[corrieredibologna.corriere.it]
- Un drone gli è atterrato sul terrazzo e lui, uno studente
universitario bolognese di 24 anni, ha cercato di rivenderlo online per
1.000 euro (quando ne vale 40 volte tanto).
La Polizia postale, però, nel giro di un mese, lo ha rintracciato, ha
bussato alla sua porta e ha recuperato il prezioso apparecchio,
denunciandolo per il reato appropriazione di cose smarrite.
È una storia incredibile quella che arriva da Bologna: il drone, di proprietà della società bolognese Eye Sky, stava effettuando riprese aeree della città il 15 dicembre scorso.
L'apparecchio, però, comandato da una consolle da terra, ha avuto un
guasto al segnale ed è stato programmato per un atterraggio di
emergenza.
Quando i tecnici sono andati per riprenderlo, non l'hanno trovato. Le
successive indagini hanno scoperto che il drone, quella mattina, era
atterrato sul terrazzo del giovane di 24 anni e bolognese, che vive
proprio in zona universitaria. Lui non ci ha pensato due volte: dalla
terrazza, l'ha preso dentro e pochi giorni dopo ha messo un annuncio sul
sito Subito.it per rivenderlo.
Aveva stabilito un prezzo di 1.000 euro (il drone nuovo, completo di
comandi, ne vale 40.000) e aveva corredato la vendita con queste
spiegazioni: "Il drone è praticamente nuovo, l'unica pecca è che manca
il telecomando: mi è caduto da un'altezza elevata e si è rotto".
Gli investigatori della Postale hanno fatto scattare le indagini,
avviando una finta trattativa di acquisto con il venditore in
collaborazione con i gestori del sito. Nel frattempo hanno scoperto che
lo stesso utente, riconosciuto dall'indirizzo email, aveva pubblicato
anche un annuncio per un incontro sentimentale, corredato da una foto
che ritraeva la vista dei tetti di Bologna dalla finestra di casa sua.
Analizzando quell'immagine, che è stata incrociata con le mappe
fotografiche di Google, gli agenti hanno localizzato il terrazzo
incriminato, anch'esso in zona universitaria, e infine lo studente. In
teoria, rischia una condanna fino a un anno di carcere, ma pare che
l'azienda proprietaria del drone sia intenzionata a perdonarlo e
ritirare la querela.
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