Il prof Lachezar Filipov, dell'accademia di Scienze di Sofia |
All’inizio erano semplici cerchi incastrati l’uno nell’altro. Poi sono
arrivate tutte le altre possibili forme geometriche, sempre più
complesse ed arzigogolate, ma i giganteschi disegni che spuntano
regolarmente con la bella stagione nei campi coltivati di mezzo mondo
vengono chiamati da tutti, per antonomasia, “cerchi nel grano”. O se
preferite la dizione anglosassone, “Crop Circle”.
Da sempre gli Ufologi li collegano all’attività di entità aliene,
nonostante sia stato ampiamente dimostrato che anche i pittogrammi più
elaborati possono essere realizzati - avendo parecchio tempo a
disposizione e una certa abilità- da entità assolutamente umane. Anzi,
molti autori di Crop Circle si sono fatti avanti, per mostrare la loro
tecnica e smontare tutte le ipotesi extraterrestri. Eppure la
convinzione che questi segni geometrici abbiano a che fare con gli Ufo
resiste.
È l’opinione persino di uno scienziato bulgaro, che qualche anno fa ha sollevato un gran polverone dichiarando la sua intenzione di tradurre i messaggi contenuti nei cerchi nel grano con l’aiuto di una sensitiva in contatto telepatico con gli Alieni… ”La maggior parte di queste informazioni è frutto della fantasia dei giornalisti“, si affretta però subito a spiegarmi il Professor Lachezar Filipov. Insomma: sempre colpa della stampa…
Da 25 anni è direttore dell’Istituto di ricerca spaziale all’interno
dell’ Accademia di Scienze della Bulgaria. Ora è anche a capo del
Dipartimento di astrofisica e di dinamica dello spazio, nonchè
promotore di un gruppo che svolge, a Sofia, attività simili al Seti
americano: cerca, insomma, segnali di vita intelligente nel cosmo.
L’accademico era ospite del Convegno organizzato in primavera dal Centro
Ufologico Nazionale a San Marino. Proprio qui l’ho incontrato ed
intervistato per lo speciale “Oltre la Scienza- Alla ricerca
dell’incredibile” in onda l’8 agosto, alle 23 e 50, su Italia 1.
Professor Filipov, Lei cosa pensa degli Ufo?
"Li studio da 40 anni, ammetto di non averne mai visto uno in vita mia.
Ma sono comunque sicuro che siano oggetti reali. Io credo che gli Alieni
esistano, che non siamo soli nell’universo e che prima o poi, entro i
prossimi 50 o 60 anni, avremo un vero contatto. Ed è per questo che
dobbiamo essere preparati. Una delle mie idee è che bisogna pianificare
un vero e proprio incontro con loro per capire come sono fatti, se sono
come noi, se c’è qualche tipo di differenza.
È una domanda molto importante, perché non abbiamo dei modelli
alternativi di riferimento, conosciamo soltanto la biologia del nostro
pianeta. Questo è il problema quando si cercano altre forme di vita
nell’universo: ci rendiamo conto che la nostra conoscenza è molto
limitata. Invece forse queste creature sanno molto più noi, forse
viaggiano più veloci della luce. Un eventuale contatto potrebbe
risultare molto utile per le nostre conoscenze tecnologiche. >
Nel 2009, Lei ha affermato che un vostro team era riuscito a stabilire questo contatto con gli Alieni.
"Sì, abbiamo cercato di creare una forma di dialogo utilizzando i
cerchi nel grano, ma poi i giornali ne hanno parlato diffondendo notizie
non reali… Nei fatti, noi abbiamo rivolto 30 domande una donna, una
vera celebrità in Bulgaria, che afferma di comunicare in sogno con
entità extraterrestri e dopo alcune settimane abbiamo ricevuto delle
risposte nei campi inglesi, sotto forma di cerchi nel grano.
Personalmente però non credo che i risultati fossero credibili. Ora
stiamo cercando di creare un nuovo progetto internazionale, per
scambiarci tutte le traduzioni di questi cerchi nel grano ed unificare
le informazioni."
Dunque, una smentita parziale: Lachezar Filipov continua a ritenere
possibile che i cerchi nel grano siano il metodo scelto dagli abitanti
di altri mondi per comunicare con il nostro. Insomma l’astrofisico
bulgaro non lascia, anzi raddoppia e tenta una nuova strada di ricerca,
con il coinvolgimento di colleghi di altri Paesi. Come lui stesso mi
conferma.
"Esatto. Ho elaborato un nuovo approccio scientifico. Ho preparato dei
moduli per invitare chiunque lo voglia a contribuire alla ricerca. I
veri cerchi nel grano sono la prova reale che gli Alieni abbiano
visitato e visitino la Terra e io credo che proprio nei cerchi nel grano
si possano trovare informazioni molto interessanti per noi. Non ci
resta che tradurli e per farlo dobbiamo capire questa lingua-
probabilmente una lingua universale. "
Un elaborato cerchio nel grano comparso nel Wiltshire, Inghilterra |
Secondo Lei i Crop Circle sono messaggi degli Alieni… Usano simboli,
segni matematici o qualcosa di simile? In sostanza, cosa dicono
all’umanità?
