Gli scienziati della NASA
stanno monitorando costantemente una gigantesca macchia solare sulla
superficie della nostra stella, cresciuta enormemente nelle ultime 48
ore. Grande sei volte la Terra, la regione attiva potrebbe innescare
eruzioni solari nel corso di questa settimana. L’immagine è stata
catturata dall’obiettivo del Solar Dynamics Observatory, lanciato nel 2010 al fine di tenere sotto stretto controllo l’attività della nostra stella. “Capire
la reale portata della macchia solare non è molto semplice, in quanto
si trova lungo una sfera, e non su un disco appiattito”, afferma il portavoce dell’agenzia spaziale, Karen Fox, del Goddard Space Flight Center
di Greenbelt. Queste aree sono contrassegnate dalla riorganizzazione e
dal riallineamento dei campi magnetici solari, e appaiono più scure per
contrasto, dal momento che la temperatura è “meno calda” rispetto al
materiale circostante della stella. All’interno della macchia solare,
rispetto alle aree esterne dette di penombra, sono
stati osservati campi magnetici intensi rivolti in direzioni opposte,
che rende la regione matura per eventuali tempeste solari. Si tratta di
una configurazione abbastanza instabile, che potrebbe generare intensi
brillamenti solari di classe X e di conseguenza
generare intense espulsioni di massa coronale (CME). Naturalmente, come
abbiamo ribadito più volte, eventuali fenomeni correlati alla regione
attiva, potrebbero causare danni agli apparati elettrici o ai sistemi di
comunicazione, ma non sarebbero pericolosi per la salute umana. Eventi
molto violenti accaduti in passato, infatti, non sono mai stati
correlati a danni sulla popolazione terrestre. Il Sole è nel bel mezzo
di una fase attiva del suo ciclo undecennale, il quale dovrebbe
raggiungere il picco più elevato nel corso di quest’anno. L’attuale
ciclo è conosciuto come ciclo solare 24.
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