Ennesimo incidente in un impianto nucleare ieri in America. Questa volta è toccato alla centrale di Hanford, nello Stato di Washington. In serata infatti si è diffuso l’allarme secondo cui un serbatoio stava rilasciando nell’ambiente sostanze radioattive. Non appena le autorità sono andate ad indagare però, hanno subito notato che la situazione era molto più seria: le cisterne che perdevano il materiale erano addirittura sei!
Si tratta di serbatoi vecchi (non quanto l’impianto che ha settant’anni di vita) ma non ancora andati in pensione, nonostante la pericolosità che rappresentano per la comunità. L’impianto di Hanford infatti è uno dei più antichi al mondo, è stato il primo reattore della storia a produrre plutonio per armi atomiche su scala industriale, inaugurato nel lontano 1943.
Il segretario Chu (segretario all’Energia, ndr)
mi ha informato che ci sono perdite da sei singoli serbatoi al sito di
Hanford, non solo uno come si era appreso in un primo momento. L’entità
delle perdite varia da un serbatoio all’altro. Il segretario Chu è stato
molto chiaro nell’affermare che non ci sono minacce imminenti per la
salute pubblica da queste perdite
ha affermato il governatore dello Stato di Washington Jay Inslee.
Eppure anche se tutti si preoccupano della salute umana, nessuno ha
pensato alla situazione ambientale tutta intorno. Sì perché gli
sversamenti di materiali radioattivi vanno ad intaccare
il terreno e le falde acquifere, ed in un modo o nell’altro prima o poi
raggiungono gli esseri umani. La vicenda si fa ancora peggiore quando
si viene a scoprire che già la scorsa settimana la National Public Radio aveva denunciato una perdita da un serbatoio della stessa centrale, ma evidentemente non è stata ascoltata.Quantificare le perdite non è semplice, e secondo lo stesso governatore non sarebbero una novità dato che la centrale fa fuoriuscire nell’ambiente da 15 a 300 galloni (tra i 56 e i 1100 litri) di liquido radioattivo ogni anno, dato che molti di questi serbatoi non dovrebbero superare per legge i 20 anni di vita, ma in realtà sono molto più vecchi. Anche per questo motivo il sito di Hanford è considerato il più contaminato degli Stati Uniti, ma nonostante ciò continua a funzionare sempre nello stesso pericoloso modo.
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