Nikola Tesla (1856-1943)
Energie e “onde" diverse
L'umanità di oggi sta vivendo un momento incredibile nel settore delle
telecomunicazioni. Radio, televisione e telefono, che fino a pochi anni
fa erano "prodigi" della scienza, oggi ci sembrano obsoleti, e con
l'arrivo di internet, dei telefonini, dei decoder, dei sistemi
satellitari, termini astrusi come web, gsm, gps, gprs, sms, mms, umts,
banda larga, doppia banda, etc. sono sulla bocca di tutti. In questa Era
è possibile conversare sia al telefono che attraverso il computer,
vedendo l’interlocutore; si può filmare con il telefonino, inviare
messaggi o immagini, navigare in internet anche dal televisore o dal
cellulare, vedere la TV di tutto il mondo…
Sembra che la New Technology sia partita a razzo e che nessuno la possa
più fermare! Ma senza tre scienziati italiani e le loro invenzioni (la
pila, la radio e il telefono) basate sullo studio
dell’elettromagnetismo, useremmo ancora i segnali di fumo. Cosa sarebbe
della nostra vita quotidiana se rimanessimo senza energia elettrica?
Niente luce, niente frigorifero, niente telefono, niente
carica-batterie, niente computer, niente riscaldamento e condizionatore,
niente televisore o radio…
Sul nostro pianeta, si è evoluta una tecnologia che dipende totalmente
dall’elettromagnetismo, perché la stragrande maggioranza degli
scienziati (tra cui quelli impegnati nel progetto di Arecibo) non
prendono in considerazione che una specie intelligente possa essersi
evoluta in modo diverso dal nostro, sfruttando altre forme di energia e
altri tipi di “onde”, in grado di superare la velocità della Luce e di
spostarsi negli spazi siderali attraverso “scorciatoie” sconosciute (a
noi)... solo perché si tralascia di studiare l’esistenza di onde e campi
diversi da quelli elettromagnetici.
Nikola Tesla e Thomas Towsend Brown
Alcuni scienziati, tra cui Nikola Tesla[1] e Thomas Towsend Brown[2],
avevano scoperto che le onde gravitazionali non solo esistono, non solo
sono in grado di attraversare la materia, ma sono in grado di
trasportare o radiotrasmettere in tempi incredibili, essendo
iperdimensionali (invece, nella “Teoria Generale della Relatività”,
Einstein ammise che queste potrebbero esistere, ma senza superare la
velocità della Luce). Dopo aver entrambi affermato di aver comunicato
con esseri intelligenti extraterrestri per mezzo di onde gravitazionali,
le scoperte scientifiche di Tesla e Brown furono sequestrate dal
Governo USA, che le trasformò in Dossier “TOP SECRET”.
Tuttavia, il fisico Gregory Hodowanek, sviluppando a sua volta una serie
di ricerche che gli permisero l’invenzione di un apparecchio in grado
di ricevere e di trasmettere onde gravitazionali di tipo monopolare,
spiegò che questo tipo di onda era diversa da quella quadripolare (che
non poteva superare la velocità della Luce) ipotizzata da Einstein, e
che proprio questa peculiarità permetteva di traguardare qualunque
stella nel cosmo in… 1 Plank-secondo (10-44)!
Tesla e Brown avevano scoperto (anzi ri-scoperto) che era possibile
sfruttare l’energia naturale della Terra per produrre elettricità in
grado di rice-trasmettere con altri mondi, e allora: perché il progetto
SETI non ha tenuto conto delle loro scoperte, seguendo una nuova via
sperimentale? È sconcertante che Tesla – prima di essere bloccato –
avesse ampliamente dimostrato le sue teorie nella sua stazione radio
nelle Montagne Rocciose a Colorado Spring... e visto che aveva già
collaborato, insieme a Einstein, a un progetto governativo passato alla
storia come “Esperimento Philadelphia”[3]…
Per quanto riguarda Thomas Towsend Brown, invece, il suo nome è stato virtualmente cancellato dai libri di storia...
Ma... se l'attuale new technology è il risultato di un'ingegneria
sconosciuta agli antichi, ed essendo tuttavia lampante l’esistenza di
un’ancient technology, la domanda è: "questa su che cosa si basava?" Non
si vuole ammettere che gli antichi Egizi (tanto per fare un esempio)
conoscessero l'uso dell'elettricità: bene, se non la conoscevano (ma
sembrerebbe invece di sì, se non altro dalle raffigurazioni della cripta
nel Tempio di Dendera, fig. 20), allora che cosa usavano al suo posto?
