Uno dei patrimoni più importanti, dal punto di vista scientifico e
culturale, che appartiene all'INAF è quello bibliografico. Una realtà,
distribuita sulle 17 strutture che le appartengono e che percorrono
l'Italia da nord a sud, che risale al medioevo ed è giunta, spesso in
copie originali, fino ai giorni nostri
Uno dei patrimoni più importanti, dal punto di vista scientifico e
culturale, che appartiene all’INAF è quello bibliografico. Una realtà,
distribuita sulle 17 strutture che le appartengono e che percorrono
l’Italia da nord a sud, che risale al medioevo ed è giunta, spesso in
copie originali, fino ai giorni nostri.
Un patrimonio custodito e in gran parte visibile nelle biblioteche e nei
musei attrezzati presso gli osservatori ma che a breve sarà reso
disponibile a tutti tramite la loro digitalizzazione e successivo
inserimento sul web.
Il Servizio Biblioteche e Archivi Storici e il Servizio Musei dell’INAF
hanno infatti avviato un ambizioso progetto, sostenuto e finanziato
dalla Direzione Scientifica dell’istituto, per la ricognizione, tutela e
valorizzazione del patrimonio storico culturale dell’Istituto Nazionale
di Astrofisica.
Il progetto, denominato I libri, le carte e gli strumenti di Urania,
ha come obiettivo raccogliere, organizzare, rendere disponibile e
valorizzare il patrimonio storico degli osservatori astronomici, al fine
di tutelare la memoria culturale degli astronomi italiani e allo stesso
tempo fornire una pluralità di informazioni utili sia per la ricerca
storica, sia per le attività culturali, divulgative e didattiche.
Dopo un’attenta fase di studio e di programmazione delle attività da
svolgere per giungere alla costruzione di un portale INAF dei beni
culturali (libri antichi, documenti archivistici e strumenti
scientifici) è finalmente cominciata l’attività di digitalizzazione del
fondo librario della Biblioteca antica del Museo Astronomico e
Copernicano di Monte Mario a Roma.
In questa prima fase verranno scansionati 4 manoscritti, 5 incunaboli
(cioè i volumi a stampa antecedenti il 1500) e verranno digitalizzate
26 opere astronomiche pubblicate tra il Cinquecento e il Seicento di
particolare valore culturale ed iconografico per un totale complessivo
di circa 10000 immagini scansionate. Tra le opere scelte, di particolare
importanza è il Codice manoscritto, attribuito al secolo XIV-XV,
che contiene una miscellanea di testi astronomici medievali ricco di
disegni e capilettera miniati, che non verrà solo digitalizzato ma anche
restaurato.
Antonella Gasperini
Fonte
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