I ricercatori hanno osservato un curioso fenomeno su Marte: delle
misteriose nuvole simili a pennacchi in grado di raggiungere i 250
chilometri di altezza. Il fenomeno è descritto in uno studio
internazionale guidato da Agustin Sánchez-Lavega, dell'Università dei
Paesi Baschi, e pubblicato su Nature
L’osservazione di enormi nuvole a “pennacchio” sulla superficie di
Marte, alte fino a 260 km, ha lasciato perplessi gli scienziati.
Le enigmatiche strutture sono in grado di raggiungere l’esosfera del
pianeta rosso, cioè nel punto in cui l’atmosfera si fonde con lo spazio
interplanetario.
Nessuna delle spiegazioni convenzionali è in grado di giustificare il
fenomeno marziano, né l’acqua o l’anidride carbonica, né tempeste di
sabbia e nemmeno le emissioni di luce aurorale che di solito si
presentano a tali altezze. Il fenomeno è descritto in uno studio
internazionale coordinato da Agustin Sánchez-Lavega, dell’Università dei
Paesi Baschi, e pubblicato su Nature.
Le strane e gigantesche nubi, larghe più di 1.000 chilometri, si
formano per poi svanire in poche ore. Potrebbero essere i detriti i
responsabili delle nubi? Un’eruzione vulcanica o lo schianto si un
asteroide sono state le prime ipotesi avanzate sull’origine delle nubi.
Certo, nuove eruzioni vulcaniche su Marte sono plausibili, anche se
non sono stati ancora osservati vulcani attivi sul pianeta. I flussi di
lava più giovani risalgono a diversi milioni di anni fa.
È anche vero che la sottile atmosfera di Marte offre pochissima
protezione contro gli asteroidi, infatti la sua superficie è costellata
di crateri da impatto.
Tuttavia, entrambe le teorie sono state subito scartate perché in
contrasto con le spiegazioni convenzionali sulle dinamiche planetarie
dei vulcani e degli impatti cosmici.
I
primi ad aver notate le nubi sono stati alcuni astronomi amatoriali, il
12 marzo 2012. Considerando che su Marte è attualmente operativa una
flotta internazionale di cinque orbiter e tre rover, sembra strano che
queste evidenti strutture non siano mai state osservate in precedenza.
In realtà, cercando negli archivi dell’Hubble Space Telescope,
immagini comprovanti il fenomeno sono riscontrabili già dal 1997, solo
che nessuno le aveva notate.
Dunque, cosa causa le gigantesche nubi “a pennacchio” marziane? Come riporta l’articolo di Media Inaf, le possibili cause possono essere di due tipi.
La prima ipotesi è potrebbero essere vere nuvole di acqua e anidride
carbonica ghiacciate in rapida evoluzione, anche se queste nuvole
avrebbero caratteristiche che sfuggono agli attuali modelli
meteorologici marziani. Dovrebbero infatti formarsi prevalentemente a
altitudini minori e durante il giorno.
La seconda possibilità, ritenuta più verosimile dai ricercatori, è
che si tratti di aurore polari. La regione interessata da queste nubi
misteriose presenta infatti delle anomalie magnetiche che potrebbero
deviare il vento solare e generare così enormi e rapide nubi di luce
dovute allo scontro del vento solare con l’atmosfera.
Il fenomeno dovrebbe essere associato a picchi di intensità del Sole,
ma lo studio non ha trovato finora nessuna correlazione diretta.
Inoltre, per spiegare le osservazioni del 2012, il flusso di particelle
cariche del Sole dovrebbe essere stato 1000 volte più intenso del
normale.
«Queste strutture sfidano la nostra attuale comprensione dell’alta
atmosfera di Marte», ammettono i collaboratori di Sánchez-Lavega. «Il
loro studio solleva solo in parte il velo di mistero che circonda queste
nubi».
In ogni caso, spiegano i ricercatori, si tratta di un fenomeno molto
interessante che potrebbe svelare caratteristiche poco note del pianeta
rosso.
Source
Commento di Oliviero Mannucci: Visto che Marte ha un ciclo meteorologico simile alla Terra ( ad eccezione della pioggia), non mi meraviglierei se nella sua atmosfera si verificassero delle aurore polari.
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