"In alcuni disegni si trovano delle informazioni matematiche, in altri
troviamo delle informazioni connesse con la fisiologia o l’anatomia
dell’essere umano, in altri ancora informazioni astronomiche. Credo che
cerchino di mostrarci che sanno davvero molto su di noi e tentano di
insegnarci a tradurre questa lingua. Per esempio, circa due anni fa,
hanno parlato di alcuni eventi catastrofici nel nostro sistema solare,
come l’arrivo di asteroidi e comete.
Poi ci hanno indicato alcuni problemi ecologici, ammonendoci che- se
non smettiamo di distruggere le foreste- avremo presto dei problemi a
livello idrogeologico. In un cerchio hanno dato prova che conoscono il
nostro P greco, una costante matematica spesso utilizzata. In altri ci
hanno dimostrato che le posizioni di alcuni pianeti sono molto
importanti per il nostro equilibrio. Ci sono molte informazioni, perché
ogni anno abbiamo più di 100 cerchi nel grano reali, non finti."
Su questo punto, il professor Filipov è granitico: afferma con sicurezza
che una percentuale piuttosto importante di esemplari di “land art”
sia di origine extra-umana. I codici contenuti in queste decine di Crop
Circle- valutati come risposte a messaggi inoltrati nello spazio dai
ricercatori medesimi-testimonierebbero la loro veridicità. E non si
tratta soltanto dei pittogrammi “made in England”: alcuni di quelli
ritenuti alieni-Doc dall’accademico bulgaro sono comparsi anche in
Francia, in Italia, in Sud America.
Sicuramente questa è opera di artisti umani |
Ma non è pericoloso andare a cercare questi vicini cosmici di cui, in
fondo, non sappiamo nulla? E se avesse ragione Stephen Hawking?
L’astrofisico britannico ha messo in guardia: una civiltà aliena
potrebbe essere tanto superiore da conquistarci e distruggerci a suo
piacimento. Nel confronto con i più evoluti E.T., noi umani
rischieremmo la fine degli Indios che accolsero gli Spagnoli: saremmo
annientati. Ma Lachezar Filipov non condivide queste paure.
"Se una civiltà aliena è tecnologicamente più avanzata di noi, non è
possibile che abbia un comportamento aggressivo. La rabbia, la violenza,
la brutalità sono prodotti dall’ignoranza. Sono tipiche reazioni
bestiali, impensabili in una creatura evoluta. Credo che gli Alieni
siano decisamente lontani da questo tipo di atteggiamenti"
Ecco dunque un altro studioso cha va decisamente contro corrente. Un
altro scienziato, con una posizione di prestigio, che osa sfidare
l’establishment. Un altro ricercatore- immagino- che deve aver avuto
vita dura, grazie a queste sue affermazioni poco allineate.
“All’Accademia delle Scienze per anni abbiamo studiato questi fenomeni.
Ora la politica è cambiata, è diventata stupida. Molti credono che le
mie siano idee folli, perchè non portano vantaggi economici. Per me,
questa è la politica dei piccoli scienziati che hanno paura di conoscere
realtà nuove e di confrontarsi con chi sa più di loro. Siamo parte di
un universo infinito, dobbiamo smetterla di considerarci degli Dei. La
verità è che in qualsiasi momento il nostro pianeta potrebbe morire e la
nostra civiltà scomparire.
Ma non siamo pronti al confronto con altri Esseri. Se arrivassero gli
Alieni e ci offrissero una sorta di energia pura, cosa accadrebbe? Come
reagirebbero le lobby economiche e le compagnie petrolifere? E se ci
dessero da mangiare delle pillole che smettessero di farci essere
cannibali? Perchè adesso noi oggi siamo cannibali visto che mangiano
altre creature della Terra. Oppure, se ci rivelassero che si può vivere
migliaia di anni? No, non siamo pronti a questi cambiamenti. C’è bisogno
di una politica globale per abituarci a questo possibile incontro."
Ma Lei, Professore, pensa che alcuni governi o alcuni gruppi di poteri
siano informati a proposito? Esiste davvero il “cover up”, in merito
all’esistenza o addirittura alla presenza, già in mezzo a noi, di
creature provenienti da altri pianeti?
"Sì, credo che la maggioranza dei governi custodisca dei segreti
riguardo a questi contatti: i Russi, gli Americani, i Cinesi… Ognuno di
questi Paesi, in questo momento, cerca di usarli per essere il più
forte. Ma questo non è il pensiero corretto per poter sopravvivere nel
futuro. Lo vediamo, oggi abbiamo grossi problemi ecologici globali e li
dobbiamo risolvere con l’aiuto reciproco.
Il nostro futuro è correre insieme, stare insieme, eliminare le grosse
differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Questo è il problema della
nostra Terra oggi. Se potessi parlare ai Potenti, direi loro di spendere
più soldi nella ricerca scientifica per creare le tecnologie adatte a
prepararci a questo incontro, così quando questi Esseri arriveranno
saremo in grado di capirli e di imparare. A loro, agli Alieni, invece
direi semplicemente: venite, noi siamo qua…"
Articolo di Sabrina Pieragostini
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