Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Wednesday, April 16, 2014
Ebola in Italia, allerta del Ministero in una circolare segreta: «Controlli alle frontiere»
ROMA - L'epidemia scoppiata in Africa a causa del virus 'Ebola' spaventa anche l'Europa e sembra che in Italia il Ministero della Salute abbia fatto scattare l'allerta con una presunta circolare del 4 aprile con la quale raccomanda stretta vigilanza alle frontiere.
LA NOTA DEL MINISTERO
La circolare è stata inviata all’Enac, alla Farnesina, a tutte le regioni ed alla Croce Rossa Italiana.
Le procedure stabilite prevedono controlli sugli ingressi nel territorio nazionale e un monitoraggio degli italiani presenti nei paesi colpiti dall’epidemia. Il tempo di incubazione del virus che varia dai 2 a i 21 giorni per la trasmissione a contatto con sangue e secrezioni, ed arriva sino ai 49 giorni per contagio derivante dallo sperma.
PAURA PER LAMPEDUSA A Lampedusa, dove le ondate migratorie sono fortissime, per esempio, l’Italia rischia di essere impreparata a fronteggiare quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come la più grave epidemia degli ultimi anni.
A centinaia. “I migranti arrivati in questi giorni – racconta all’Espresso, Pietro Bartolo, coordinatore sanitario dell’isola – provengono in gran parte dalla Libia e questo dovrebbe escludere la presenza di portatori del virus ebola. Ma in ogni caso è meglio stare con gli occhi aperti perché la situazione è drammatica e non è possibile procedere all’identificazione dei migranti che arrivano”.
L'ORIGINE DELL'EPIDEMIA L’epicentro della nuova infezione è la Guinea, dove dal 7 aprile sono stati registrati 151 casi con 95 decessi. Ebola sta già camminando nel centro Africa e ha colpito in Sierra Leone, Mali e Liberia. Secondo la classificazione di rischio dell’Organizzazione mondiale della Sanità , l’epidemia del 2014 è classificata come “serious public health impact”, come “evento raro, insolito o inaspettato” ed a rischio, seppure basso, di “diffusione internazionale”. Si sta cercando di capire se l'epidemia sia stata un atto di bioterrorismo.
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