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Friday, February 22, 2013

L'INTERVISTA RADIOFONICA DI ZOH HIERONIMUS

GLI UOMINI PESCE DI PHOEBE

Per l’autore de "Il Mistero di Sirio", la stella avrebbe dato origine agli dei stellari attesi dai Dogon, forse una razza di ET acquatici ora viventi in una luna di Saturno di origine artificiale.

a cura della CNI News

Robert Temple 

Nel 1976 Robert Temple pubblicò la prima edizione del suo controverso libro "The Sirius Mystery". Allora, come adesso, le teorie sulla Paleoastronautica erano considerate estremistiche da molti ricercatori, persino in una disciplina di frontiera come l’ufologia. Ma l’enorme competenza di Temple ed il puro e semplice peso dei dettagli delle sue argomentazioni gli valsero il rispetto di una platea letteraria molto vasta. Il suo messaggio fu certamente coraggioso, se non folle. Temple sosteneva che una tribù dell’Africa occidentale, denominata Dogon, nella propria tradizione orale possedeva prove certe di remote visite alla  
Terra da parte di esseri anfibi molto evoluti provenienti dal sistema stellare noto come Sirio. Nel libro Temple asserì inoltre che i Dogon sapevano che Sirio era un sistema formato da tre stelle. Nel 1976 non era stata ancora provata dagli astronomi occidentali l’esistenza di Sirio C, che oggi invece, essi riconoscono come probabile. Temple ha scritto otto libri, tra cui "The Genius of China", "Conversations with Eternity" e "The Complete Fables of Aesop", quest’ultimo in collaborazione con la moglie Olivia. È membro di numerose società professionali che studiano le antiche culture e la storia, tra cui anche la Royal Astronomical Society. Si può pensare che la sua cultura fosse talmente straordinaria da poter bloccare sul nascere qualsiasi critica, ma i critici invece non mancarono. L’astronomo Carl Sagan screditò le argomentazioni di Temple, suggerendo che la tribù aveva saputo di Sirio B nel 1920 dai missionari francesi (certo, non avevano meglio da fare che parlare a una tribù africana di stelle binarie e triple... ndr.). Per altri critici non esistevano prove di una tradizione orale dei Dogon. Ma Temple non si fece intimidire, anzi: nella ristampa revisionata del suo libro, egli propone dichiarazioni ancora più audaci di prima, tra cui alcune ipotesi su dove potrebbero trovarsi attualmente gli antichi visitatori provenienti da Sirio. Temple è stato intervistato dal presentatore radiofonico statunitense Zoh Hieronimus nel programma "The Zoh Show", trasmesso dalla WCBM sui 680 AM da Baltimore, Maryland, il 9 Ottobre 1998. Seguono i dettagli di questa intervista, di cui è stata autorizzata la riproduzione.
Nell’introduzione alla nuova edizione del libro, lei menziona una serie di eventi avvenuti in seguito alla prima pubblicazione del 1976. Un episodio, in particolare riguarda una visita di agenti di intelligence che fecero del loro meglio per distruggerla…

Non sei mai certo chi è a farti certe cose, ma loro, chiunque siano - e so per certo che la CIA è coinvolta, perché mi fu detto chiaramente - cercarono di azzerare tutte le mie opportunità di lavoro e di guadagno. Ero vittima di una campagna molto coerente e coordinata, avente lo scopo di annichilire la mia immagine, svilendo il mio lavoro, danneggiando la mia reputazione e derubandomi di importanti materiali di ricerca. Di recente, inoltre, qualcuno ha sabotato i files del mio computer. È piuttosto seccante.

Perché crede di rappresentare una simile minaccia?

Le persone che sanno dell’esistenza della vita aliena vogliono avere il controllo delle informazioni. Probabilmente lo considerano il principale elemento di sicurezza nel mondo, ora che l’Unione Sovietica è caduta e non c’è alcuna guerra fredda. Posso capire perché si stiano dando tanto da fare, ma sono convinto che è il loro atteggiamento ad essere sbagliato. A mio avviso sono arroganti, credono di avere il diritto esclusivo di conoscere queste cose. Non simpatizzano per gente come me, un cane sciolto che si muove liberamente nella sua ricerca, fuori dal loro controllo. E mi fanno passare le pene dell’inferno.

