, è un’iniziativa che riguarda l’umanità tutta.
Specialmente se dovesse attirare space invaders e scatenare guerre stellari – che, data la nostra tecnologia spaziale, potrebbe avere un solo finale, di sicuro non quello ottimistico di Indipendence Day. “Un piccolo gruppo di radioastronomi del Seti – ha ammonito l’autore di fantascienza e astronomo David Brin – ha eluso la consultazione internazionale. È un passo arrogante e irreversibile quello di conclamare la presenza dell’umanità nel cosmo. Non ci sarebbe da ridire se stessero mettendo a rischio la loro incolumità. Ma qui si mette a rischio quella nostra e dei nostri figli: è troppo chiedere almeno di discuterne?”
Fra gli oppositori del Meti c’è anche Stephen Hawking, il noto astrofisico di Cambridge che già nel 2010 aveva raccomandato agli umani di rimanere il più possibile in silenzio perchè civiltà aliene dotate la tecnologia di viaggi interstellari potrebbero esser attratte come cavallette spaziali sulla Terra per divorarne le risorse: “Se arrivassero gli alieni faremmo la fine dei nativi americani dopo lo sbarco di Cristoforo Colombo”. Douglas Vokoch, che guida il plotone degli scienziati del Seti Institute pro-trasmissioni, ha spiegato il perchè in occasione dell’incontro annuale dell’American Association for the Advancement of Sciences: “Con la recente scoperta di pianeti tipo Terra nelle regioni abitabili di altre stelle abbiamo un obiettivo per le trasmissioni. Se si radicasse la mentalità di evitarle per paura di invasioni aliene, prevarrebbe una visione isolazionista dell’umanità che evita l’esplorazione”. Qualora facessero partire questi segnali passerebbero comunque 9 anni prima che arrivino al più vicino sistema stellare, il Centauro, a “soli” 4,34 anni luce di distanza. Dopodichè – e per sempre visto che lo spazio è infinito: “Che Dio ce la mandi buona”.


Fonte

Commento di Oliviero Mannucci:  E' molto più probabile che l'umanità si autodistrugga da sola che ad opera di eventuali civiltà aliene. Che noi si possa o meno inviare messaggi radio nello spazio non cambia nulla. la posizione della Terra e chi la popola è oramai cosa nota alle civiltà interstellari che si muovono nell'universo. Nel Blue Planet Project si parla di ben 160 tipologie di alieni diversi che visitano abitualmente il nostro pianeta e spesso, invece di fare danni, comportandosi da buoni fratelli maggiori, ci hanno tolto le castagne del fuoco senza farsi troppo notare. Come diceva il Colonnello Corso nel libro " Il giorno dopo Roswell", nell'universo esiste un equilibrio fra le varie civiltà, proprio come noi abbiamo un equilibrio sulla Terra che impedisce alle maggiori potenze della Terra di attaccare altri paesi del mondo ( ad esempio fra NATO e Russia ). Quindi è molto più probabile che la fine dell'umanità avvenga per la stupidità umana che per mano di esseri alieni.
 http://img4.wikia.nocookie.net/__cb20051215212352/uncyclopedia/images/d/d0/MC_Hawking_mugshot.jpg

 Hawking le ha sparate grosse in passato, lui stesso ha ammesso gli errori fatti in campo astrofisico, ammettendo che molte sue teorie,  che l'hanno arricchito grazie ai suoi libri, erano sbagliate. Ora si mette a parlare di alieni?! Ma che si faccia i fatti suoi piuttosto invece di dire stupidaggini su argomenti che non gli competono.

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