L'Universo, un ologramma a 10 dimensioni
L'ipotesi mette d'accordo teorie 'inconciliabili'
L'Universo potrebbe essere un ologramma, ossia la proiezione di un mondo
a dieci dimensioni, delle quali possiamo 'vederne' solo quattro, ossia
le tre relative allo spazio più il tempo.
E' l'ipotesi presentata da due studi teorici pubblicati su arXiv, il
sito che pubblica in anteprima gli articoli scientifici. Firmati
entrambi dal gruppo di Yoshifumi Hyakutake, dell'università giapponese
di Ibaraki, gli articoli forniscono per la prima volta 'evidenze' a
supporto della cosiddetta congettura di Maldacena, che prevede la
possibilità di mettere d'accordo teoria della relatività e meccanica
quantistica, ritenute finora vere entrambe, ma inconciliabili.
"Non è una prova conclusiva, ma è comunque un importante passo in avanti
verso l'affascinante ipotesi nota come congettura di Maldacena", ha
spiegato Antonio Masiero, vicepresidente dell'Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare (Infn).
La congettura prende il nome dal fisico teorico argentino Juan Mart¡n
Maldacena, che la formulò nel 1997 per spiegare alcuni paradossi
relativi ai buchi neri. "Tutto nasce dal fatto che abbiamo un grande
problema, ossia conciliare a tutti i livelli la teoria relatività con la
meccanica quantistica", ha osservato Masiero.
Uno dei nodi riguarda la possibilità di descrivere la forza di gravità
su scale molto piccole e, per farlo, la meccanica quantistica deve
ipotizzare un universo costituito da ben dieci dimensioni.
"L'idea - ha proseguito l'esperto - è che esista una corrispondenza tra
la realtà che conosciamo, con tre dimensioni più una dimensione
temporale, e quella fatta da un numero diverso di dimensioni".
Questa 'convivenza', secondo l'ipotesi del gruppo giapponese, la si può
immaginare come un ologramma nel quale la nostra realtà diventa
semplicemente una proiezione di molte altre dimensioni che non possiamo
osservare.
Punto di partenza del gruppo di Hyakutake sono alcune proprietà dei
buchi neri basate sulla teoria delle stringhe, secondo la quale materia,
energia e in alcuni casi spazio e tempo sono la manifestazione di
entità fisiche sottostanti chiamate stringhe. Sulla base di questa
ipotesi, i ricercatori hanno dimostrato che la gravità può essere
descritta come una proiezione delle dimensioni 'invisibili'.
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