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Thursday, October 11, 2012

NASA, una stazione spaziale oltre la Luna nel 2019 per lanciare la corsa alla conquista di Marte

Di Andrea Garroni

Per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. È questa probabilmente la frase cinematografica più adatta al nuovo, ambiziosissimo, progetto che la NASA, stando a quanto riportato dall'Orlando Sentinel, avrebbe proposto alla Casa Bianca: costruire una stazione spaziale al di la della Luna, portando l'uomo a distanze fino ad oggi inesplorate. Una missione senza precedenti che avrebbe un obiettivo ben preciso: esplorare da cima a fondo la Luna e, soprattutto, fare da 'ponte' allo sbarco dell'uomo su Marte.

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Erede della ISS - La famosa testata americana infatti asserisce di essere entrata in possesso di alcuni documenti della NASA che avanzano una proposta decisamente affascinante per il prossimo futuro delle esplorazioni spaziali, con il celebre ente americano che, con il sostegno di altri paesi, vorrebbe costruire una nuova stazione spaziale oltre la Luna, più precisamente nel punto di Lagrange 2, distante 446.000 chilometri dalla Terra.
La proposta della NASA, che sarebbe stata sottoposta alla Casa Bianca, prevede a quanto pare l'installazione oltre l'orbita lunare di un piccolo avamposto fisso, realizzato con alcune delle componenti della Stazione Spaziale Internazionale - l'intera stazione è costata circa 150 miliardi di dollari - realizzate dall'ente americano, dalla Russia ed anche dall'Italia, oltre a nuove componenti create ad-hoc per l'occasione.
Questa nuova stazione spaziale, che dovrebbe ospitare un equipaggio ridotto, nei progetti della NASA dovrebbe ricoprire il ruolo di base di appoggio per nuove missioni sulla Luna e, soprattutto, potrebbe essere decisiva nella corsa alla conquista di Marte. L'inizio di questa nuova 'fase' dell'esplorazione spaziale, per ragioni tecniche e di tempistiche, però non potrà partire prima del 2019, circa due anni dopo il primo volo ufficiale dello Space Launch System, che per l'occasione potrebbe portare nello spazio la nuova navicella Orion, nata da una costola del progetto Constellation per sostituire lo Space Shuttle nel trasporto degli esseri umani in orbita.
Le incognite - Il progetto della NASA, come ogni missione spaziale, presenta tuttavia sulla carta numerose difficoltà, tecniche e finanziarie soprattutto. In primis: il governo americano supporterà l'impresa convincendo il Congresso e stanziando nuovi fondi aggiuntivi ai quasi 18 miliardi di dollari annui dedicati all'ente spaziale, nonostante le difficoltà economiche di questi ultimi anni? E, in secondo luogo, si riuscirà a superare tutti gli ostacoli tecnologici che ad oggi limitano molto l'esplorazione spaziale?
Il rapporto tra costi di sviluppo e messa in orbita infatti stanno rallentando notevolmente la realizzazione di vari progetti, tra cui la stessa navicella Orion, e si tratta di un fattore che ha influito notevolmente sulla realizzazione del programma Constellation, in parte è stato cancellato per tagli ai fondi e che prevedeva la realizzazione dei costosi vettori Ares V e del modulo lunare Altair. Il progetto della NASA, per di più, prevede che questa nuova stazione spaziale sia posizionata oltre la fascia di Van Allen della Terra, il che esporrebbe le strumentazioni e l'equipaggio a dosi letali di radiazioni provenienti dalla nostra stella e dallo spazio profondo. Un 'dettaglio' che richiederà investimenti extra per schermare a dovere l'installazione.
Altro aspetto che potrebbe essere di ostacolo a questo ambizioso progetto è la distanza: Lagrange 2 sarebbe il punto più distante raggiunto da un equipaggio umano nell'intera storia dell'esplorazione spaziale e, oltre alle difficoltà logistiche - costruzione della stazione, rifornimenti, alternanza dell'equipaggio - in caso di emergenza a bordo sarebbe quantomeno difficile - se non impossibile - intervenire con tempestività.
Tante difficoltà che, ad oggi, fa apparire questa nuova missione della NASA come una cosa irrealizzabile, suggerendo di rinviare al prossimo decennio qualsiasi decisione in merito. Tuttavia all'epoca anche l'idea di salire su un razzo e farsi sparare sulla Luna sembrava a molti una missione ai limiti dell'impossibile e, dopo quarant'anni di assenza dal suolo lunare, forse è giunto il momento di passare a fare una visitina alle rocce del nostro caro, vecchio, satellite naturale, volgendo lo sguardo verso il vero, grande, obiettivo del prossimo ventennio: Marte, il pianeta rosso per eccellenza.

Fonte: http://it.ibtimes.com




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