Recenti studi hanno dimostrato che se la moderna scienza approfondisse
lo studio della petrovoltaica, potrebbe ottenere energia abbondante e
non inquinante, sfruttando le vibrazioni elettriche naturali che abbiamo
sempre avuto sotto gli occhi. Emergerebbe sicuramente una delle tante
tecnologie naturali nelle quali eccellevano i nostri antenati ( non a
caso physis è il termine greco che diede origine alla parola fisica,
che significa natura).
Un plagio
Negli anni ’30 le pareti della minuscola cripta (un cunicolo senza
sbocco, largo 1 m. e alto 2,10) furono finalmente fotografate, e solo
allora si scoprì che un’importante invenzione del 1879 sembrava
realizzata copiando le cosiddette “lampadine di Dendera”: si trattava
dei “tubi di Crookes” [4], per la produzione di raggi X - inventati 20
anni dopo la pubblicazione dei disegni di Mariette -. I bulbi di
Crookes, identici di forma a quelli egizi, accendendosi sembrano
contenere un serpente di luce con la testa girata all’indietro(fig. 21)!
In un altro bassorilievo della stessa cripta, sono rappresentati alcuni
apparati “moderni”, composti da cavi elettrici che conducono a un
accumulatore di forma sferica, al cui interno sono stati incisi alcuni
zig-zag; il tutto, nell’insieme, dà l’idea dell’elettricità e forse
anche dell’alta tensione.
Vorrei aggiungere che questa stanzina è talmente angusta, che sembra
costruita solo per essere decorata… e che questi non sono geroglifici,
perché non sono mai apparsi da nessun’altra parte. E infine c’è un
dettaglio ricorrente: il complesso sotterraneo del Tempio di Dendera è
stato scoperto da Mariette per caso, in quanto era stato completamente
riempito di sabbia e detriti, e la botola di accesso era stata
praticamente otturata.
Una verità imbarazzante
Di questi messaggi parietali - e del tempio stesso - si parla poco:
evidentemente gli egittologi sono in difficoltà a dare spiegazioni.
Risultato: questo bellissimo e imbarazzante sito è tagliato fuori dagli
itinerari turistici “classici”…
Una cosa è certa: in questo tempio i sacerdoti erano a conoscenza di
qualcosa di molto importante. Conoscevano l’elettricità. La collegavano
alla Torre Djed, che con la sua forza trasferiva ai bulbi elettrici
l’Energia, senza la quale essi non avrebbero potuto funzionare.
Inoltre conoscevano la forma della Torre. Nessun accenno alla Piramide: era stato già detto anche troppo.
Scintille in cima alla Piramide
C’è dell’altro: oggi è proibito, ma una volta era possibile arrampicarsi
fino in cima della Grande Piramide. Adesso, a causa degli incidenti
successi nel passato, ci vogliono speciali permessi. Cosa pensare dei
sibili di natura elettrica che si sentono chiaramente, una volta
arrivati in alto, semplicemente sollevando le braccia?
Un ingegnere inglese, molti anni fa, provò a fare un esperimento e
decise - una volta giunto sulla sommità - di fare una “bottiglia di
Leyda” con una bottiglia vuota e della carta di giornale. Il risultato
fu che dalla bottiglia sollevata verso l’alto scaturì una corrente di
scintille…
Diventò molto famoso nel mondo come industriale. Il suo nome è Siemens.
È risaputo (!) che gli antichi Egizi non conoscevano l’energia
elettrica; questa, almeno, è la versione ufficiale. La stessa versione
che afferma che nessun popolo antico la conosceva… tant’è vero che per
arrivare alla pila voltaica e all’elettricità bisogna aspettare… fino al
secolo scorso. Solo l’uomo moderno è stato così intelligente.
[1] Captò segnali extraterrestri (con un sistema messo a punto da
lui) arrivati fino alla Terra attraversando la ionosfera e non l’aria.
[2] Scoprì che alcune particolari rocce sono polarizzate elettricamente, comportandosi come batterie.
[3] Anziché divenire invisibile, una nave da guerra sparì per sempre con tutto l’equipaggio.
[4] Sir William Crookes (1832-1919), fisico e chimico inglese.
Tratto da: http://www.progettoatlanticus.net/
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