Appello di Green Cross per non abbandonarli
AFP
Secondo uno studio condotto dalla filiale svizzera di Green Cross, oltre 9,9 milioni di persone vivono ancora nelle aree inquinate dalle radiazioni a seguito dell'incidente: in Bielorussia il dato oscilla tra 1,6 e 3,7 milioni di persone, in Russia tra 1,8 e 2,7 milioni e in Ucraina tra 1,1 e 3,5 milioni. Da quasi 20 anni Green Cross è impegnata in Russia, Bielorussia e Ucraina, e dal 2012 anche in Giappone, attraverso il programma Socmed a sostegno delle popolazioni locali.
"Molto è stato fatto, ma tanto c'è ancora da fare", ha dichiarato nella nota la direttrice del programma Socmed, Maria Vitagliano, in questi giorni in missione a Chernobyl insieme ai colleghi di Green Cross Svizzera per monitorare gli interventi. "Dopo 28 anni dalla catastrofe, ancora oggi quando si esce da Pripyat e da Chernobyl bisogna sottoporsi a scansioni per controllare i livelli di radioattività accumulati durante la permanenza, seppur limitata, in questi luoghi. Non si può abbassare la guardia perché la tragedia di Chernobyl è tutt'altro che finita", ha concluso Vitagliano.
Da parte sua, il presidente di Green Cross Italia, Elio Pacilio, ha rimarcato come, dopo anche l'incidente di Fukushima del 2011, sia "necessario procedere a una graduale fuoriuscita dall'energia nucleare".
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