Il programma federale per contrastare le minacce spaziali intravede possibilità di realizzazione. Dopo la caduta del meteorite negli Urali, comunicano i media, il progetto è ora in mano al Vice-premier russo Dmitrij Rogozin
Nella sua vecchia denominazione
«Concezione dello sviluppo dei sistemi di contrasto delle minacce
cosmiche», il progetto era stato elaborato, su incarico di Roskosmos,
dall'Istituto di astronomia dell'Accademia russa delle scienze. Lidija
Rychlova, capo del settore per l'astrometria spaziale, ha raccontato
come si presenta il documento:
Abbiamo un solo
telescopio grandangolare a Irkutsk, non abbiamo ulteriori macchinari
d'osservazione. Bisogna studiare gli asteroidi pericolosi e si può fare
solo con telescopi più piccoli e con dispositivi specifici: non abbiamo
nemmeno questi. La Russia longitudinalmente occupa un vasto territorio,
per questo servono almeno due o tre telescopi per l'osservazione e
alcuni più piccoli per il monitoraggio. Serve un centro unico di
raccolta ed elaborazione dei risultati delle osservazioni. Se infatti
noi vediamo qualcosa, non sappiamo a chi comunicarlo. Per questo abbiamo
tre obiettivi, realizzare un sistema russo per contrastare le minacce
spaziali mediante l'osservazione e il monitoraggio, creare un unico
centro analitico e un sistema di valutazione dei rischi che permettono
di stabilire la pericolosità dell'oggetto.
Il
documento, con la descrizione dettagliata delle componenti fondamentali
del sistema, compresi i telescopi spaziali, dall'anno scorso è fermo
alla Roskosmos, dov'è stato approvato, ma i costi di 58 miliardi di
rubli (2 miliardi di dollari) per 10 anni sono stati considerati
eccessivi da parte dell'ente. Secondo Lidija Rychlova, agli scienziati è
stato detto che quei soldi non c'erano ancora. Il corrispondente
dell'Accademia astronautica russa Andrej Ionin commenta:
Rispetto
profondamente Roskosmos, ma non dev'essere lei a decidere se fare o no
qualcosa. Come vediamo, i meteoriti sono una minaccia per i nostri
cittadini, ma Roskosmos si occupa di altro, non deve rispondere della
sicurezza. Credo che Roskosmos avrebbe dovuto rivolgersi al governo per
realizzare un sistema internazionale, laddove è evidente che il bilancio
statale non è sufficiente per risolvere la questione.
Negli
USA, in Unione Europea e, pare, anche in Cina, si lavora a pieno ritmo a
sistemi simili. Nessuno vuole dipendere da informazioni altrui per
quanto riguarda pericolosi oggetti cosmici, spiega Lidija Rychlova. In
Russia diversi osservatori e università si occupano del settore, ma
tutto avviene in maniera frammentaria e disorganizzata, suddivisa in
vari programmi. La situazione è aggravata dal fatto che, dopo la caduta
dell'URSS, i migliori telescopi sono rimasti in luoghi con aria limpida e
pulita: le montagne della repubbliche dell'Asia centrale e l'Armenia.
Ha
senso unire in un sistema globale i servizi adibiti a contrastare le
minacce cosmiche dei diversi paesi. Nessuna nazione, da sola, può
assolvere in maniera efficace al compito di monitorare oggetti
pericolosi. Il secondo punto fondamentale è la lotta contro la minaccia,
che, a maggior ragione, nessun paese da solo è in grado di affrontare,
afferma Andrej Ionin.
Questo è un obiettivo
internazionale, bisogna raggiungerlo unendo le forze. Credo che, in
generale, per quanto riguarda le ricerche spaziali si sia giunti al
punto in cui è necessario decidere insieme i progetti comuni all'umanità
intera, bisogna cominciare da obiettivi più chiari, già discussi da
tempo, come, per esempio, la pericolosità degli asteroidi. Formiamo
allora un sistema internazionale e cominciamo a lavorarci. Poi pensiamo
agli altri progetti spaziali: i lanci lontanissimi nello spazio e la
«conquista» degli altri pianeti.
Nell'aprile
2013, negli Stati Uniti, si terrà la conferenza internazionale per la
difesa planetaria, alla quale parteciperà anche una delegazione russa.
Si presuppone che i partecipanti del forum definiscano gli obiettivi di
un'integrazione internazionale in questo campo. Non si esclude che
intanto venga chiarito anche il futuro del progetto federale russo per
contrastare le minacce spaziali.
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