Ventidue anni dopo la prima divulgazione di questo libro, cos’è cambiato dal punto di vista astronomico da permetterle di comprovare quello che allora era basato solamente sulla tradizione della tribù dei Dogon?

Ho fatto una preoccupante predizione vent’anni fa, basata su un’informazione tribale da me analizzata. Suggerii che gli astronomi avrebbero eventualmente confermato l’esistenza nel sistema stellare Sirio, di una terza stella… e che la terza stella sarebbe stata una nana rossa. Sono lieto di sottolineare che, nel 1995, due astronomi francesi, Benest e Duvent, pubblicarono un articolo nella rivista "Astronomy and Astrophysics", dichiarando che, dopo aver completato otto anni di analisi delle perturbazioni nel sistema di Sirio, potevano confermare l’esistenza di una terza stella, una nana rossa… Suggerirei di leggere "The Sirius Mystery" e di soffermarsi a pensare al reale significato della vicenda. Infatti io l’esame scientifico l’ho superato: la mia predizione è stata verificata.

Lei ha dichiarato che la Sfinge potrebbe non essere affatto un leone, ma una statua a forma di cane che rappresenta il dio Anubi. Perché?

Ho sostenuto in questa nuova edizione che la Sfinge non è il corpo di un leone. Non presenta caratteristiche leonine evidenti. La schiena è completamente dritta, simile alle statue di "Anubi" che conosciamo. E non c’è criniera, né un grosso torace muscoloso, nessun ciuffo sulla punta della coda. Dov’è allora il leone? Guardo alla Sfinge e vedo il corpo di un cane, non di un leone. E molti sembrano concordi sul fatto che la testa "umana" della Sfinge fu ottenuta intagliandone una preesistente, in un periodo più tardo della costruzione originale, in quanto questa è troppo piccola rispetto al corpo… In origine la testa doveva essere diversa. Intendo quindi dire che la statua originalmente era quella di Anubi, accoccolata, rivolta al Sole, quale guardiano della necropoli di Giza. Ed ha perfettamente senso, considerato che Anubi era il guardiano egizio dei morti.

Che relazione c’è con il sistema stellare di Sirio?

Sirio è anche nota come la stella del Cane Maggiore e nel libro ci sono molte pagine che spiegano la connessione di Anubi con Sirio.

I Dogon, che da secoli onorano i loro antenati provenienti della Stella del Cane, hanno in comune con le antiche tradizioni sumere, babilonesi, ebree, egiziane e dei Caldei di indicare l’attuale periodo storico come decisivo per entrare in una nuova era per l’umanità. Può parlare di "The Sirius Mystery" da un punto di vista complessivo?

Sono dell’opinione, avendo analizzato maggiormente le informazioni ottenute dai Dogon, che i visitatori provenivano davvero da Sirio e che non tornarono mai a casa. Questo è importante, perché credo di sapere dove siano. Probabilmente si sono posti in uno stato di animazione sospesa, che devono aver usato per la prima volta durante il lungo viaggio interstellare che li ha portati qui. Credo che i viaggi interstellari possano essere solo a senso unico, non c’è un biglietto di ritorno. Quindi per loro sarebbe stato adeguato ritornare in animazione sospesa, uno stato che probabilmente gli antichi Egizi cercarono di replicare invano tramite la mummificazione. Credo che attualmente i visitatori siano ancora presenti nel nostro sistema solare e che stiano orbitando intorno al pianeta Saturno.
A questo proposito ho scoperto qualcosa di molto strano, ossia che la NASA sta cercando di occultare parte del programma della sonda Cassini diretta verso Saturno, che è destinata a studiare una delle sue lune chiamata Phoebe. Questa luna stranamente è l’unica nel sistema solare perfettamente levigata, rotonda e priva di crateri, e potrebbe essere in realtà un veicolo interstellare, pieno di esseri acquatici addormentati. Anzi, credo che ora non dormano più, perlomeno dal 1981, perché in quella data il Voyager One entrò nel sistema di Saturno, e sicuramente questo li avrà svegliati (tramite un meccanismo automatico di sicurezza, ndr.). I Dogon sono convinti che questi esseri ritorneranno sulla Terra e, quando lo faranno, governeranno il mondo dalle acque. Quel giorno sarà ricordato come "Il Giorno del Pesce".

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